Famiglia
Bambini & tv: se il popolo delle mail ha la memoria corta
Una mail denuncia manovre sui palinsesti Rai per privilegiare le emittenti di Mediaset: per ammannire pubblicità ai piccoli. Ma quando il premier era D'Alema...
di Maramao
Una nuova catena di San Antonio elettronica sulle malefatte del governo Berlusconi. Una delle tante e spesso azzeccate. Stavolta però il popolo delle mail – che ha soppiantato quello dei telefax – dimostra di avere la memoria corta.
L’ultimo messaggio circolante denuncia una squallida manovra sui palinsesti Rai a favore della programmazione Mediaset: in pratica Saxa Rubra avrebbe spostato l’orario della storica trasmissione per l’infanzia, L’Albero azzurro, per favorire la cartonistica animata (e carica di spot) di Italia Uno.
« Ci sono senz’altro problemi più gravi, ma è giusto chiedere che i nostri figli non vengano visti solo come “piccoli consumatori” e che gli intenti educativi dei genitori possano trovare una sponda almeno nel servizio
pubblico, o in ciò che ne resta», scrive l’anonimo.
Ben detto. Ma il popolo delle mail dimentica che il Codice tv minori voluto dall’allora premier Romano Prodi e al quale aveva lavorato il pedagogista Francesco Tonucci del Cnr (che presiedeva l’omonimo comitato) prevedeva limiti stretti alla pubblicità nella programmazione per l’infanzia, delle reti pubbliche e di quelle private.
Quel codice però rimase lettera morta e quel comitato finì per essere praticamente liquidato dalla presidenza del Consiglio, da cui dipendeva. Francesco Tonucci, disperato per non riuscire letteralmente a lavorare, aveva rassegnato le dimissioni prima del tempo. E chi era premier in quel periodo? Massimo D’Alema.
Allora però erano in meno ad avere dimestichezza con la posta elettronica.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.