Economia

Banche: 140 mln di clienti per le popolari

Sono 4500 gli istituti di credito cooperativo in Europa

di Redazione

4500 banche e 63.000 sportelli; 140 milioni di clienti, soprattutto famiglie, PMI e comunità locali; 47 milioni di soci, 730.000 addetti ed una quota di mercato che si approssima al 25%.
Con questi dati lusinghieri, Christopher Pleister, Presidente dell?Associazione Europea delle Banche Cooperative, ha aperto oggi a Bruxelles i lavori della III° Convention della Categoria: ?Le banche cooperative un modello di sviluppo innovativo e sostenibile?.
Di alto profilo la delegazione italiana delle Banche Popolari, guidata dal Vice Presidente Luigi Sartoni, dal Segretario Generale Giuseppe De Lucia Lumeno e da Maurizio Comolli, Vice Presidente del Consiglio di sorveglianza del Banco Popolare, che proprio oggi è entrato a far parte del ristretto Board della Rappresentanza Europea.
Nel corso della Convention, alla quale ha partecipato anche Pier Carlo Padoan, dell?OCSE, sono stati esaminati i risultati di uno studio elaborato della società di consulenza inglese, indipendente, Oliver Wyman.
La Convention ha consentito di trarre le linee evolutive di una categoria di banche europee, che esprime realtà aziendali di assoluta eccellenza, soprattutto in Germania, Italia e Francia.
Ne sono uscite esaltate le caratteristiche tipiche del credito cooperativo che delineano un futuro di tutto rilievo nelle economie in cui esso opera.

● La banca cooperativa è una ?customer champion?, perché persegue una strategia di ?stabilità? e non di ?volatilità? dei risultati;

● La banca cooperativa crea valore per i suoi stakeholders e non solo per gli
shareholders;

● La banca cooperativa presenta una ?governance? democratica, un modello di ?business? focalizzato sul ?relationship retail banking? ed una organizzazione aziendale orientata alla prossimità con il cliente;

● La banca cooperativa è la più efficace espressione di banca localistica, ovvero banca ?retail? che fa del finanziamento alle PMI la propria attività prevalente.

Ma l?indicazione di prospettiva più rilevante che è emersa dalla III° Convention è la richiesta del mantenimento in Europa del pluralismo di forme societarie.
«E? questo un risultato che ci conforta molto ? ha dichiarato il Segretario Generale dell?Assopopolari Giuseppe De Lucia Lumeno ? perché va in controtendenza con quegli ambienti che, anche in Italia, ne negano l?utilità in nome della globalizzazione dei mercati finanziari o di una rapida integrazione dei mercati dei servizi finanziari al dettaglio, in Europa».


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