Famiglia

Bambini soldato: pubblicato il “Global report 2001”

Il Rapporto indica 180 Paesi dove vengono sfruttati 300 mila bambini per fini militari e invita l'Italia a ratificare il protocollo sull'infanzia contro l'uso dei bambini soldato

di Redazione

La Coalizione internazionale ?Stop all?uso dei bambini soldato!? lancia oggi il ?Global Report on Child Soldiers 2001? (che potete scaricare in forma di estratto di seguito al presente articolo), in cui denuncia il reclutamento di oltre mezzo milione di bambini nelle forze armate governative e in gruppi armati in più di 87 paesi. Di questi ragazzi almeno 300 mila combattono attivamente in 41 paesi. Il Rapporto è il più completo studio sui bambini soldato. Fornisce dati sull’arruolamento da parte di forze armate governative, milizie civili, gruppi paramilitari e gruppi armati non governativi in 180 paesi. Negli ultimi anni la situazione è migliorata in America Latina, nei Balcani e nel Medio Oriente, ma resta a rischio in Africa e in parte dell’Asia e del Pacifico, ad esempio in Myanmar, Sudan e Afghanistan. “Anche il Regno Unito e gli Usa impiegano minori di 18 anni in combattimento”, afferma Rory Mungoven, coordinatore internazionale della Coalizione ?Stop using child soldiers?.. I paesi industrializzati, a causa della mancanza di personale, hanno incrementato gli sforzi per attrarre i giovani al reclutamento. “La disponibilità di armi leggere ha aggravato il problema dei bambini soldato, rendendo possibile anche ai più piccoli di diventare killer efficienti in combattimento”, sostiene Mungoven. Forze e gruppi armati che utilizzano bambini soldato hanno spesso ottenuto supporto politico e militare internazionale in cambio di diamanti o petrolio. I bambini sono spesso reclutati anche all?esterno dell?area di conflitto, fra rifugiati o gruppi etnici sfollati oppure, come vittime di tratta, trasportati illegalmente attraverso i confini. Fino ad oggi 80 paesi ? tra cui l?Italia ? hanno firmato il trattato che mette al bando l’uso dei bambini nei conflitti armati, ma solo 5 l’hanno ratificato e l?Italia non è tra questi. La Coalizione ?Stop all?uso dei bambini soldato!? chiede dunque al governo italiano di ratificare immediatamente il Protocollo opzionale della Convenzione sui diritti dell?infanzia, proibendo la partecipazione dei minori di 18 anni alle ostilità e ogni forma di arruolamento forzato e mantenendo il principio del non arruolamento, neanche volontario, degli stessi anche per l?esercito professionale. “Molti governi negli ultimi anni hanno interrotto il reclutamento dei minori di 18 anni, anche grazie all?impegno di milioni di persone che hanno sostenuto questa campagna? afferma Davide Cavazza, coordinatore della Coalizione italiana Stop all?uso dei bambini soldato!. ?Il governo italiano ha il dovere morale di presentarsi alla Sessione speciale delle Nazioni Unite dedicata all?infanzia esprimendo una chiara posizione contro l?impiego dei bambini nelle guerre. La ratifica del Protocollo opzionale è un urgente atto di civiltà?. Per maggiori informazioni: www.child-soldiers.org


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