Formazione

Banche di cellule: no a quelle private

Il Consiglio dei Ministri, recependo una direttiva europea, ha ribadito il suo no alle banche private.

di Sara De Carli

Il Consiglio dei Ministri ha recepito l direttiva europea per la definizione di norme di qualità e di sicurezza per la donazione, l?approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani. La Direttiva Europea 2004/23/CE sollecita gli Stati membri a promuovere la donazione di cellule (tra cui quelle del cordone) e tessuti, uniformando gli standard per la raccolta e conservazione, ma senza impedirne la conservazione autologa.

Insomma, tutte le regole per la sicurezza dell’imbancaggio di ogni tipo di cellule. Come le cellule staminali emopoietiche, utilizzate nei 4.000 trapianti di midollo osseo che si fanno ogni anno in Italia. O le cellule pancreatiche, che producono insulina per i pazienti diabetici. Più i diversi tipi di tessuti come cornee, tessuto osseo, valvole cardiache, cute, segmenti vascolari.

Tutte le cellule sono donate e prelevate da donatori viventi volontari ? 100mila in Italia ? o dallo stesso paziente, mentre i tessuti sono donati e prelevati dopo la morte in modo volontario e gratuito, conservati e distribuiti da una rete di banche pubbliche e necessari per curare oltre 10mila persone all?anno nel nostro Paese.

“La conservazione del cordone ombelicale – scrive il Ministero in un comunicato – si inserisce in questa rete pubblica che è al momento la più efficiente, una delle più sicure e quella con il più alto numero di trapianti eseguiti in Europa. Le linee guida italiane delle ispezioni e dei controlli, del resto, rappresentano in questo ambito un punto di riferimento per i nostri partner europei”.
?La scelta dell?Italia di valorizzare il pubblico è motivata dal fatto ? ha sottolineato il Ministro della Salute Livia Turco ? che solo la banca pubblica può assicurare la correttezza nella raccolta e nella assegnazione delle cellule e dei tessuti donati, senza condizionamenti esercitati da capitali privati che in modo evidente o meno evidente possono condizionare la policy della banca. In questo quadro, quindi, abbiamo ribadito i valori etici in gioco ? equità, qualità e trasparenza ? che possono essere meglio assicurati da un sistema pubblico che escluda qualsiasi forma di profitto diretto o indiretto.
La struttura pubblica, inoltre, può garantire sempre una reale informazione sui limiti e sulla possibilità delle cure, anche quando non esistono certezze scientifiche, come nel caso dell?uso autologo del cordone ombelicale”.

In Italia sono già operative 30 banche pubbliche per i tessuti, oltre 100 centri pubblici di conservazione e trapianto di cellule staminali emopoietiche, 16 banche per il cordone ombelicale e 5 per la conservazione delle beta cellule pancreatiche ed epatociti. Una rete che è – ha ribadito la Turco “è nostra intenzione implementare, come già annunciato in occasione della presentazione della recente ordinanza sul cordone ombelicale?.

Critica l’onorevole Donatella Poretti: “Dispiace dover registrare l’ennesima chiusura del Ministro della Salute, Livia Turco, sulla possibilita’ di istituire anche in Italia, come in molti paesi europei (16), biobanche private accreditate e convenzionate per la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale. La direttiva, disciplinando la donazione e la conservazione dei tessuti e delle cellule, in particolare delle cellule staminali del cordone ombelicale, avrebbe permesso anche la nascita di strutture private: il ministro Turco, pero’, nello schema per il recepimento, non ha voluto cogliere questa possibilita’. Questo atteggiamento continua ad essere inspiegabile e a questo punto schizofrenico: la Turco dichiara ai media di essere favorevole alla creazione di istituti privati e negli atti istituzionali fa il contrario, rispondendo evidentemente ad altre logiche di cui ci piacerebbe conoscerne l’origine”.
Sempre secondo la Poretti, il Ministro delle Politiche Europee, Emma Bonino, durante la discussione ha proposto di ammettere anche in Italia, accanto alle strutture pubbliche, l’apertura di banche private, ma la posizione della Turco e’ prevalsa. “A questo punto – dice la Poretti – il testimone passa alle Commissioni parlamentari che si dovranno esprimere in pareri. Accolgo quindi il suggerimento del ministro Bonino e interverro’ in sede di commissione Affari Sociali per rivedere la decisione di oggi e per recepire lo spirito della direttiva europea”.

Il 13 luglio scorso il Comitato Nazionale per la Bioetica aveva approvato una mozione che auspicava nel più breve tempo possibile il recepimento della direttiva, sottolineando l’importanza della donazione, in conformità alla legge sul sangue, e della corretta informazione del pubblico sulle realistiche applicazioni terapeutiche delle cellule da cordone omeblicale. Nel documento però si dava per scontato che il recepimento della direttiva avrebbe comportato l’apertura in Italia di banche private e quindi poneva tre condizioni:
– che l’utilizzo delle cellule da parte di persone diverse da quelle da cui sono state prelevate rispetti il divieto di ricavare profitto
– che la raccolta e la conservazione di cellule staminali cordonali presso strutture private debbano essere sottoposte ad autorizzazioni che consenta l’effettivo esercizio delle forme di controllo pubblico previste dalla direttiva
– l’indennità prevista per i donatori deve esere riferita solo al rimborso delle spese sostenute per la donazione.


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