Salute
Balzo del 10% degli utenti assistiti dai servizi psichiatrici specialistici
È un quadro a tinte fosche quello che emerge dall’ultimo Rapporto sulla salute mentale relativo al 2023 appena pubblicato dal Ministero della salute. Passano da 776.829 nel 2022 a 854.040 nel 2023 gli assistiti dai servizi psichiatrici specialistici: un incremento del 10%. Il 54,5% degli utenti è donna mentre una larga percentuale di pazienti supera i 45 anni. Uniche luci in fondo al tunnel il calo dei trattamenti sanitari obbligatori (Tso) e l’incremento delle strutture residenziali e semiresidenziali
Più persone assistite, più ricoveri in ospedale, più prestazioni erogate dai servizi territoriali. Più pazienti psichiatrici che si rivolgono ai servizi specialistici ma che trovano sempre meno personale nelle strutture che li accolgono. È un quadro a tinte fosche quello che emerge dall’ultimo Rapporto sulla salute mentale relativo al 2023 appena pubblicato dal Ministero della salute. Uniche luci in fondo al tunnel il calo dei trattamenti sanitari obbligatori (Tso) e l’incremento delle strutture residenziali e semiresidenziali.
Balzo del 10% degli utenti
Passano da 776.829 nel 2022 a 854.040 nel 2023 gli assistiti dai servizi psichiatrici specialistici. Un incremento del 10% con tassi standardizzati che vanno da 108,5 per 10mila abitanti adulti delle Marche fino a 325,9 della Liguria (valore totale Italia 169,5). Numeri tanto più preoccupanti se si considera che mancano i dati dell’Abruzzo. Quanto alla composizione per sesso le utenti sono il 54,5%, mentre quella per età riflette l’invecchiamento della popolazione generale: una larga percentuale di pazienti supera i 45 anni (67,3%). Risultano meno numerosi in entrambi i sessi i pazienti al di sotto dei 25 anni e al di sopra dei 75 mentre la concentrazione più alta sia fra gli uomini che fra le donne si ha nelle classi 45-54 anni e 55-64 anni (45% circa in entrambi i sessi). Fra gli over 75 le femmine presentano col 10,5% una percentuale più elevata rispetto ai maschi (6,7%). Il report segnala anche il numero di pazienti che è entrato in contatto per la prima volta durante l’anno (utenti al primo contatto) con i Dipartimenti di Salute Mentale. Si tratta di 273.172 unità (285.101 nel 2022) di cui il 94,7% ha avuto un contatto con i servizi per la prima volta nella vita.
Donne e uomini. Come cambiano le patologie
Il Ministero della Salute ha accesi un faro, come negli anni precedenti, sui tassi degli utenti trattati per gruppo diagnostico. Emergono importanti differenze legate al genere. Fra i maschi risultano più diffusi disturbi schizofrenici, da abuso di sostanze e ritardo mentale mentre fra le donne i disturbi affettivi, nevrotici e depressivi. La depressione, in particolare, registra un tasso fra le utenti di sesso femminile quasi doppio rispetto a quello di sesso maschile (43,2 per 10.000 abitanti nelle femmine contro 25,4 per 10.000 abitanti nei maschi).
L’attività psichiatrica ospedaliera. Tso in diminuzione
Nel 2023 si registrano 144.246 dimessi adulti con diagnosi di disturbo mentale dalle strutture ospedaliere italiane contro 137.233 del 2022. Nel complesso le giornate di degenza per disturbi psichici nei reparti di psichiatria delle strutture pubbliche e private sono state 1.175.858 con una degenza media di 12,4 giorni. Il report del dicastero guidato da Orazio Schillaci analizza con riferimento ai Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (Spdc), le riammissioni non programmate entro 30 giorni. Rappresentano il 14,8% del totale delle dimissioni (14,6% nel 2022), mentre quelle a 7 giorni rappresentano l’8,4% contro l’8,3% dell’anno prima. Quanto ai trattamenti sanitari obbligatori (Tso) nei Spdc, nel 2023 scendono a 4.879 rispetto ai 5.118 nel 2022. Un calo in termini percentuali dal 6,2% al 5,7% dei ricoveri avvenuti nei reparti psichiatrici pubblici (85.615).
Salgono gli accessi in Pronto soccorso
Rappresentano solo il 3,1% del totale dei 18,5 milioni di accessi al Pronto soccorso a livello nazionale ma in numero assoluto costituiscono un numero più che ragguardevole. Sono ben 573.663 infatti gli accessi complessivi al Pronto soccorso per patologie psichiatriche registrati nel 2023. L’anno precedente erano stati 547.477 (3,2% del totale). Ma che esito hanno i primi accertamenti? Il 13% del totale degli accessi dà luogo a ricovero, di cui più della metà accolti nel reparto di Psichiatria, mentre nel 73,7% dei casi si conclude col ritorno a casa. La diagnosi del 38,6% degli accessi è di sindromi nevrotiche e somatoformi.
Sessantamila antidepressivi in più in distribuzione diretta
Il Report sulla Salute mentale analizza anche l’andamento dei dati relativi a tre categorie di farmaci (antidepressivi, antipsicotici e litio) erogati in regime di assistenza convenzionata e in distribuzione diretta. Per quanto riguarda l’assistenza convenzionata la spesa lorda complessiva per gli antidepressivi è di oltre 400 milioni di euro con un numero di confezioni pari quasi a 38 milioni, 84 milioni di euro per gli antipsicotici (6 milioni di confezioni), 3,8 milioni di euro pari a 861.927 scatole per il litio. Numeri che si impennano nel caso della distribuzione diretta: 2.780.150,8 milioni di euro per gli antidepressivi, 70 milioni per gli antipsicotici, 45.393 euro per il litio. Significativo l’incremento delle confezioni di antidepressivi in distribuzione diretta che nel 2023 sale a 622.354 rispetto alle 566.707 del 2022.
Meno personale e meno strutture a disposizione
A dispetto del balzo in avanti di più indicatori dello stato di salute mentale degli italiani, si riduce invece la dotazione complessiva del personale all’interno delle unità operative psichiatriche pubbliche. Nel 2023, risulta pari a 29.114 unità contro le 30.101 nel 2022. Non va molto meglio per le strutture. Il sistema informativo salute mentale se da un lato nel 2023 ha rilevato i dati di attività di 1.248 servizi territoriali contro 1.222 nel 2022, dall’altro ha registrato una riduzione delle strutture residenziali da 2.001 dell’anno precedente a 1.833 e delle strutture semiresidenziali da 776 a 689.
Foto Erin Hooley/ LaPresse
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