Welfare

Baby gang: il reato “preferito” è il furto

Secondo una ricerca dell'Ufficio centrale per la giustizia minorile, la prima causa della delinquenza minorile è il disagio familiare

di Gabriella Meroni

La criminalità minorile torna a far paura e uno studio del ministero della Giustizia propone nuove modalità di intervento. Secondo una ricerca dell’Ufficio centrale per la giustizia minorile, la prima causa del fenomeno è la situazione familiare. Tra i reati commessi dai minori, al primo posto ci sono furti, rapine ed estorsioni. Al secondo i reati contro le persone: lesioni e abusi sessuali. Ecco alcuni punti dell’indagine. Rubare è l’attività prevalente delle baby gang: copre il 45 per cento. Molto spesso è l’unico modo per procurarsi quei soldi da spendere nella vita di tutti i giorni, tra una sala giochi e un fast food. La violenza sulle persone segue al secondo posto con il 39 per cento. In famiglia nasce il disagio degli adolescenti nel 25,4 per cento dei casi. Ma non è l’unica causa della violenza. Tra le altre, il piacere di sentirsi forte (14,3%), di possedere status symbol (12,7%), l’assenza di valori (11,1%), la mafiosità (9,5%), la latitanza della scuola (7,9%), problemi di droga (3,2%). In alcuni casi, specie nelle realtà più degradate, la sala giochi è l’unico luogo d’incontro per i giovanissimi. Posti dove i ragazzi spendono soldi che spesso non hanno e che cercano di procurarsi in qualsiasi modo. Per questo le sale giochi vanno tenute sotto controllo. Tante le proposte avanzate dalla ricerca del ministero della Giustizia. Tra le principali, la creazione di un codice penale ad hoc per i minori, il potenziamento delle sanzioni alternative e dei processi di conciliazione e mediazione. Secondo il Rapporto annuale sull’infanzia e l’adolescenza del ministero per la Solidarietà sociale, comunque, la criminalità minorile è in netta e costante diminuzione: sono stati 28 gli omicidi commessi da minori nel 1998 contro gli 80 del 1977. In calo anche le denunce: 42.107 nel 1998, contro le 44.326 del 1994. Una novità è l’aumento del coinvolgimento dei cosiddetti ?ragazzi bene?. Fenomeni come il bullismo nelle scuole o il teppismo per noia sono sempre più diffusi. Il fenomeno riguarda per il 40% il Settentrione e per il 23% il Sud. Le tre sedi di Tribunale per i minorenni in cima alla classifica sono Torino con 551 minori denunciati, Firenze con 438, e Venezia con 334. I maschi rappresentano il 66,4% dei denunciati. Viene fuori dall’Italia il 42,5% dei minori denunciati. Di questi, quasi la metà appartiene alla cultura nomade. Il 22,3% arriva dalla Serbia-Montenegro, il 7% dalla Croazia e il 6,1% dalla Bosnia.


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