Cultura

Banca mondiale: la globalizzazione riduce la povert

Lo provano i dati del nuovo rapporto "Globalization, Growth and Poverty: Building and Inclusive World".

di Carlotta Jesi

La globalizzazione ha aiutato a ridurre la povertà in molti Paesi in via di sviluppo, ma deve essere indirizzata meglio per sostenere anche le nazioni che finora non ne hanno beneficiato. Sono le prime righe del rapporto “Globalization, Growth and Poverty: Building and Inclusive World Economy” appena pubblicato dalla Banca Mondiale. Il rapporto prova che 24 Paesi in via di sviluppo che hanno spinto per entrare nell’economia mondiale per due decenni, terminati alla fine degli anni Novanta, hanno innalzato l’aspettativa di vita, le entrare e l’educazione dei loro abitanti. Per aiutare i 2 miliardi di persone che ancora vivono sotto il livello della povertà e a cui la globalizzazione non ha portato alcun beneficio, la Banca mondiale propone di lanciare un piano d’azione fondato su questi punti:
creare condizioni favorevoli agli investimenti nei Paesi in via di sviluppo combattendo la corruzione, migliorare l’educazione e i servizi sanitari, creare un sistema di protezione sociale per un mercato del lavoro in continua evoluzione, ridurre il debito estero, tenere sotto controllo le emissioni di gas inquinanti, aumentare gli aiuti dei Paesi ricchi verso quelli poveri.
Il rapporto è su Internet al sito www.worldbank.org

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