Finanza di pace

Banca Etica progetta il futuro senza investire in armi e fonti fossili

Aumentare del 35% i crediti erogati, del 36% la raccolta in fondi etici e del 20% la raccolta del risparmio. Obiettivi ambizioni nel piano strategico varato dal Gruppo per il periodo 2025-2028 che, soprattutto, conferma la sua vocazione sociale e pacifista

di Nicola Varcasia

Banca Etica ribadisce il suo radicale posizionamento per una finanza che rifiuta di investire in armi e in fonti fossili e che persegue la lotta alle disuguaglianze. E lo fa con la voce della presidente, Anna Fasano, al varo del piano strategico 2025-2028 che accompagnerà la futura dirigenza, dopo il rinnovo degli organi previsto a maggio: «Un piano che arriva mentre l’Europa cerca una via per reagire alla violenza delle guerre in corso e gli Usa compiono annunci shock tra dazi e disimpegno dal contrasto al cambiamento climatico e dalle politiche di inclusione. Forti dei risultati dei primi 25 anni di attività, continueremo a promuovere il ruolo della finanza cooperativa e popolare attraverso tutte le realtà del Gruppo quale modello in grado di assicurare una governance trasparente e collettiva”, spiega Fasano.

Numeri trasformativi

In termini numerici, l’obiettivo è far crescere i crediti erogati del 35% in quattro anni. Aumentare del 36% la raccolta in fondi etici entro il 2028, del 20% la raccolta del risparmio e del 12% la produttività. Sono alcuni tra i principali obiettivi del piano strategico varato dal gruppo Banca Etica per il periodo 2025-2028.

Il piano strategico che, dichiara la banca in una nota, è stato stilato attraverso un processo fortemente partecipativo che ha visto 72 incontri e il coinvolgimento di oltre 1.000 persone e organizzazioni socie oltre a survey che hanno coinvolto 4mila soci e socie, individua cinque priorità. Sono punti che descrivono in maniera qualificante l’originalità di questa organizzazione dedita alla finanza etica.

Social economy

Anzitutto, la pratica di una finanza trasformativa capace, anche attraverso nuove alleanze, di cambiare e la società e la relazione con l’ambiente, al servizio delle comunità. In secondo luogo, la già citata crescita, in particolare sui crediti, facendo entrare nel progetto di finanza etica sempre più organizzazioni e persone che vogliono agire per il cambiamento collettivo. Terzo fattore è il rilancio dell’impegno al servizio della social economy, per contrastare disuguaglianze e povertà, anche innovando l’offerta di servizi non finanziari. Le altre due priorità sono l’efficienza, come misura dell’efficacia nel raggiungere gli obiettivi di finanza etica e il consolidamento dell’indipendenza di una filiera 100% finanza etica, con l’internalizzazione piena della gestione dei fondi di Etica Sgr nel Gruppo.

Anche con l’AI

Le priorità sono tradotte in obiettivi numerici. Oltre a quelli relativi all’accesso al credito (+35%) e alla raccolta in fondi etici (+36%), nel documento programmatico si parla del miglioramento dei servizi e tecnologie, con l’ambizione di aumentare masse e clienti pari al 20% nel quadriennio e arrivare a un aumento della produttività di oltre il 12% nel periodo 2025-2028. Grande attenzione sarà posta, spiega la Banca, nel cogliere le opportunità derivanti dall’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale, affiancata da un importante presidio dei rischi etici collegati all’utilizzo di tali strumenti, con particolare cura alla trasparenza, alla relazione e all’inclusione.

Con Impact

L’indipendenza del Gruppo sarà rafforzata grazie all’integrazione di una nuova società di gestione del risparmio (Impact Sgr, la cui acquisizione è stata annunciata nel gennaio 2025 ed è attualmente in attesa del completamento dell’iter autorizzativo da parte di Banca d’Italia).

Impact Sgr prenderà in carico la gestione dei fondi di Etica Sgr fino ad oggi affidata da Anima Sgr e permetterà al Gruppo di ampliare la gamma di prodotti 100% finanza etica, per rispondere in modo sempre più completo ai bisogni di organizzazioni e persone. Gli investimenti per l’internalizzazione della gestione dei fondi di Etica sgr insieme alla riduzione dei tassi di mercato portano a prevedere un calo degli utili negli anni 2025 e 2026, per poi tornare a crescere dal 2027.

Fronte spagnolo

Per la Spagna, infine, dove Banca Etica è presente con una filiale a Bilbao e uffici a Madrid e Barcellona e conta 4 mila soci e 300 milioni di raccolta diretta, il piano strategico prevede un’evoluzione verso un modello organizzativo proprio e aderente al contesto locale per ampliare i servizi per le persone fisiche.

Foto in apertura, dal sito di Banca Etica

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