Scenari

Banca e Ai, le Bcc si interrogano

La Federazione della Bcc lombarde mette l'intelligenza artificiale al centro del convegno di studio annuale. A Firenze, per due giorni, si riflette sulle sfide poste agli istituti di credito di relazione dalla nuova tecnologia e sulla necessità di mantenere vivo il rapporto con clienti e soci

di Giampaolo Cerri

Sono le banche dei territori e delle comunità, anche definite “di relazione”, quelle che mantengono l’insegna anche nei piccoli centri, spesso da sole. Il rapporto col socio e col cliente è il loro patrimonio, perché la gente affida loro i risparmi o semplicemente l’accredito dello stipendio perché c’è una genetica comune, perché c’è una storia familiare, perché il bisnonno magari aveva visto aprirla, “la banchina”: stava in quella nella cooperativa o in quella parrocchia, e ne era diventato socio.

Le Bcc, aggregate oggi in due gruppi, Iccrea e Cassa Centrale, idealmente unite da Federcasse, il livello di rappresentanza, stando su un mercato e pure difficile, quello del credito, si interrogano ovviamente su come l’Intelligenza artificiale può impattare sul loro modo di fare banca, se cioè può offrire possibilità nuove nelle valutazioni dei rischi, nell’allocazione degli impieghi, nell’efficienza dei servizi, magari nel crowdfunding che cominciano a usare con grande efficienza a favore delle associazioni e dei progetti solidali, nel fare tutto ciò senza snaturarsi. Ci si interroga cioè dove sia il punto di equilibrio fra modernizzare ulteriormente la banca e non perdere di vista il patrimonio di cui sopra: il rapporto col cliente e col socio, vero e non virtuale, conosciuto per nome di battesimo: l’artigiano, il coltivatore diretto, l’imprenditore, gli operai e gli impiegati.

Alessandro Azzi al convegno fiorentino

Non è un caso che la Federazione delle Bcc lombarde, solita riunire annualmente le banche per un grande convegno di studi proposto a tutti gli istituti, abbia dedicato al tema del 2024, dal titolo Est modus in rebus: intelligenza artificiale e centralità della persona nelle banche di relazione, che si svolge oggi e domani a Firenze, nel suggestivo teatro Niccolini, a due passi dal Duomo.


Alessandro Azzi: «Mantenere
e rafforzare la vicinanza»

«Il futuro del Credito cooperativo, nell’era dell’intelligenza artificiale, si giocherà tutto nella sfida di mantenere e rafforzare la propria vicinanza alle persone, ingrediente essenziale del modello mutualistico», ha detto salutando i partecipanti, «sì, dunque, a una tecnologia che abiliti nuovi e ulteriori livelli di prossimità e relazione tra le Bcc e le comunità in cui operano. I risultati positivi registrati nel primo semestre dell’anno dalle Bcc lombarde testimoniano come il Credito cooperativo continui a giocare un ruolo centrale a supporto dell’economia reale, del benessere e dello sviluppo integrale dei territori. Come emerso chiaramente dall’ultimo Rapporto sul ben-vivere e la generatività delle province italiane, l’approccio cooperativo consente infatti di ridurre le diseguaglianze territoriali e colmare i divari fra aree centrali e periferiche». Secondo uno degli storici di questo mondo – è stato a lungo l’anima di Federcasse «guardando in avanti, nel rispetto delle tradizionali finalità mutualistiche e del carattere localistico delle nostre banche, anche l’intelligenza artificiale dovrà rappresentare un ulteriore strumento di contrasto al crescente fenomeno di desertificazione bancaria: già oggi in molti comuni lombardi le Bcc rappresentano l’unica presenza creditizia a supporto di famiglie e imprese locali. La sfida dell’Ai può essere, inoltre, un’occasione di scambio e di confronto costruttivo fra le diverse generazioni per arrivare, insieme, ad un’ottimizzazione ed un’evoluzione dei processi che sia realmente inclusiva per le persone».

Federazione lombarda dà i numeri del semestre:
36 miliardi di raccolta

E a proposito di questo spezzone del mondo cooperativo, il convengo fiorentino è stata l’occasione di presentare alcuni numeri del primo semestre 2024: superati i 36 miliardi di raccolta diretta e i 24 miliardi di euro di impieghi. In diminuzione le sofferenze di oltre il 18,1% rispetto all’anno precedente. Cresce a 149 il numero dei comuni in cui il Credito cooperativo rappresenta l’unica presenza bancaria.

Nella due giorni fiorentina, presenti, anche il presidente di Federcasse, Augusto Dell’Erba, quello presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini, e i presidenti di Gruppo Bcc Iccrea, Giuseppe Maino, e del Gruppo Cassa Centrale, Giorgio Fracalossi. Interventi di alto profilo, fra cui quelli di padre Paolo Benanti, grande esperto di Ai e padre dell’algoretica, della rettrice della Cattolica, Elena Beccalli, della past-president della Fondazione Centesimus Annuss, Annamaria Tarantola.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.