Cultura

Banca etica. Fuori dalla nicchia: lo sbarco nei 7.500 uffici delle poste

Banche e terzo settore. Una panoramica sulle nuove proposte e le nuove partnership

di Ida Cappiello

Il recentissimo accordo di Banca etica con Poste italiane si può considerare il passo definitivo verso la trasformazione da banca di nicchia a banca per tutti. O meglio, per tutti coloro che condividono i suoi valori di riferimento. La convenzione con le Poste significa per i 15mila correntisti avere a disposizione tutti i servizi base di operatività bancaria, in particolare i versamenti e i prelevamenti di contanti e assegni, per i quali è essenziale l?accesso a sportelli diffusi sul territorio in modo capillare. «È un salto di qualità che risponde a una forte richiesta da parte della base sociale», sottolinea il direttore generale di Banca Etica, Mario Crosta, «base che fin dall?inizio della nostra attività ha voluto una banca non solo per il terzo settore, come destinatario degli impieghi, ma anche per il cittadino responsabile, come risparmiatore». Ecco quindi aprirsi per la banca del sociale un percorso nuovo, che l?ha portata ad avvicinarsi alla clientela privata attraverso passi graduali ma significativi, come l?erogazione di credito al consumo, ma solo per spese con un contenuto etico e sociale: ad esempio, l?adozione di un bambino. Un altro strumento di dialogo con i privati sono i ?banchieri ambulanti?, promotori finanziari che arrivano dove manca una struttura fissa. L?accordo con Poste italiane mette l?ultimo tassello che mancava, la gestione quotidiana del denaro, in sostanza versamenti e prelevamenti. Nelle otto regioni interessate per ora dalla convenzione (Veneto, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio e Puglia) sono oltre 7.500 gli uffici postali che metteranno i loro servizi a disposizione dei correntisti, che si faranno riconoscere direttamente attraverso la loro tessera Bancomat. I clienti di Banca etica potranno scegliere se pagare il costo di ogni singola operazione, oppure – è l?ipotesi più auspicabile – aderire alle nuove proposte di conto corrente comprensive del servizio. Il nuovo fronte di attività bancaria non toglierà risorse alla mission fondamentale di Banca etica, il finanziamento di iniziative sociali, assicura Crosta. «Anzi, la partnership con Poste italiane ci permetterà di concentrare le energie sui progetti che ci stanno a cuore: sostenere la cooperazione sociale, l?ambiente, la solidarietà, in altre parole ciò che fa la vera differenza tra noi e le altre banche».

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