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#bambiniperlapace: la campagna in aiuto dell’Ucraina

AiBi lancia una raccolta fondi straordinaria a sostegno dei bambini e ragazzi dell'orfanotrofio di Volodarka e per l'accoglienza in Moldova dei piccoli profughi. Griffini: «La guerra è sempre una tragedia, ma per chi non ha nemmeno la mano di mamma e papà da stringere per sentirsi un po’ più sicuro, il dramma è anche peggiore».

di Redazione

«Ci sono gli aerei che volano sulla città. Ma oltre gli aerei c’è sempre il cielo!»: sono parole di Masha, la cooperante di Ai.Bi. a Kiev. Parole di speranza e di fiducia, nonostante tutto. La guerra è arrivata in Ucraina, nel cuore dell’Europa, là dove Ai.Bi. opera dal 1999 attraverso la fondazione di beneficenza ucraina Drusie Ditiei Ukraina (Amici dei Bambini Ucraina), la cui sede è a Kiev. Qui risiede anche Masha, la cooperante che sta vivendo questi drammatici momenti in prima persona, con la forza e la determinazione di chi è convinta che «nella guerra non vince nessuno, c’è solo chi perde». I primi a perdere sono quasi sempre i più indifesi, bambini e ragazzi privati della libertà e della spensieratezza della loro età.
Da tempo Ai.Bi. sostiene i minori dell’orfanotrofio Volodarka, sotenuti da lontano da tanti italiani: «È per loro che, in queste ore, riceviamo chiamate ed email che ci chiedono un aggiornamento su come stanno i “nostri” ragazzi e come vivono questi momenti», dicono da Ai.Bi. «Una risposta univoca, in questo momento, non c’è, perché la situazione cambia di ora in ora. Per questo, all’indomani della notizia dell’ingresso delle truppe russe nel territorio ucraino e dei bombardamenti, Ai.Bi. si è attivata per portare il proprio sostegno ai “nostri” ragazzi dell’orfanotrofio Volodarka e a tutti i bambini in difficoltà. Perché la guerra è sempre e comunque una tragedia, ma per chi non ha nemmeno la mano di mamma e papà da stringere per sentirsi un po’ più sicuro, il dramma è anche peggiore».

La campagna di Ai.Bi. si chiama #BAMBINIxLAPACE ed è stata attivata insieme ai partner locali in Ucraina e in Moldova, un altro Paese in cui l’Associazione è presente e che si appresta a ricevere i profughi in fuga dall’Ucraina. Cosa prevede l’aiuto?

In Ucraina

  • un supporto psicologico specifico per i bambini e i ragazzi, implementando le attività che già vengono portate avanti sul territorio, in modo particolare negli orfanotrofi e per i minori in difficoltà familiare;
  • l’organizzazione di attività ludiche che possano regalare ai minori un momento di spensieratezza e di speranza, anche con la realizzazione di “spazi sicuri”.
  • la fornitura di aiuti concreti ai bambini, sottoforma di alimenti, vestiti, materiale scolastico e tutto quello di cui i nostri referenti sul territorio rileveranno il bisogno.
  • siamo inoltre a disposizione per contribuire alle spese di trasporto per permettere ai minori di lasciare le zone più critiche del conflitto, coordinandoci con la rete di organizzazioni locali a tutela dei minori.

In Moldova
Organizzazione di attività a supporto dei profughi in arrivo dall’Ucraina, da implementare in coordinamento con il Ministero della Protezione Sociale e le autorità locali. In particolare le attività saranno rivolte alla prima accoglienza: fornitura di acqua potabile, alimenti, kit per l’igiene personale…
Al momento sono stati allestiti due punti di prima assistenza direttamente alla dogana, dove i profughi possono rimanere per un massimo di 72 ore. È stato allestito, inoltre, un campo profughi a Chisinau, la capitale del Paese, con una capacità massima di 450 posti. Al momento, si segnalano già 100 persone presenti nel campo.

Per portare avanti tutte queste attività Ai.Bi. ha lanciato la campagna di raccolta fondi #BAMBINIxLAPACE, a cui chiunque può aderire con una donazione libera: ogni aiuto, in un momento come questo, è importante e fondamentale. Rimane sempre attivo anche il progetto “Adotta a distanza i bambini di un orfanatrofio” aderendo al quale è possibile dare continuità al proprio sostegno in favore dei minori assistiti da Ai.Bi. negli orfanotrofi in Ucraina.

Per Marco Griffini, presidente Ai.Bi. Amici dei Bambini, «in momenti come quelli che stiamo vivendo oggi non riesco a non pensare continuamente a tutte quelle bambine e bambini, ragazze e ragazzi, che non hanno nemmeno il conforto di una famiglia. Il conforto di una voce rassicurante come quella di un padre, o la dolce carezza di una madre, capaci di allontanare dal cuore, anche se per un solo attimo, l’angoscia e la paura. Credo che sia nostro dovere, in questo momento, far sentire a tutti questi bambini e ragazzi che noi, padri, madri e famiglie, siamo al loro fianco. Che non li abbandoneremo e che la speranza, questa sì, non muore mai!».

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