Salute

Bagnare le rose, cambiare le cose: a Trieste una giornata per coltivare la salute mentale

Il 6 di maggio a partire dalle ore 10:30 al parco di San Giovanni di Trieste, ex ospedale psichiatrico, si terrà una giornata dedicata a Franco Rotelli, un momento per chi opera nel mondo dell'impresa e della cooperazione sociale, della sanità e della cultura di far sentire la propria voce, mettendosi in dialogo e confronto. Presente anche Dévora Kestel, direttrice del Dipartimento di Salute Mentale e Abuso di sostanze dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

di Redazione

Un momento di confronto e di scambio tra coloro che operano nella salute mentale, nella cultura e nel sociale, per ritrovare gli intrecci di un’azione comune e collettiva: è questo che intende essere «Toccare la terra, bagnare le rose, cambiare le cose» giornata dedicata a Franco Rotelli – uno dei maggiori protagonisti della rivoluzione psichiatrica, scomparso in marzo – in programma per il 6 marzo a partire dalle ore 10:30 al parco di San Giovanni a Trieste e promossa dall’associazione Conferenza permanente per la salute mentale nel mondo – Copersamm.

Il medico, successore di Franco Basaglia, poi direttore dell’Azienda sanitaria triestina, per quattro anni direttore generale dell’Azienda sanitaria di Caserta e infine consigliere regionale presidente della Commissione Sanità e Politiche sociali della Regione Friuli Venezia Giulia, è stato artefice, negli anni ‘90, dell’organizzazione della salute territoriale, dei progetti habitat/microaree e di strategie e pratiche di cooperazione e impresa sociale. Per lui, «forse si è guardato troppo alla psichiatria e troppo poco alla salute mentale. Guardare alla salute mentale significa andare ben oltre. Vuol dire guardare a come sta la gente e quindi travalicare i confini di malattia non-malattia. Vuol dire parlare di cosa fa star bene e cosa fa star male le persone, e come cercare di far qualcosa per farle stare meno male».

È proprio a questa idea che è rivolto l’evento al parco di San Giovanni, dove sorgeva l’ospedale psichiatrico e dove Franco Rotelli ha voluto dar vita a un roseto diffuso per piantare bellezza sull’orrore del manicomio; chi opera nel mondo della salute mentale, dell’impresa sociale e della cultura potrà prendere la parola e far sentire la propria voce, in un momento in cui da più parti arriva la denuncia di un impoverimento dei servizi territoriali e della sanità pubblica. «Negli ultimi sessant’anni», afferma la psichiatra Giovanna Del Giudice, presidente di Copersamm, «molto è stato fatto, abbiamo tra l’altro smantellato il manicomio, ma molto bisogna ancora fare. Oggi, di fronte a servizi sociosanitari particolarmente indeboliti dal punto di vista culturale, delle risorse, del modello organizzativo, è fondamentale sviluppare pensiero critico e collettivo a partire dalle sollecitazioni di maestri come Basaglia e Rotelli. Ci pare di valore poter ascoltare chi nei prossimi vent’anni avrà la responsabilità della salute dei cittadini, e non solo, assieme alla massima rappresentante delle istituzioni che si occupano di salute mentale nel mondo, la direttrice dell’Organizzazione mondiale della sanità Dévora Kestel. Solo rimettendo al centro la persona, e non la malattia, e promuovendo diritti, protagonismo e partecipazione potremo uscire dalla crisi: l’agire collettivo è l’unica risposta vincente

La giornata, aperta a tutti, sarà condotta dal giornalista Massimo Cirri e prevede — dopo i saluti delle autorità e una mattinata di contributi su «Psichiatria o Salute mentale», «La logica del terzo» e «La città che cura» — alle 13:00 l'’intervento di Dévora Kestel, direttrice del Dipartimento di Salute Mentale e Abuso di sostanze dell’Organizzazione Mondiale della Sanità; nel pomeriggio, dopo un confronto su «Servizi pubblici» e «Impresa sociale», alle 16.30 ci sarà un momento musicale e alle 17:00 l’inaugurazione della mostra fotografica dedicata all’isola di Leros curata dalla fotografa Antonella Pizzamiglio.

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