Economia
Banca Etica: utile 2022 a 17,2 milioni di euro
L’assemblea dei soci dell’istituto di credito dedito alla finanza etica ha approvato il bilancio e rinnovato il comitato etico. Tra i membri, Antonio Loffredo, parroco napoletano del rione Sanità
L’assemblea generale di Banca etica ha approvato il bilancio del 2022 e rinnovato il comitato etico. I risultati ratificati mostrano una crescita complessiva della banca italiana dedita alla finanza etica. Il Gruppo ha infatti chiuso il 2022 con un utile netto consolidato di 17,2 milioni di euro derivante dai risultati positivi delle singole società: Banca etica 11,6 milioni di euro, Etica sgr 9,6 milioni di euro e Cresud 48mila. Anche l’area Spagna – dove Banca etica ha una filiale a Bilbao e uffici a Barcellona, Madrid e Siviglia – chiude per la prima volta il bilancio annuale con un risultato positivo (+0,6 milioni di euro).
La crescita dell’utile, spiega Banca etica in una nota, riflette l’aumento dell’impegno per sostenere l’economia sociale in Italia e in Spagna. In particolare, gli impieghi lordi hanno superato il miliardo e 258 milioni di euro a dicembre 2022 con un +7,2% rispetto al 2021. Nello stesso periodo il settore bancario nel suo insieme – secondo ABI monthly outlook – ha visto una crescita degli impieghi quasi nulla pari al +0,3%. Dal 2018 gli impieghi di Banca etica sono cresciuti del +35% a fronte di un aumento di appena lo 0,8% per gli impieghi della media del sistema bancario. Inoltre, continua la nota esplicativa, la raccolta diretta di risparmio dalla clientela raggiunge i 2 miliardi e 493 milioni di euro a dicembre 2022 registrando un +9,3% rispetto al 2021. Nello stesso periodo il settore bancario nel suo insieme ha registrato invece un calo del -1,2% (ABI monthly outlook). Dal 2018 Banca Etica ha visto un aumento del 61% della raccolta di risparmio, a fronte del +18% del sistema bancario nel suo insieme.
Per quanto riguarda la raccolta indiretta in fondi comuni d’investimento di Etica sgr, questa risulta pari a 872 milioni di euro a dicembre 2022 con una flessione rispetto all’anno precedente in linea con il sistema bancario italiano, per effetto dell’andamento negativo dei mercati finanziari e per l’impatto sugli investimenti dell’elevata inflazione. Il capitale sociale, prosegue la nota, è cresciuto di 6,6 milioni di euro (+8% rispetto all’anno precedente) raggiungendo quota 88,6 milioni. Dal 2018 il capitale sociale è cresciuto quasi del 27% a conferma del crescente interesse di persone organizzazioni che scelgono di diventare socie di Banca Etica o di aumentare la propria sottoscrizione di azioni.
«Nello scenario complesso che viviamo tra guerra, crisi ambientale, crescita delle diseguaglianze, inflazione e rialzo dei tassi di interesse l’impegno di Banca Etica è stato e rimane concentrato sull’obiettivo di facilitare l’accesso al credito per le famiglie, le persone e tutta la galassia di imprese e organizzazioni che animano l’economia sociale in Italia e in Spagna. Crediamo che il credito sia uno strumento essenziale nelle strategie di sviluppo sostenibile del Paese; la crisi climatica che si sta abbattendo con sempre più intensità sui nostri territori ci dovrebbe insegnare ad avere più rispetto per la natura; alluvioni disastrose e siccità prolungate sono la conseguenza di scelte economiche errate, di un consumo del suolo che non ha pace, di inquinamento senza requie; la finanza etica è una risposta concreta», ha detto Anna Fasano, presidente di Banca etica.
Gli altri dettagli comunicati da Banca etica riguardano gli indici di solidità patrimoniale Cet1 e Total capital ratio – che si attestano rispettivamente al 15,6% e 19,1% sostanzialmente allineati ai dati del 31 dicembre 2021– e il cost income, che passa dal 68,2% al 67,7% in un anno in cui sono stati contabilizzati importanti oneri non ricorrenti per il miglioramento dell’infrastruttura informatica.
I soci e le socie di Banca etica sono stati chiamati a eleggere il nuovo comitato etico: un organo di cui la banca si è dotata volontariamente allo scopo di rafforzare il presidio etico sulle scelte della banca e di favorire un costante confronto dialettico. Il nuovo comitato etico è composto da: Gabriele Bollini, urbanista, esperto di ambiente e sviluppo sostenibile, è consulente per gli enti locali in materia urbanistica e di valutazione ambientale; Francesca Feruglio, friulana, vissuta tra India e Inghilterra, lavora per una ong internazionale che si occupa di diritti umani e ambiente; Javier Martínez Contreras Professore di Etica civica e professionale all’Università di Deusto Bilbao. Collabora con ong soprattutto in America latina; Antonio Loffredo, parroco napoletano del rione Sanità, ricopre ruoli direttivi in diverse fondazioni, promuove l’attività di case-famiglia, cooperative sociali e di produzione lavoro; Martina Pignatti Morano, economista, è direttrice programmi della ong Un ponte per, con cui ha viaggiato dal Medio oriente all’Ucraina, promuove attività di lobbying per la pace presso il governo italiano e la Commissione Europea; Maria Francesca De Tullio, laureata in giurisprudenza e con un dottorato di ricerca in diritti umani è ricercatrice in diritto costituzionale all’Università di Napoli Federico II e facilitatrice in diversi processi partecipativi; Piero D’Argento, docente, consulente e formatore per enti pubblici, privati e del Terzo settore sulle politiche sociali e sociosanitarie, sui processi di partecipazione e promozione del capitale sociale, sulle politiche di contrasto alle povertà.
Proprio per radicare la presenza di Banca etica in Spagna, la presidente, Anna Fasano, ha condotto l’assemblea da Siviglia dove erano riuniti i soci e le socie spagnole in collegamento con la sede di Brescia dove si sono riuniti i soci gli italiani. I soci che hanno partecipato in presenza o per delega nelle due sedi sono stati 1.357 mentre altri 2.586 hanno seguito i lavori in streaming e votato online.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.