Economia

Banca Intesa mette al centro l’impresa sociale

A Torino, nel grattacielo di Renzo Piano, si è tenuta la prima edizione della kermesse dedicata all'innovazione del made in Italy. Tra le 150 imprese proposte come esempi virtuosi anche 4 realtà sociali. «Sono anche poche perché i soggetti dell’economia sociale sono 300mila e le cooperative sociali 11 mila. Passeremo dal welfare pubblico ad un welfare nuovo e sostenibile. Immagino che tra qualche anni saranno 400, perché sono le uniche in grado di portare questo cambiamento», ha sottolineato l’ad di Banca Prossima Marco Morganti

di Lorenzo Maria Alvaro

Nel bellissimo grattacielo firmato da Renzo Piano, sede torinese di Intesa Sanpaolo, è andata in scena la prima edizione di Sharing Italy, la due giorni che ha messo al centro aziende, imprese sociali, le eccellenze del made in Italy e i ricercatori. «Siamo qui per raccontare un'Italia che riparte», è stato il messaggio di apertura di Stefano Barrese Responsabile della Banca dei Territori.

La kermesse ha visto 14 ore di lectio magistralis, dibattiti plenari, confronti a piccoli gruppi animati da 6 parole chiave: esplorare, sperimentare, capire, comunicare, cercare e valorizzare. A confrontarsi 150 imprese e 30 relatori che hanno reso l’evento trending topic di Twitter.

«Abbiamo deciso di coinvolgere le cosiddette imprese sociali perché ci sembra che ormai siano parte integrante dell’economia reale. Non sono più da considerare un settore separato e distinto che ha bisogno di un approccio dedicato. Sono un settore centrale dell’economia che produce fatturati importanti e coinvolge competenze professionali di alto profilo. Se si discute di futuro e innovazione non possono non esserci». Così il direttore relazioni esterne di Intesa Sanpaolo, Vittorio Meloni, riassume la vera novità che porta in dote l'evento.

Nel paniere delle pmi innovative italiane infatti per la prima volta figurano quattro imprese sociali.

«Siamo lieti di aver portato a Sharing Italy una rappresentanza di imprese che fanno vera innovazione sociale», ha sottolineato Marco Morganti, ad di Banca Prossima, «è una grande occasione di incontro fra profit e non profit. Intervenire peer-to-peer agli stessi tavoli è un’opportunità, tuttora inusuale nello scenario imprenditoriale del nostro Paese, resa possibile proprio grazie all’appartenenza di Banca Prossima a un gruppo come Intesa Sanpaolo, in presa diretta con tutte le componenti economiche e sociali del Paese».



Morganti poi tiene a sottolineare come «quattro imprese sociali siano anche poche. I soggetti dell’economia sociale sono 300mila e le cooperative sociali 11 mila. A breve, nei prossimi anni, l'Italia dovrà passare dal welfare pubblico ad un welfare nuovo e sostenibile. Immagino che tra qualche anno quindi a Sharing Italy ci saranno 400 realtà dell'economia socaile. Sono le uniche in grado di portare questo cambiamento nel welfare».

Ma chi sono le magnifiche quattro apripista?

Innanzitutto Goel, oggi tra le prime imprese private della Locride per dipendenti e in costante crescita. Il Gruppo Cooperativo opera in diversi ambiti per lo sviluppo virtuoso della Calabria. «Oggfi credo che l'etica si stia rivelando sempre più una grade possibilità di sviluppo per le imprese. Non più relegata al rango di Csr ma può diventare realmentew un vantaggio competitivo. È quel complesso di valori che sta intrisecamente dentro i processi di produzione e dentro i prodotti. Quando con Goel portiamo avanti un marchio di moda etica e raggruppiamo i produttori della Locride colpiti dalla ndrangheta e ne facciamo dei marchi di alta qualità che si affermano sul mercato stiamo dimostrando che se è possibile farlo in uno dei posti più improbabili di questo Paese allora è davvero un fattore competitivo molto forte», ha sottolineato il presidente Vincenzo Linarello.

Tra gli ospiti anche SocialFare, una srl impresa sociale con sede a Torino, la cui mission è catalizzare, generare ed innovare soluzioni per il bene comune: servizi e modelli di imprenditorialità per promuovere e sostenere il cambiamento e generare nuovi modelli economici di sostenibilità. «Essere qui oggi significa portare qui l'energia sociale rinnovabile», spiega la ceo Laura Orestano, «Noi rappresentiamo una parte di quelle rete, di quelle connessioni che può generare crescita, sviluppo eocnomico, sviluppo sociale e nuova democrazia».

La terza realtà sociale ospite di Intesa è Invictor Led, azienda di Milano specializzata in costruzione e progettazione di apparecchi a led che coniuga in modo virtuoso economia del carcere, risparmio energetico, formazione professionale, Made in Italy. Per il presidente Vincenzo Locascio, «il significato di questo invito ha un significato immenso, un segnale di attenzione e di cmabiameto rispetto ad un'economia che deve mutare attraverso il sociale».

Dulcis in fundo, la quarta esperienza invitata a Torino è “Il Bettolino, cooperativa sociale nata nel 1989 che opera nell’area di Reggio Emilia specializzata nel settore agricolo con tecniche all’avanguardia nella produzione, trasformazione e commercializzazione di fiori e piante aromatiche. Realtà su cui Morganti ha deciso di spendere parole importanti: «Si tratta di un esempio che mi ha appassionato. Sono la dimostrazione di come si dovrebbe coniugare criticità e possibilità, vedere opportunità nei problemi. Anche le imprese tradizonali hanno molto da imparare». Cosa fanno a Il Bettolino? La spiegazione la fa sempre l'ad di Banca Prossima: «Fanno inserimento lavorativo per malati psichici gravi, producondo erbe aromatiche grazie al gas di scarto di una discarica usando carcerati ed ex carcerati come tutor. Un gioiello di equilibro e di problem solving».

L'appuntamento è al prossimo anno nella speranza che da quattro le realtà dell'economia sociale possano essere molte di più.

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