Famiglia

Bambini & Internet Le trappole del web

Italia: un milione di minori online Produttori e associazioni al contrattacco per il dominio sicuro. Qualche indirizzo utile per i software di sicurezza (di Paola Fontana)

di Redazione

Internet ha creato l?accesso a un universo informativo libero, permette la circolazione di idee e di cultura ma, a volte, è anche un ricettacolo di insidie più o meno nascoste. Un caso al di sopra di ogni sospetto? È quello che coinvolge il sito del ministero per l?Innovazione e le tecnologie, intento da mesi a promuovere un uso consapevole del web. Chi infatti, collegandosi all?indirizzo www.innovazione.gov.it, dimenticasse di inserire il suffisso .gov, si troverebbe senza volerlo all?interno di un sito pornografico. E in questo, come in tanti altri casi, a digitare l?indirizzo potrebbe essere un bambino. In Italia, il numero di famiglie in possesso di un pc è in rapidissima crescita, e di pari passo è l?aumento dei collegamenti domestici a Internet, che compete sempre di più con il media di intrattenimento fino a ieri indiscusso: la tv. Secondo i dati di una ricerca Nielsen/NetRating, il numero di minori online è molto elevato: su un totale di 12,8 milioni di navigatori domestici, oltre 1 milione sono bambini (8%), mentre a 13 anni di età il 66% dei ragazzi di famiglie collegate ad Internet naviga sulla Rete. Di fatto, la totale libertà di accesso, caratteristica connotante della Rete, sembra essere in contraddizione con il problema della tutela dei piccoli cybernavigatori. Rispetto ad altri media, infatti, Internet è di per sé uno strumento che rende più difficile il controllo da parte degli adulti e un uso responsabile da parte dei più piccoli. Un esempio? Un?indagine condotta dalla Società italiana di pediatria rivela che il 52,9% dei preadolescenti che usa abitualmente Internet, in genere naviga da solo e che al 65,8% piacerebbe incontrare le persone che conosce in chat. Il rischio, per un bambino, di entrare suo malgrado in contatto con ambienti pericolosi esiste ed è tanto più elevato quanto minore è il controllo esercitato dalla famiglia. Strumenti per i genitori Di fronte a questo complesso problema, la tecnologia non supplisce al ruolo di educatori dei genitori ma offre almeno due parziali soluzioni: i programmi-filtro e le reti private. I programmi-filtro sono generalmente abilitati grazie a una password e, nel momento in cui sono attivi, funzionano da ?filtro? delle informazioni visualizzate, mentre in presenza di materiali inadatti, ne impediscono la lettura a schermo. Il filtraggio viene ottenuto attraverso la combinazione di due sistemi di protezione. Il primo esclude l?accesso a pagine web che contengono riferimenti verbali alla sfera sessuale, al razzismo e così via, sulla base di un sistema binario (yes or no). Il secondo sistema impedisce la visualizzazione di una lista di siti selezionati dalla casa produttrice del software, che vengono periodicamente aggiornati. Anche i motori di ricerca hanno adottato la logica dei filtri per tutelare la navigazione dei bambini. Ecco allora che Altavista ha introdotto il comando ?Family Filter? che permette di svolgere le indagini soltanto all?interno di una serie di siti selezionati, mentre il pacchetto ?V-Family? di VirgilioTin offre l?accesso a Internet in maniera differenziata per ciascun componente della famiglia. La navigazione in modalità ?adulto? non prevede limitazioni, mentre quella in modalità ?bambino? consente un accesso filtrato a indirizzi preselezionati. Più recenti, le reti private sono ambienti online di fatto separati dalla Rete vera e propria perché ospitano solo contenuti e programmi adatti ai più piccoli. In Italia, un?iniziativa degna di nota è il Progetto Davide, www.davide.it, che offre un accesso filtrato a Internet. Collegandosi a questo provider, voluto e realizzato da Cometa Comunicazioni, società non profit animata da don Ilario Rolle, l?esclusione di siti violenti e porno è automatica e la navigazione dei bambini è quindi sicura. Allo stesso modo, anche Retepulita.it, un progetto ideato dalla società catanese Onecom, è una rete italiana che permette ai bambini di navigare da soli, senza il controllo degli adulti, in quanto concede la visione solo delle pagine web ?pulite?, preventivamente controllate da operatori specializzati. Operatori umani, quindi molto più affidabili di qualsiasi riconoscimento effettuato da software di controllo basati su parole chiave. Arrivano le zone protette Quella delle reti private sembra essere la strada privilegiata anche negli Stati Uniti dove zone protette per i giovani surfer potrebbero presto essere realtà. Il 28 giugno è stato presentato al Congresso americano, un disegno di legge che prevede l?introduzione nella rete del nuovo suffisso web ?.kids?, indirizzato a un pubblico sotto i 13 anni. Questo progetto porterebbe alla creazione di spazi online sicuri per i bambini. Questi luoghi sarebbero infatti certificati, e quindi controllati, per permettere la libera navigazione ai più giovani, senza che esista la possibilità di imbattersi in violenza, pornografia o qualsiasi argomento sconsigliato ai minori. Altra direzione, invece, quella seguita dal governo italiano. Il ministro dell?Innovazione, Lucio Stanca ha dato il via alla realizzazione di un progetto che prevede di inserire nel sito del ministero una sezione dedicata all?educazione dei ragazzi e dei genitori per un utilizzo sicuro della Rete. Sul sito www.innovazione.gov.itsaranno disponibili linee guida su cosa fare e cosa non fare in Rete. Accanto a questo sarà possibile scaricare gratuitamente uno o più prodotti software da installare sul proprio computer. Software di sicurezza: dove e come BabyWeb In italiano, il programma è dotato di un elenco di parole indesiderate che, se contenute nella pagina ricercata dall’utente, non ne permette la visualizzazione. Inoltre, contiene un archivio di indirizzi web dei quali non è permessa la visualizzazione all’utente. L?archivio viene aggiornato in modo automatico dal produttore. BabyWeb consente inoltre di creare un elenco di parole che il bambino non può scrivere, ad esempio il suo nome e cognome, il suo indirizzo o i suoi numeri di telefono. Si compra nei negozi d?informatica al costo di 25,30 euro. Netnanny Netnanny presenta una lista ?Can Go? che contiene una selezione di 3mila siti selezionati e aggiornati in automatico dalla casa produttrice e una lista ?Can?t Go? che individua i materiali pericolosi ordinandoli in 5 categorie. In aggiunta alle funzioni di controllo e monitoraggio standard, è anche in grado di schermare la diffusione di alcune informazioni personali, come l’indirizzo di casa, il numero di telefono o il numero di carta di credito. Su /www.netnanny.com al costo di 40 dollari. Cyberpatrol Cyberpatrol è uno dei programmi più diffusi e, storicamente, uno dei primi arrivati in commercio. L’attivazione o la disattivazione del sistema dipende dall’inserimento di una password, scelta al momento dell’installazione del software. Si basa su due liste di controllo. ?CyberYES? è la lista prioritaria che contiene gli indirizzi di tutti i siti permessi, mentre ?CyberNOT? è la lista dei siti vietati ed è divisa in 12 categorie. Integra anche uno strumento di controllo delle chat che impedisce a un minore di fornire dati personali a terzi. Su www.cyberpatrol.com al costo di 50 dollari. Cybersentinel Offre due modalità operative, una attiva e una nascosta. Nella modalità attiva il software blocca il programma di navigazione che viene riconosciuto come potenzialmente dannoso, in quella nascosta il programma si limita a registrare tutte le violazioni senza intervenire, notificando in tempo reale l’avvenuta violazione via email. Funziona su chat, email, siti web, programmi di instant messaging e ogni altra applicazione. Il sistema di riconoscimento dei contenuti vietati è affidato a un software specifico e non a una lista di riferimento. Si compra al prezzo di 35 dollari su www.cybersentinel.com. Optenet È un programma che riconosce 6 lingue, tra cui l’italiano. Dispone di una lista di siti sempre bloccati, ma la sua forza autentica è nell’analisi in tempo reale del contenuto testuale e, dal momento che le immagini quasi sempre hanno un testo associato, l’efficacia nel bloccarle è molto elevata. Costa 30 euro l?anno, ma, scaricandolo dal sito www.optenet.com, si può provare gratis per una settimana. Paola Fontana


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