Economia

Banca Prossima a fianco della Cei

Il Prestito della Speranza, raccolto dalla chiesa italiana avrà un “moltiplicatore 10"

di Redazione

L’esperienza di Intesa Sanpaolo (nella foto l’ad Corrado Passera) nei progetti di accesso al credito al servizio del Prestito della Speranza: un approccio innovativo consente di applicare da subito il moltiplicatore 10 al Fondo di Garanzia CEI depositato in Banca Prossima.
Nel modello di microcredito di Intesa Sanpaolo viene data precedenza agli investimenti familiari a favore dei figli, senza escludere altre esigenze manifestate dalle famiglie in difficoltà. Un check-up periodico e l’erogazione bimestrale del credito garantiscono alle famiglie il necessario accompagnamento.
A supporto del progetto anche molte delle maggiori Associazioni cattoliche del lavoro e VOBIS – Volontari Bancari per le Iniziative nel Sociale, i 200 “Credit Angels” (pensionati esperti del Gruppo Intesa Sanpaolo) che valuteranno e accompagneranno le famiglie richiedenti.

La Conferenza Episcopale Italiana, attraverso il “Prestito della Speranza”
(www.chiesacattolica.it/prestitodellasperanza) ha lanciato un’iniziativa del tutto nuova di sostegno alle famiglie numerose o gravate da malattie o disabilità, che abbiano perso la fonte di reddito per la perdita temporanea o anche definitiva del lavoro.

Dopo un primo esame svolto dalla Caritas, e una volta individuato un percorso di reinserimento lavorativo o di microimprenditorialità, esse potranno accedere a un prestito di 6.000 € l’anno. Il tasso di interesse è commisurato al 50 per cento del livello medio attuale, equivalente a un TAEG del 4,5% attraverso le banche che aderiranno al protocollo stipulato dalla CEI e dall’ABI. Questo è reso possibile da un fondo di garanzia di 30 milioni di € messo a disposizione dalla Cei e raccolti nelle diocesi e nelle parrocchie italiane. Il protocollo CEI-ABI prevede la possibilità di erogare fino a 180 milioni di prestiti in totale. Banca Prossima – Gruppo Intesa Sanpaolo – prima banca europea esclusivamente dedicata all’Economia del Bene Comune è stata scelta dalla Cei come gestore presso il quale depositare il suddetto Fondo di Garanzia. L’apporto di Intesa Sanpaolo non si limita però a questo. Infatti, verrà messa a frutto tutta l’esperienza sviluppata, direttamente o in collaborazione con le Fondazioni azioniste, in numerosi progetti di microcredito e di sostegno al reddito per studenti universitari (Bridge), cassintegrati (Anticipazione Sociale) persone a rischio usura (Fondazione Lombarda Antiusura e Finetica ONLUS – Banco di Napoli) immigrati (Progetti Pr.i.mi. e Terre in Valigia – Fondazione di Venezia) sostegno familiare (Microcredito Sociale San Matteo – Cassa di Risparmio di Venezia e Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia) microimprenditorialità nei servizi alla prima infanzia (PAN – Progetto Asili Nido) e in altri settori produttivi (Microcredito Sociale – Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo).
Anche in questi progetti l’attenzione è andata alla capacità della persona di realizzare un proprio piano di inserimento o reinserimento lavorativo assunto come elemento decisivo per la concessione del credito in luogo di altre garanzie reali. Il metodo secondo l’esperienza realizzate da Intesa Sanpaolo la buona riuscita dell’iniziativa si basa soprattutto sull’accompagnamento e sul monitoraggio prima e durante il prestito ricostruire anche la capacità di impiegare bene il denaro ottenuto affinché la famiglia non cada in un ulteriore indebitamento fuori controllo.


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