Economia

Banche esose sull’Euro? Almeno… protestiamo

Consumatori : Troppo alti i tassi sulle commissioni di cambio

di Rosanna Schirer

In Europa, mi sembra di poter dire, ci siamo entrati ancora solo a parole. Almeno per quanto riguarda la moneta unica, l?Euro. Come avete già scritto in questa rubrica (sul n. 1 datato 8 gennaio), dall?inizio del ?99, non dovrebbe più esistere nessuna differenza di cambio tra le valute degli Stati appartenenti all?Unione europea. Infatti il rapporto tra le valute nazionali e l?Euro è stato definitivamente fissato, per cui le valute stesse si equivalgono. Purtroppo le banche non la pensano ancora così e chiedono commissioni esorbitanti per cambiare le lire in un?altra moneta europea. In media è il 3% di quanto si cambia: così se ipoteticamente, ogni giorno si cambia una somma dalle lire ad altra valuta e viceversa, fatti i dovuti calcoli, si ottiene un tasso pari al 1.080%. La banca guadagna sulla semplice conversione di monete tra loro, ripeto in teoria, equivalenti. Possibile che solo la Banca d?Italia (e non so quante persono ne siano a conoscenza) cambia le lire senza chiedere nessuna percentuale? Possibile poi che anche in questo caso, la stessa banca ponga un limite massimo di 3 milioni? M.Z. (To) Purtroppo la situazione evidenziata nella sua lettera è possibile e si verifica quotidianamente. Questo fatto è talmente ?anti-europeo? che la Commissione europea sta cercando di porvi rimedio chiedendo ai cittadini di segnalare le banche che praticano cambi non giustificabili. E per farlo ha istituito, infatti, due numeri di fax (0032-2-2950750 e 0032-2- 2965608) oltre a due indirizzi e-mail (europoint@dg15.cec.be – eurosignal@dg24.cec.be). Bisogna dire che solo le continue proteste dei cittadini potranno smuovere quello che a nostro avviso è un vero e proprio ?cartello? tra banche le quali giustificano il tasso di cambio praticato sostenendo di avere spese ed oneri per la manipolazione, la custodia e il trasferimento delle banconote estere da un istituto all?altro. Si tratta inoltre di costi esorbitanti, se per cambiare un milione di lire in altra moneta si deve pagare una commissione di 30mila lire. L?Unione europea d?altro canto ha pochi strumenti per imporre alle banche, che sono poi istituti privati, tariffe più ragionevoli. Può solo continuare ad insistere con raccomandazioni, affinché i tassi si riducano e vi sia una vera concorrenza di mercato: possibile che nessun istituto si renda conto di quanta pubblicità otterrebbe abbassando i tassi? Finché ciò non avverrà, al cliente conviene rivolgersi alla Banca d?Italia dove l?operazione di cambio è gratuita (e non si capisce perché – come segnalato dal lettore – sia limitata a soli tre milioni) oppure agli sportelli postali che praticano una commissione fissa di 5mila lire per qualsiasi importo.


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