Cultura

Banca Prossima, esordio senza frenesie

Si tolgono i veli dall'Istituto di Intesa San Paolo per il non profit

di Christian Benna

Un debutto senza squilli di tromba. Nessuna pubblicità su giornali e tv. Solo una brochure firmata dal pennello marchigiano di Tullio Pericoli, un dolce declinare di colline tra piccoli villaggi. Dopo il via libera di Bankitalia, si passa alla presentazione ufficiale di Banca Prossima, progetto di Intesa Sanpaolo, la prima spa con finalità mutualistiche e di finanza etica. Lunedì 29 ottobre, a Milano, e in videoconferenza in altre 16 città, i vertici della superbanca (Enrico Salza, Corrado Passera, Giovanni Bazoli) alzano il velo sull?istituto per il non profit messo a punto da Marco Morganti. Non mancheranno le novità. Giuseppe Guzzetti conferma l?ingresso di Fondazione Cariplo tra i soci di Banca Prossima. Una partecipazione di peso, pronta a salire fino a 20 milioni di euro, un sesto del capitale dell?istituto, nel quale potrebbero entrare presto anche le altre fondazioni azioniste di Intesa Sanpaolo. Infatti, le poltrone del cda, guidato da Marco Morganti, sono salite da sei a dieci, per far posto a nuovi consiglieri.

A caratterizzare Banca Prossima sarà il fondo per lo sviluppo dell?impresa sociale, che sarà alimentato per i primi anni dal 100% degli utili della società, e successivamente dal 50% dei profitti. «La banca», spiega Marco Morganti, «rinuncia ai dividendi, anche se temporaneamente, seguendo la logica ispiratrice del non profit. E il fondo di garanzia è la testimonianza più evidente di questo interesse. Vogliamo essere un?azienda spa, ma con una vision sociale, capace di accompagnare l?impresa non profit».

L?organo di indirizzo sarà deciso da un advisory board indipendente ed espressione di diversi enti e istituzioni, come l?Agenzia per le onlus, la presidenza della Repubblica e quella del parlamento europeo che ha appena nominato come suo rappresentante l?ex rettore della Bocconi, Carlo Secchi. L?istituto sarà attivo in tutta Italia, attraverso cento professionisti del credito al terzo settore, e si appoggerà ai seimila sportelli di Intesa Sanpaolo. Il 5 novembre, a Milano, in piazza della Scala, e a Roma, Oltretevere in via Gregorio VII, apriranno le sedi centrali.

Entro il primo trimestre del 2008, l?istituto metterà in cantiere altre filiali: Torino, Padova, Bologna, e anche nel Mezzogiorno. «L?obiettivo che ci siamo posti per i primi tre anni», continua il manager,«è di servire almeno 20mila organizzazioni non profit. Un compito non semplice ma che possiamo raggiungere grazie al nostro dna d?impresa. Ci interessano i progetti prima di tutto. Facilitando la creazione di reti per far crescere un terzo settore di cui il Paese ha sempre più bisogno».


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