Economia
B-Corp e Società benefit: un progetto di Ca’ Foscari per misurare l’impatto sociale
Nasce la prima business community veneta di B Corp e Società Benefit. È l’ambizioso obiettivo di “BumoBee-Business Models for Benefit Enterprises”, progetto promosso dalla Fondazione Università Ca’ Foscari Venezia e sostenuto dalla Regione
di Redazione
Trenta imprese venete che hanno fatto dell’innovazione sociale un elemento distintivo del proprio modo di pensare e fare impresa, ora accompagnate nella misurazione dell’impatto di queste scelte e nella trasformazione in fattore altamente competitivo. Dieci di loro, che hanno deciso di “certificarlo” o di iscriverlo nello statuto, daranno vita alla prima business community di B Corp e Società Benefit del Veneto. È l’ambizioso obiettivo di “BumoBee-Business Models for Benefit Enterprises”, progetto promosso dalla Fondazione Università Ca’ Foscari Venezia e sostenuto dalla Regione del Veneto, che intende integrare nei modelli di business e nelle prassi organizzative delle pmi del territorio il valore sociale e l’impatto generato dalla loro attività sulle persone, l’ambiente, la cultura, il territorio e la comunità.
Il progetto – entrato nel vivo proprio in questo mese (febbraio vede in calendario la campagna internazionale delle B Corp) – conta sulla collaborazione di Università Ca’ Foscari Venezia, Apindustria Servizi, cooperativa sociale Co.Ge.S don Lorenzo Milani, Nativa, Sumo e Umana e dei partner di rete Comune di Schio, Banca San Biagio del Veneto Orientale, Istituto Parini, Guggenheim Intrapresæ. La Regione Veneto lo finanzia tramite il Por Fse 2014-2020 (Asse II Inclusione Sociale – “Strumenti di innovazione Sociale. Nuove Sfide Nuovi Servizi”, DGR 1267/2017).
Alla base di BumoBee una consapevolezza che caratterizza la storia dell’industrializzazione veneta: se un’impresa genera impatto sociale positivo sulla comunità di riferimento sarà anche più forte e competitiva. Vale così anche per il campione di aziende venete coinvolte nel progetto, da cui arriva evidente la conferma: compiere scelte orientate alla sostenibilità e alla responsabilità sociale aumenta la capacità di resilienza, ossia di risposta alle congiunture difficili, rafforza la reputazione e la competitività sul mercato, rende l’azienda più attraente per gli investitori.
E se da un lato devono crescere ancora nelle nostre imprese la consapevolezza e l’attenzione a comunicare con efficacia questi elementi strategici, dall’altro lato risulta elevato da parte loro l’interesse a misurarne l’impatto e certificarne il valore, ad avere un modello di riferimento univoco e accreditato, insomma, ed entrare in network anche internazionali in cui sia condivisa la medesima visione. BumoBee – che si inserisce nel contenitore “HappyMany”, una delle iniziative che esprimono l’impegno di Ca’ Foscari sui temi dell’innovazione sociale – punta a sostenere le trenta aziende proprio in questo, con azioni di analisi e misurazione dell’impatto sociale, formazione e consulenza. Dieci di loro sono accompagnate in un percorso mirato che le porterà a certificarsi B Corp o a indicare nello statuto il paradigma di business orientato all’impatto sociale diventando così Società benefit, la nuova figura giuridica introdotta nel 2016 in Italia, Paese apripista con una legge ad hoc.
Prime realtà a raggiungere il traguardo con BumoBee: la trevigiana Mida, che gestisce negozi di abbigliamento scegliendo marchi animal free e sostiene iniziative sociali, a breve sarà Società Benefit; a seguire, si certificheranno B Corp la cartotecnica vicentina Arbos (Solagna), che ha improntato la produzione al riciclo e alla sostenibilità; la cantina Cielo e Terra di Montorso Vicentino, che lavora riducendo l’impatto ambientale e supporta progetti solidali; la cooperativa calzaturiera padovana Solidalia (Vigonza), che costruisce inclusione sociale inserendo persone fragili e disoccupati; e ancora Service Vending, attiva a Santa Lucia di Piave (Treviso) nella distribuzione automatica con la scelta esclusiva di prodotti bio ed equosolidali (già Società Benefit grazie al progetto).
Questi interventi a diretto supporto delle aziende sono alimentanti dal lavoro di ricerca condotto dall’Università Ca’ Foscari (i cui risultati saranno presentati a giugno) e sviluppata su tre direttrici che indagano se e come l’impatto sociale “contamini” davvero l’organizzazione e i processi, sia realmente percepito dai lavoratori e adeguatamente valorizzato dall’impresa. «Con questa ricerca stiamo aggiornando il “modello veneto” di relazione tra impresa e territorio» spiega Fabrizio Panozzo, docente al Dipartimento di Management, Università Ca’ Foscari Venezia, e responsabile scientifico di BumoBee. «Da un lato ci appare infatti evidente la traccia delle relazioni profonde che le imprese venete hanno intessuto con il territorio di appartenenza e il consolidato protagonismo imprenditoriale nelle trasformazioni sociali e ambientali. Dall’altro, ciò che di nuovo sta invece emergendo è la tendenza a trasformare l’impatto sociale dell’impresa in qualcosa di realmente distintivo, un elemento di identità e differenziazione che, se gestito come un vero e proprio “brand”, può effettivamente rendere l’impresa più competitiva».
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