Finanza sostenibile

Banca etica, il credito rende se crea impatto

Quanti posti di lavoro produce il finanziamento a un'azienda? Quanto aiuta a diminuire le emissioni di Co2? Sono alcuni dei criteri in base a cui l'istituto di credito ha calcolato gli effetti diretti e indiretti della sua attività che contano quanto la remunerazione. I risultati in un report

di Nicola Varcasia

L’economia reale è fatta da persone che hanno acceso il mutuo per comprare casa. Da imprese che hanno chiesto un prestito per diventare più sostenibili o per salvare posti di lavoro. Da cooperative che, grazie all’accesso a un finanziamento, hanno aumentato la loro capacità di accogliere migranti o di dare servizi a persone fragili. O da donne che hanno creato un’impresa conquistando più indipendenza economica.
La finanza sostenibile è quella che, assieme alla remunerazione, ha come suo scopo ultimo quello di sostenere l’economia reale.
Per far sì che questo intento non resti sulla carta, Banca etica ha deciso di misurare tutti gli impatti sociali e ambientali dei crediti che eroga ogni anno. I risultati sono stati pubblicati nel Report di impatto 2023 che l’istituto ha presentato a Roma.

Metodo innovativo

«Mentre molti istituti finanziari si limitano a misurare la Co2 risparmiata da uffici e filiali,  o gli impatti di singole iniziative di beneficenza o ambientali, Banca etica ha costruito – e affina ogni anno – un modello per monitorare gli impatti del suo core business, ovvero di tutti i crediti erogati, ma in generale dell’intero attivo. La possibilità di un’analisi tanto accurata deriva dal fatto che, per ogni prestito richiesto, Banca etica sviluppa un questionario di valutazione socio-ambientale che permette di misurare le attività delle realtà finanziate e i loro impatti classificati attraverso decine di indicatori all’interno di 24 diverse aree di responsabilità sociale e ambientale. Il questionario è uno dei cardini del modo di “fare banca” del nostro istituto: nel processo di valutazione del merito creditizio la banca attribuisce pari importanza all’analisi economico-finanziaria e alla valutazione sociale-ambientale. Senza dimenticare che tutte le organizzazioni finanziate da Banca etica, grazie all’applicazione preliminare di criteri di esclusione dall’universo dei settori finanziabili, non producono impatti negativi sociali o ambientali significativi», spiega la presidente di Banca etica, Anna Fasano.

Crediti alle persone fisiche

Per quanto riguarda i crediti alle persone, l’85,9% si possono considerare “a impatto”. Alcune tipologie di prestiti per persone fisiche sono disegnate specificamente per generare un cambiamento positivo. Appartengono a questa categoria i mutui per l’acquisto di una prima casa destinata a soggetti fragili; i finanziamenti finalizzati a ristrutturazioni eco-efficienti; i prestiti per coprire spese mediche o di studio, come pure i prestiti erogati nell’ambito di convenzioni contro l’usura o per l’erogazione di microcredito. Nell’insieme tutte queste erogazioni rappresentano il 57,5% dei mutui concessi da Banca etica alle persone fisiche nel 2023. Guardando poi al profilo anagrafico delle persone che accedono a un prestito, si evince che il 62% dei clienti che hanno ricevuto un prestito da Banca etica sono persone potenzialmente con un maggior rischio di esclusione finanziaria: donne, giovani, disoccupati, immigrati da Paesi del Sud del mondo, persone con basso titolo di studio. In particolare, le donne rappresentano poco più del 44% della clientela e ricevono quasi il 47% della nuova finanza erogata nel 2022, ricevendo quindi importi mediamente più elevati; i giovani tra i 18 e i 34 anni di età ricevono il 24% dei prestiti; le persone di origine straniera ricevono il 19% del credito personale.

Benefici collettivi

Per quanto riguarda i crediti erogati a organizzazioni e imprese, il 98% è qualificato come credito ad impatto che è stato calcolato in base a cinque categorie:  posti di lavoro creati, impatto sociale, impatto ambientale, accoglienza e imprenditoria femminile. Per i risultati relativi ai posti di lavoro il Report mostra come 356 organizzazioni abbiano utilizzato il finanziamento ricevuto specificamente per generare occupazione. La banca ha erogato verso queste organizzazioni 78,3 milioni di euro, e questa somma ha condotto alla creazione diretta di 2.338 posti di lavoro in Italia e Spagna. 89 sono i posti di lavoro che sono stati salvati grazie a finanziamenti a esperienze di workers buyout,o imprese recuperate dai lavoratori.

Nel processo di valutazione del merito creditizio la banca attribuisce pari importanza all’analisi economico-finanziaria e alla valutazione sociale-ambientale

Anna Fasano

In termini di impatto sociale, il 41% dei nuovi crediti erogati da Banca etica a imprese nel 2022 è andato a favore di associazioni e cooperative e imprese che hanno realizzato progetti nel settore dell’assistenza sociale, socio-educativa, diritto alla casa, inserimento al lavoro di persone svantaggiate, della salute. Questi progetti hanno permesso a 66mila persone di ricevere una forma di assistenza; a 337 nuclei di avere una casa e ad altri 99 di trovare alloggio in un co-housing; a 44mila persone di partecipare a progetti socio-educativi; più di 8mila persone svantaggiate sono state inserite a lavoro e 67mila pazienti hanno potuto ricevere assistenza medica.

Impatto ambientale

Dal punto di vista dell’impatto ambientale, il 28% (pari a 113 milioni di euro) dei nuovi prestiti erogati da Banca Etica nel 2022 è andato a favore di 281 organizzazioni e 377 persone fisiche che hanno utilizzato il denaro per progetti a impatto ambientale positivo: agricoltura biologica e di prossimità; contrasto al cambiamento climatico (efficienza energetica ed energia rinnovabile); mutui “Casa verde”; acquisizioni di crediti fiscali per Ecobonus e Superbonus 110; economia circolare e tutela dell’ambiente. Questi finanziamenti hanno contribuito a realizzare 1.400 interventi di efficientamento energetico; a coltivare 3.700 ettari di terreno a biologico (pari a 5mila campi di calcio); a rendere disponibili 524 mila milioni di m3 di acqua per gli ecosistemi; a riciclare 677 mila tonnellate di rifiuti.

Accoglienza e cooperazione

Sul fronte dell’accoglienza migranti e cooperazione internazionale: nel 2022 Banca etica ha erogato 39 milioni di euro a favore di 131 organizzazioni che si occupano di accoglienza e inserimento delle persone migranti. Grazie a questi prestiti più di 5mila migranti hanno trovato accoglienza e altri 4.800 hanno usufruito di opportunità di inserimento sociale. Nello stesso anno l’istituto  ha erogato 12,4 milioni di euro a favore di organizzazioni che hanno usato il denaro per progetti di cooperazione internazionale che hanno raggiunto oltre 28 mila beneficiari nei paesi più poveri. Altri 5 milioni e mezzo sono andati a finanziare progetti di microfinanza internazionale, di cui hanno fruito 3,7 milioni di persone (il 56% donne).

Imprese al femminile

Capitolo importante quello dedicato all’imprenditoria femminile, in cui sono statifinanziati 327 imprese femminili in Italia e in Spagna, che rappresentano il 25,2% delle organizzazioni e imprese finanziate nell’anno dalla banca, per un totale di 49 milioni di euro. Considerando che, a livello nazionale, tali imprese sono pari al 22% del totale delle imprese (fonte: Unioncamere), ne emerge una particolare propensione di Banca Etica verso tali realtà. 

Impronta ecologica

Per la prima volta quest’anno Banca etica ha calcolato anche la carbon footprint della quasi totalità (90%) dei propri asset. Complessivamente le sue attività nel 2022 hanno generato quasi 314 mila tonnellate di Co2 equivalente, pari a 113 tonnellate per ogni milione di euro di attivo. Di queste, 19 derivano da riscaldamento e auto aziendali, il 30 sono dovute al consumo di elettricità negli uffici e 198 agli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti. Banca etica in una nota precisa di essere stata la prima banca a rendicontare le emissioni prodotte dai propri impieghi, con la metodologia più avanzata Pcaf che ha permesso di mettere in luce come la quasi totalità delle emissioni sia stata generata dagli impieghi che sono responsabili di 313 mila tonnellate di Co2 equivalente. Tale metodologia considera particolarmente impattanti i titoli sovrani che per Banca etica sono stati responsabili di 218 mila tonnellate di Co2. I crediti alle imprese hanno generato 74 mila tonnellate e i mutui casa 18mila tonnellate. Dall’altra parte i crediti erogati da Banca etica per progetti di efficientamento energetico hanno permesso di evitare 70 mila tonnellate di Co2 e il lavoro agile ha permesso di evitare 152 tonnellate di Co2. Sono state inoltre compensate le 136 mila tonnellate di Co2 emesse nel 2022 relative alle proprie emissioni dirette, al consumo di carta e agli spostamenti aziendali. Questo livello di analisi consentirà di orientare sempre meglio le strategie per ridurre ancora in futuro le emissioni della banca.

Foto di Towfiqu barbhuiya su Unsplash


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