Economia

Banca Mondiale: il nostro piano contro il debito è ko

Un rapporto di Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale prova ciò che la società civile ha sempre sostenuto. Il documento e la posizione di Sdebitarsi

di Luca De Fraia

Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale hanno reso pubblico un rapporto che mette in dubbio la possibilità che la loro iniziativa più importate e pubblicizzata (per i paesi più poveri ed altamente indebitati, HIPC) possa garantire una soluzione definitiva al problema della crisi del debito. Nel documento “The Challenge of Maintaining Long-Term External Debt Sustainability” si trova conferma della posizione che le campagne sulla cancellazione da tempo sostengono: l?HIPC non ha effetti significativi sulla riduzione del debito; la soglia di sostenibilità economica del debito sulla quale è fondata l?iniziativa HIPC (il 150% per il rapporto debito/esportazioni) è costruita su proiezioni inaffidabili della crescita delle esportazioni e delle economie dei Paesi beneficiari. Il report afferma per la prima volta che se le economie dei paesi HIPC dovessero crescere al ritmo del 4,2 % all?anno -in linea con i risultati per il decennio egli anni ?90-?99- il livello d?indebitamento dovrebbe superare il livello di sostenibilità per raggiungere il 160% nel 2005 ed il 180% nel 2015;per centrare gli obiettivi fissati da Banca e fondo sarebbe necessaria una crescita del 6% all?anno. Bolivia, Malawi e Nigeria, non raggiungeranno il 150% neanche nella prima, al momento della riduzione del debito, a causa della fragilità della loro economia di esportazione Burkina Faso, Ruanda e Tanzania, potranno raggiungere la soglia di sostenibilità soltanto in fase successiva a seguito di nuovi prestiti. Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale ammettono che l?emergenza HIV/AIDS porterà ad un aumento del livello del debito: ?Le prospettive di crescita nel lungo termine possono essere messe a rischio a seguito di disastri naturali, guerre o epidemie, come l?AIDS in questi casi, in assenza di un adeguato finanziamento a dono, un indebitamento esterno potrebbe essere necessario per fare fronte a programmi di ricostruzione e la riabilitazione?. Anche in presenza di questi risultati fallimentari dell?HIPC, Banca Mondiale e Fondo Monetario continuano ad escludere ulteriori iniziative di cancellazione del debito: la soluzione proposta è tutta centrata su una strategia tradizionale fondata sulla ricerca crescita economica e sulle riforme strutturali. Luca De Fraia, coordinatore della campagna Sdebitarsi, parteciperà alla conferenza stampa per il lancio del World Social Forum (Padova 3-5 maggio), in occasione della quale interverrà sulle proposte delle campagne per la cancellazione del debito in vista del vertice del G8 (a partire dalla cancellazione totale dei crediti di Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale), sul Jubilée Movement International, formato nella conferenza di Bamako del 20-23 aprile, e sui più recenti sviluppi nell?applicazione della legge italiana, dopo il rifiuto da parte del ministero del Tesoro di accettare il parere che il Parlamento ha espresso sul regolamento di attuazione. il documento


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