Welfare
Banche, anatocismo: la prima condanna a Palermo
La vittoria di Adiconsum Sicilia. Il Tribunale ha dichiarato legittima la richiesta di rimborso del cliente, che può agire per ottenere la restituzione degli interessi pagati in più rispetto al dovuto
di Redazione
Un altro stop della magistratura alle banche. Il Tribunale di Palermo ha accolto l’azione inibitoria di “Adiconsum Sicilia, assistita dall’avv. Alessandro Palmigiano, contro la Banca di Palermo e di Monreale del gruppo Sella. La causa riguarda la prassi bancaria della capitalizzazione trimestrale degli interessi, cioè l’ `abitudine’ delle banche di addebitare trimestralmente gli interessi in caso di scopertura, o di un debito (anatocismo), su un conto corrente; di contro, in caso di saldo attivo, gli interessi venivano calcolati solo annualmente creando così un forte squilibrio a carico del cliente.
Il Tribunale di Palermo come già sancito dalla Corte di Cassazione, ha dichiarato nulla questa prassi bancaria e quindi legittima le richieste di rimborso del cliente che può agire per ottenere la restituzione degli interessi pagati in più rispetto al dovuto. Il Tribunale ha ritenuto che questo comportamento “costituisce un atto che viola i diritti dei consumatori – dice Benedetto Romano, presidente di Adiconsum Sicilia – e ha ordinato alla Banca di Palermo di astenersi dal respingere le istanze avanzate dai titolari di conto corrente per il ricalcolo dell’ esposizione debitoria”.
Il Tribunale per rendere effettiva la tutela ha previsto anche la pubblicazione della sentenza sulla stampa e stabilito che “se la banca non rispetterà l’ordine del giudice – continua Romano- dovrà pagare euro 516,00 al giorno (ad un fondo ministeriale a favore dei consumatori) per ogni giorno di ritardo nell’eseguire la decisione del Tribunale. E’ stata infine disposta la pubblicità della decisione con un avviso 20 per 30 cm su due quotidiani nazionali”.
Per l’avvocato Alessandro Palmigiano “questa azione inibitoria collettiva dimostra l’importanza della class action che sarà possibile da luglio di quest’anno e che consentirà, in un caso come questo, di poter far ottenere ai consumatori il risarcimento del danno o anche la restituzione delle somme illegittimamente pagate alla banca”.
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