Famiglia

Bambini ma anche cittadini d’Italia: pdl da sant’Egidio

Secondo la nuova proposta il minore nato sul suolo italiano acquista la cittadinanza senza dover aspettare la maggiore età e la conclusione del procedimento amministrativo.

di Carmen Morrone

Bambini d?Italia è il titolo della campagna promossa dalla Comunità di sant?Egidio per modificare le norme che regolano l?acquisizione della cittadinanza italiana. Secondo la nuova proposta, il bambino nato in Italia o che raggiunge il genitore già residente nel nostro Paese diventa cittadino italiano, senza dover aspettare la maggiore età e la conclusione del procedimento amministrativo attualmente previsto. Il contenuto e lo spirito dell?iniziativa sono stati accolti dal gruppo parlamentare dell?Udc che li ha trasformati in una proposta di legge. Un?iniziativa rivoluzionaria per costituire un?alternativa alla vigente regola dello ius sanguinis, in cui l?acquisizione della cittadinanza è automatica solo quando padre e madre sono cittadini, o quando il bambino è figlio di ignoti o di apolidi, o i genitori non trasmettano, secondo la legge del Paese di provenienza, la propria cittadinanza al figlio. La Comunità di sant?Egidio e l? Udc vogliono introdurre in Italia la regola dello ius domicilii per chi non è nato in Italia, ma nel nostro Paese vive gli anni decisivi della crescita: la proposta si occupa infatti dei bambini nati in Italia da genitori stranieri e di quelli che raggiungono il genitore straniero. E va anche oltre, occupandosi dell?acquisto della cittadinanza per naturalizzazione da parte dell?adulto. Ma cosa succede oggi? Il bambino che nasce in Italia da cittadini stranieri può chiedere la cittadinanza solo al raggiungimento del diciottesimo anno di età (e perde definitivamente questo diritto se non lo esercita nei 12 mesi successivi), provando la residenza legale senza interruzioni dalla nascita. Secondo la nuova proposta, invece, diventa cittadino italiano “chi nasce nel territorio della Repubblica se il genitore è regolarmente presente in Italia da almeno due anni e titolare di permesso di soggiorno previsto dall?art. 6 oppure dall?art. 30 del dlgs 25 luglio 1998 n. 286”. Il bambino che raggiunge i genitori in Italia prima dell?inserimento scolastico, secondo l?assetto normativo vigente non ha nessuna possibilità di diventare cittadino da minorenne. Comunità di sant?Egidio e Udc propongono di estendere la cittadinanza al minore di genitore straniero “se fornisce la prova della presenza continuativa in Italia da almeno sei anni e della partecipazione a un ciclo scolastico o di formazione professionale oppure dello svolgimento di regolare attività lavorativa unitamente alla conoscenza adeguata della lingua e della cultura italiana”. Daniela Pompei della Comunità di sant?Egidio tiene a precisare: “Intendiamo modificare l?art. 1 della legge 5 febbraio 1992 n. 91 e non l?art. 9. Nel primo caso, infatti, si prevede un modo di acquisizione per diritto con la presenza dei requisiti di legge e non la concessione con ampie facoltà discrezionali da parte dell?amministrazione”. La proposta vuole adeguare la normativa italiana al nuovo contesto sociale: “Abbiamo aderito alla proposta della Comunità di sant?Egidio perché ne condividiamo gli obiettivi e lo spirito”, afferma Luca Volontè, capogruppo Udc alla Camera e firmatario della pdl. “è un?importante iniziativa che introduce un principio di civiltà in linea con la Convenzione europea dei diritti dell?uomo e che va nella direzione dell?integrazione”. Per quanto riguarda gli adulti stranieri, oggi possono chiedere la cittadinanza dopo 10 anni, nei quali sono conteggiati solo i periodi di residenza legale nel Paese, perché non è sufficiente il solo possesso del permesso di soggiorno. Inoltre, il procedimento amministrativo di concessione della cittadinanza ha una durata prevista di almeno due anni. Secondo la nuova proposta, la cittadinanza è concessa allo straniero “presente nel territorio in forma continuativa e abituale da almeno sei anni, se dimostra di essere in possesso di un reddito sufficiente al proprio sostentamento in misura non inferiore all?importo annuo dell?assegno sociale e di conoscere in maniera adeguata la lingua e la cultura italiana”. La proposta di legge (C4562) è stata assegnata alla commissione Affari costituzionali della Camera. La Comunità di sant?Egidio prosegue con la raccolta di adesioni. Info: Comunità di Sant’Egidio IL QUADRO DI RIFERIMENTO Il quadro di riferimento La norma fondamentale che disciplina i modi di acquisizione della cittadinanza italiana Convenzione dei diritti del fanciullo Ratificata con la legge 176/1991, prevede che gli Stati preparino il fanciullo a una propria vita nella società secondo i valori della Carta Onu Convenzione europea sulla cittadinanza Conclusa tra gli stati membri del Consiglio d?Europa nel 1997, prevede che ciascun Stato faciliti nel suo diritto interno l?acquisto della cittadinanza per gli stranieri. L?Italia non l?ha ancora ratificata


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