Economia

Banca Etica e la prima Giornata Europea della Microfinanza

Uno strumento di lotta alla povertà, all'esclusione sociale e alla disoccupazione che l'isituto di credito porta avanti da oltre 15 anni in Italia. «Continua il nostro impegno finalizzato alla promozione di auto-imprenditorialità e buona e nuova occupazione», spiega il direttore generale Alessandro Messina

di Redazione

Oggi si celebra la prima Giornata Europea della Micro-finanza, organizzata da European Microfinance Network (EMN) e dal Microfinance Centre (MFC), di cui anche Banca Etica è socia.

La giornata – intitolata “What if we could turn job seekers into job creators?” – ha l'obiettivo di far conoscere la micro-finanza come strumento di lotta alla povertà, all'esclusione sociale e alla disoccupazione.

Un impegno che Banca Etica porta avanti da oltre 15 anni in Italia attraverso progetti di microcredito e di microfinanza: uno degli strumenti principali del progetto di finanza etica, capace di garantire opportunità di accesso al credito anche alle persone considerate “non bancabili”.

Attualmente Banca Etica prevede due linee di intervento:

  • · Microcredito socio-assistenziale, finalizzato a sostenere le fasce di popolazione sulla soglia di povertà;
  • · Microcredito imprenditoriale, finalizzato al sostegno dell'auto-imprenditorialità e dello sviluppo locale e al rafforzamento delle piccole cooperative sociali.

L'attività viene svolta in partenariato con enti pubblici e privati che affiancano Banca Etica nell'individuazione dei beneficiari e nella costituzione di appositi fondi di garanzia.

Nel 2014 Banca Etica ha registrato un rilevante aumento dei microcrediti sia in termini di operazioni finanziate (346; +68% rispetto al 2013), sia in termini di importi erogati (3.680.344 euro; +182% rispetto al 2013).

Anche negli anni precedenti Banca Etica si è sempre distinta come uno dei principali soggetti erogatori di microcredito in Italia.

«Continua il nostro impegno per il microcredito finalizzato alla promozione di auto-imprenditorialità e buona e nuova occupazione. La nostra esperienza ci spinge a dare sempre maggior valore alle attività di accompagnamento ai soggetti finanziati che insieme alla cura della relazione sono la ricetta per il successo di questo modo di fare banca», spiega il direttore generale di Banca Etica, Alessandro Messina.

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