Non profit

Banca europea: le ong chiedono la riforma

Protesta davanti alla Banca Europea per gli Investimenti a Lussemburgo (BEI) per domandare che l’aumento di capitale della BEI sia condizionato a delle riforme strutturali.

di Redazione

Oggi, la Campagna per la Riforma della Banca Mondiale insieme con altre 30 organizzazioni ambientaliste di numerosi paesi europei, ha tenuto una protesta davanti alla sede della Banca Europea per gli Investimenti a Lussemburgo (BEI) per domandare che l?aumento di capitale della BEI sia condizionato a delle riforme strutturali. I manifestanti hanno scelto la giornata odierna per la concomitanza con l?incontro annuale dei Governatori della Banca, la quale deve decidere sull?aumento di capitale. Sotto un grande striscione ?EIB, NO REFORM ? NO MONEY!? (BEI, SENZA LE RIFORME NIENTE SOLDI!) le Ong chiedono sostanziali riforme sull?accesso del pubblico alle informazioni, standard ambientali, un reale mandato per lo sviluppo ed un?appropriata supervisione da parte delle istituzioni dell?Unione, prima che i Governatori che rappresentano i 15 paesi membri diano via libera ad un incremento di capitale che mette la BEI nella posizione di finanziare nuovi e potenzialmente disastrosi progetti dentro e fuori l?Unione. Di fatto, un rapporto dettagliato che le ONG hanno preparato per sostenere le loro domande di riforma dimostra come vi siano difetti e problemi in numerosi progetti finanziati dalla BEI, tra cui il progetto ENI d?estrazione di petrolio nel Val d?Agri. In ognuno dei casi presentati la decisione della BEI sui progetti è stata presa senza una valida valutazione d?impatto ambientale e l?effettuazione di una consultazione pubblica. L?azione odierna è la prima in assoluto che vede coinvolta la BEI, un?istituzione che ? comparata con le istituzioni dell?Unione ? lavora in una segretezza quasi totale. Gli attivisti si dimostravano convinti che non sarà l?ultima azione, se non ci saranno i cambiamenti auspicati dalle Ong. ?La BEI non deve ricevere più un assegno in bianco. Non sono solo le Ong che lo dicono, ma anche il Parlamento Europeo che con una risoluzione del 16 maggio ha richiesto un condizionamento dell?aumento di capitale all?adozione di linee-guida socio-ambientali vincolanti ed alla trasparenza sui processi decisionali? ha dichiarato Magda Stocziewicz, la coordinatrice della Campagna sulla BEI. ?Le richieste dal Parlamento Europeo sono degli elementi base che la Banca deve adottare per entrare veramente nel ventunesimo secolo? ha concluso la Stockiewicz. ?Anche il governo italiano sta criticando la mancanza di trasparenza della BEI e chiede delle riforme per rendere la Banca più responsabile e congruente con la politica di sviluppo e per la tutela dell?ambiente dell?Unione Europea?, ha detto Martin Koehler, presente a Lussemburgo per la Campagna per la Riforma della Banca Mondiale. ?Purtroppo, il Governatore italiano nella BEI non era disposto a condizionare la parte italiana all?aumento di capitale a tali domande. Se penso al recente scandalo che potrebbe coinvolgere l?uso dei finanziamenti della BEI per il progetto estrattivo di ENI in Val d?Agri non capisco che altro debba succedere per sottolineare l?urgenza di più trasparenza nelle operazioni della BEI e di vincoli che riguardino le consultazioni con le popolazioni colpite da progetti finanziati da questa banca?, ha concluso Koehler. In data del 30 maggio, la Campagna per la Riforma della Banca Mondiale e l?assoziazione SoS Lucania hanno scritto una lettera al Presidente della BEI, Philip Maystadt, chiedendo una missione della Banca in Val D?Agri per verificare le irregolarità del progetto petrolifero e possibili conseguenze per il finanziamento della BEI.

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