Non profit
Banca del Clima, cittadini protagonisti per fronteggiare l’inquinamento
WWF e Cittadinanzattiva lanciano "Banca del Clima", il primo progetto di partecipazione diretta dei cittadini alla riduzione dei gas serra. WWW.BANCADELCLIMA.IT
di WWF
Le famiglie italiane sono responsabili del 30% dei consumi energetici, 9.800 kg. annuali a testa di emissioni di gas ad effetto serra. Ma da oggi hanno uno strumento in più per misurare l’impatto sul clima del proprio comportamento. Grazie al sito di Banca del Clima (www.bancadelclima.it) da oggi è possibile pesare il proprio contributo al riscaldamento globale, modificare le proprie abitudini in modo da ridurre l’impatto di ognuno di noi sul clima terrestre e attivare un circuito virtuoso anche tra le amministrazioni e le aziende “amiche del clima”. Per inquinare meno esistono soluzioni concrete a portata di mano, ma spesso non si conoscono: per colmare questo gap di conoscenze è nata la Banca del clima, un progetto presentato oggi da WWF Italia e Cittadinanzattiva, con il patrocinio del Presidente della Commissione Europea e promosso con il supporto di partner quali Assovetro, Asstra, Coldiretti, Coreve, Federcasse e Trenitalia.
“Cuore” del progetto Banca del clima – che fa parte dell’iniziativa internazionale del WWF “Power switch”, cambiamo energia – è un nuovo sito web, nato con il contributo di Assovetro, Coreve e Trenitalia, al quale ogni cittadino potrà accedere per “calcolare” il proprio contributo alle emissioni di gas serra ma anche per ricevere indicazioni su come migliorare i propri standard, e diventare così “risparmiatori di energia”. Con i partner sono state avviate azioni di sensibilizzazione dei cittadini e di promozione dell’iniziativa, che si svilupperanno nel corso di quest’anno. Alla conferenza stampa di presentazione del progetto sono intervenuti Fulco Pratesi e Giuseppe Cotturri, Presidenti rispettivamente di WWF Italia e Cittadinanzattiva, Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica italiana e membro del Comitato Scientifico del WWF.
Le famiglie italiane (dati Enea) sono responsabili annualmente di oltre il 30% dei consumi energetici totali. Esse producono quindi circa il 27% delle emissioni nazionali di gas serra, di queste il 18% per usi negli edifici ed il 9% per usi di trasporto. Banca del Clima consente a chiunque di conoscere i segreti del risparmio energetico in casa o al lavoro, ma non solo: la Banca del Clima permetterà di registrare le riduzioni di emissioni di gas serra di ognuno, di sommarle a quelle degli altri cittadini che hanno aderito al progetto. In questo modo, si potrà determinare quanti gas dannosi per il clima si sono “risparmiati” in totale. Per esempio il consumo degli elettrodomestici in Italia assorbe, insieme all’illuminazione, il 23% dei consumi elettrici nazionali. Un dato migliorabile con un uso più efficiente degli elettrodomestici, in modo da ridurre i consumi di energia e risparmiare contemporaneamente sulla bolletta. Un viaggio in treno da Roma a Milano produce 40kg di CO2, contro i 107 dell’auto ed i 160 dell’aereo.
“Tutti gli ultimi anni più caldi degli ultimi due secoli ricadono nell’ultimo decennio, e anche il 2003 si avvia a conquistare nuovi primati. Solo variabilità naturale oppure sono i primi segni concreti del cambiamento globale? – ha dichiarato Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana e membro del Comitato Scientifico del WWF Italia – Con 9.800 kg annuali di emissioni di gas ad effetto serra procapite, ogni italiano contribuisce significativamente ad aumentare il rischio climatico, per se’ e per il resto del Pianeta. Per invertire la tendenza bisogna impegnarsi su più fronti: diminuire gli sprechi energetici e di conseguenza le emissioni di gas serra, sviluppare energie alternative meno inquinanti. Ma è necessario acquisire consapevolezza del nostro impatto sull’atmosfera: ad esempio, sapere che ogni litro di benzina libera 2,35 kg di CO2. Finalmente, con il sito di Banca del clima, ognuno può rendersi conto, numeri alla mano, di come tutti noi incidiamo nelle emissioni di gas serra”.
www.bancadelclima.it
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