Bilancio sociale
Bambini e digitale, una rete per vincere la sfida della sicurezza
Per assicurare un futuro sereno ai bambini, offline e online, occorre una strategia multistakeholder. Ne ha parlato Ernesto Caffo alla presentazione della rendicontazione sociale 2023 di Telefono Azzurro
di Alessio Nisi
Le necessità e le urgenze di bambini, adolescenti e famiglie continuano ad essere pressanti. Così come i pericoli che corrono online e offline. Un benessere e una salute psicofisica, quella di bambini e adolescenti, sempre più in bilico fra mondo reale e realtà digitale. Una linea pericolosamente oltre il livello di guardia. È quanto emerge dai numeri del bilancio sociale 2023 di Telefono Azzurro (QUI per scaricarlo).
Questi: crescono esponenzialmente gli istinti suicidi, gli atti di autolesionismo anche gravi, i casi di depressione, le fughe da casa. Nel 2023 sono stati 2.188 i casi gestiti da Telefono Azzurro attraverso la linea gratuita per bambini e adolescenti 19696, una media di 182 casi gestiti ogni mese, circa 6 al giorno; 2.609 invece i casi gestiti dalla linea 114 Emergenza Infanzia, una media di 217 casi gestiti al mese, oltre 7 al giorno e 94 i casi di bambini scomparsi gestiti dalla linea 116000.
Non solo una fotografia
Quella presentata da Telefono Azzurro non vuole essere però solo una fotografia dei progetti messi in campo e degli obiettivi raggiunti nel 2023, ma un vero e proprio piano strategico che dà il senso dei tanti fronti di bisogno che emergono dall’ascolto quotidiano di bambini, adolescenti, famiglie ed educatori, e delle competenze e delle progettualità necessarie per mettere in campo risposte concrete ed efficaci per accompagnare e guidare le nuove generazioni verso un futuro sicuro, rendendoli consapevoli di rischi e pericoli che corrono online e offline.
Fra gli ospiti intervenuti alla presentazione del bilancio sociale 2023 di Telefono Azzurro anche la viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci, la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli e monsignor Vincenzo Paglia, dal 15 agosto 2016 presidente della Pontificia accademia per la vita, premiati per il loro impegno a difesa di bambini e adolescenti.
Telefono azzurro esempio di dedizione
«La rete», spiega Bellucci, «è fondamentale» per superare gli ostacoli. Per questo ha ringraziato le realtà del «Terzo settore che costantemente fanno un’opera di amore nei confronti del prossimo». In questo senso, aggiunge, «Telefono Azzurro è un esempio di dedizione, di volontariato, di senso di appartenenza alla solidarietà sociale» in cui l’altro «è una priorità e l’altro in questo caso è il più fragile tra i fragili».
La pandemia e il lockdown
I due anni di pandemia e i lunghi periodi di lockdown, poi la paura per le guerre in corso, le crisi ambientali ed economica stanno inoltre amplificando tra i minori un disagio che era già presente: la progressiva riduzione della socializzazione, la diminuzione delle relazioni affettive e di esperienze tipiche del percorso di crescita sono tutti fenomeni in continua crescita negli ultimi anni, così come la crescente pressione per la performance.
A questo si aggiunge l’utilizzo sempre più pervasivo delle tecnologie digitali, che non comporta solo una trasformazione nel modo di comunicare, ma ha anche un importante impatto sulla salute mentale di tutti, compresi i giovanissimi.
Una sfida complessa
«Quella che stiamo affrontando», spiega Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, «è una sfida molto grande, perché rispetto alla velocità con cui l’innovazione continua la sua avanzata, il mondo adulto sta vivendo una fase di arretramento. Da un lato infatti crescono le competenze e la confidenza con il mondo digitale, ma dall’altro lato si continua ad affrontare il digitale con poca capacità di visione e di previsione».
Una velocità che «modifica lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei ragazzi che si trovano a gestire, spesso da soli, forme di difficoltà e disagio, oltre a essere esposti a molti rischi. Il senso di angoscia dei più giovani influisce sulle loro aspettative future». L’impegno? «Non possiamo lasciarli soli, consentendo che i mondi digitali e i social network colmino le lacune delle reti familiari e le difficoltà delle scuole nello svolgere, con le famiglie, un ruolo educativo».
La necessità di fare rete
Per Caffo «l’obiettivo è di continuare ad attivare forme di collaborazione e progetti comuni e trasversali capaci di tutelare e mettere al primo posto il benessere mentale di bambini e adolescenti e per farlo serve un patto di corresponsabilità tra istituzioni, professionisti, aziende tecnologiche, mondo accademico, società civile e le aziende leader del mercato. Un patto che coinvolga e accolga anche i ragazzi come protagonisti attivi, ed è quello su cui Telefono Azzurro sta lavorando».
Fare i conti con le nuove complessità
A fronte di questa situazione è necessario definire nuovi modelli di ascolto, di comprensione e di intervento rispetto ai vissuti di un’infanzia che deve fare i conti con nuove complessità, rispetto alle quali anche gli adulti di riferimento e i soggetti educativi hanno bisogno di maturare strumenti nuovi. Ed è fondamentale per Telefono Azzurro tradurre le conoscenze maturate in strumenti d’azione concreti e sempre più efficaci, mantenendo quella continuità tra competenza teorica e contatto pratico con la realtà dei ragazzi.
Come Telefono Azzurro ci impegniamo a implementare quella che è una vera e propria piattaforma per il rispetto dei diritti di bambini e adolescenti con strumenti, innovazione, studio, partecipazione e confronto multistakeholder
Ernesto Caffo – presidente di Telefono Azzurro
Collaborazione e formazione
Da questa consapevolezza l’impegno della Fondazione nell’ambito dello studio, della ricerca, della conoscenza attraverso collaborazioni con realtà accademiche italiane e internazionali, trova una naturale declinazione nel rafforzamento degli strumenti di formazione messi a disposizione di coloro che sono chiamati ad accompagnare i ragazzi nei loro percorsi.
Anche le aziende
Un impegno che diventa arricchimento e condivisione, grazie al crescente protagonismo di Telefono Azzurro all’interno dei network internazionali che si occupano di tutela e promozione dell’infanzia (come Icmec, Ncmec, We protect, Eurochild, Missing children Europe, Inhope, Insafe), ma anche attraverso la collaborazione propositiva con un’ampia rete di aziende, a partire dalle istituzioni italiane ed europee e dalle grandi corporation della tecnologia, per diffondere la consapevolezza della necessità di uno sviluppo che sia sempre più a misura di bambino e di adolescente.
Lo sviluppo etico dell’Intelligenza Artificiale
Nel suo intervento, Monsignor Paglia, in particolare, dopo essersi soffermato sul ruolo del rapporto tra nonni e nipoti, ha sottolineato la valenza cruciale «dell’impegno educativo dell’intelligenza artificiale verso i nostri ragazzi», richiamando anche le conclusioni della recente Ai ethics for peace, la due giorni che ha riunito una settimana fa a Hiroshima i leader religiosi di tutto il mondo con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo etico dell’intelligenza artificiale.
Rischi significativi dalla tecnologia
Della necessità che «tutti noi ci impegniamo nella cultura dei diritti dei minori» e di Telefono azzurro come «baluardo di sicurezza», con un «ruolo fondamentale che offre aiuto e ascolto ai bambini e alle loro famiglie» ha parlato invece la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli, già presidente della Commissione infanzia e adolescenza. Soprattutto in un contesto in cui «la tecnologia porta opportunità ma anche rischi significativi».
In apertura foto di bruce mars per Unsplash. Nel testo foto di Alessio Nisi
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