Cultura

Bambini, famiglie, disabilità: i grandi invisibili

Anche nella conferenza stampa che ha annunciato le misure per la fase 2 è mancato qualsiasi accenno a bambini, famiglie e persone con disabilità. Oggi pomeriggio il Forum Famiglie incontrerà il Presidente del Consiglio

di Redazione

Non ci sono i bambini. Non ci sono le famiglie. Non c’è la disabilità. Assegno per figli non pervenuto. E francamente a questo punto che non si possa fare una fase due per le celebrazioni religiose pare troppo. Pochi minuti dopo la conferenza stampa di Conte, ieri sera, i social erano pieni di commenti increduli dinanzi al programma del Governo per la tanto attesa ripartenza.

«”Se ami l’Italia mantieni le distanze”. Ma scherziamo? Le famiglie non sono il problema, ma la soluzione del problema», ha scritto Gigi De Palo, presidente del Forum Famiglie. Oggi pomeriggio il Forum ha appuntamento con il Presidente del Consiglio: «Mi sentirò motivatissimo pensando a ciascuno di voi. Alle vostre difficoltà e alle vostre preoccupazioni. Qui non si ha la percezione del Paese reale. Io amo le istituzioni sempre, e proprio perché le amo credo sia importante poterle aiutare a comprendere che se crollano le famiglie crolla tutto. Dal 4 maggio le famiglie dovranno trovare soluzioni concrete per i loro figli. Senza se e senza ma. Risorse, concretezza, gratitudine».

Questa mattina De Palo racconta di centinaia e centinaia di messaggi arrivati nella notte. «Le famiglie si sono compattate, c’è una grandissima preoccupazione. La famiglia non è stata presa in considerazione nemmeno nella fase due. Ma le famiglie non sono una categoria fra le altre, sono il cuore del Paese. Pensiamo giustamente alle industrie, ma da chi sono fatte le industrie? Chi sono i lavoratori? Sono le famiglie», dice De Palo. Che in un post, rispondendo all’esordio di Conte, sul fatto che molti contagi sono avvenuti in famiglia ha scritto: «Scusate se siamo stati colpevoli del contagio perché ci siamo abbracciati, vi giuro non volevamo è solo che abitiamo in 120mq in 7, deve essere successo mentre apparecchiavamo la tavola. Scusate, noi da quasi 3 mesi non vediamo i nonni, ma davvero pensavamo che le video chiamate con loro tutte le mattine per non lasciarli demoralizzare non fossero contagiose. Scusate, papà esce da solo a fare la spesa e noi figli lo attendiamo come fosse babbo natale, porta tutto in terrazzo e aspettiamo a toccare la merce, la disinfettiamo e poi la sistemiamo in dispensa, non pensavamo che prendere senza guanti le merendine dentro al secondo incarto fosse così grave!». Quindi: «In un corpo tutti gli organi sono utili, ma se manca il cuore il sangue non va agli organi. Se non si capisce questo… È questo che è mancato in tutta la narrazione della pandemia, fin dall’inizio: le famiglie sono state considerate -ad andare bene- come una categoria fra le tante». Ci voleva tanto, banalmente, a ringraziare le famiglie che stanno tenendo in piedi il Paese?

La scuola, poi. Incredibilmente non è mai stata nominata nel discorso del premier. C'è voluta una domanda. «Se riaprissimo le scuole, mi dice il comitato tecnico scientifico, tempo una settimana saremmo ancora nel caos assoluto…». Da qui a capire quando si riapre e che piano abbia il Governo per preparare il ritorno a scuola ma anche non abbandonare i bambini e i ragazzi ad altri quattro mesi di vuoto assoluto… non è dato sapere. È qeustio che sconcerta più di tutto, l'assenza di un piano, di una direzione, di una strategia. Si naviga a vista, voi state in casa. Poteva andare bene a fine febbraio, non dopo due mesi. «Le scuole dovrebbero aprire a metà settembre, più o meno. In mezzo ci sono più di 4 mesi. Completamente vuoti. E da riempire. Da quello che ho capito io, al momento si tratta di quattro mesi di niente. Qualcuno ci dica qualcosa di più. Penso che siamo tutti d’accordo che: "Certamente non vanno bene quattro mesi di niente"», ha commentato Alberto Pellai.

L’altra grande assente di ieri è stata la disabilità. «La reazione ieri sera è stata forte, ricordiamo però che si tratta di una conferenza stampa. Avrebbe potuto esserci una maggiore attenzione alla disabilità in quella sede e così non è stato, ma vediamo cosa dice il provvedimento», commenta questa mattina Vincenzo Falabella, presidente di Fish. «Ci auguriamo che le nostre richieste siano state accolte nel documento per avviare una fase 2 rispettosa della dignità delle persone con disabilità e loro famiglie, che in questi due mesi hanno ottenuto ben poco. Il nostro obiettivo nel medio lungo termine è la rivisitazione di tutto il sistema di welfare, perché questa pandemia ha evidenziato le carenze attuali del sistema sanitario e la totale assenza del sistema di protezione sociale. Va riformato il welfare, che non sia risarcitorio ma rispettoso dei diritti umani di tutti i cittadini.

In giornata la Fish invierà a Palazzo Chigi un documento di lavoro per questo ripensamento del welfare, frutto del lavoro di 350 partecipanti a gruppi di lavoro: «Sabato 25 aprile abbiamo fatto una sintesi, lanciando un nuovo "grido di liberazione": quella da un sistema di welfare che non è stato protettivo nei confronti delle persone con disabilità», conclude Falabella.

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