Famiglia

Azzardo oltre i numeri!

di Simone Feder

23 milioni di giocatori, una quota dell’1,27 % di soggetti a rischio e una potenziale quota di patologia che oscillerebbe tra i 300mila e l’1,3 milioni di “ludopatici”.

Sono solo gli ultimi dati di una serie ininterrotta di numeri legati all’azzardo che occupano sempre più i nostri televisori e giornali. Quando ti trovi a ragionare su che cosa sta succedendo all’Italia il problema che riguarda l’azzardo si sposta solo sui “ludopatici”. Ragionare su tutto ciò che crea l’azzardo è difficile e allora si discute sui numeri…

Tutti si sentono in diritto e dovere di ‘dare i numeri’, perché è questo che la gente vuole, è questo che definisce la portata di un fenomeno, che spaventa, che giustifica… e ognuno tira fuori dal cilindro una ricerca, un sondaggio, un questionario qualsiasi cosa che permetta di recuperare dati. Dati che vengono poi interpretati secondo i propri interessi, dati che se non hanno una lettura chiara e oggettiva possono essere usati in supporto di qualsiasi teoria, tesi o progetto in merito.

Ma è davvero questo il problema?

Ho cominciato da anni a raccogliere numeri e, di una cosa sono certo, non è con questi che si capisce né si combatte l’azzardo.

Il gioco d’azzardo patologico, a differenza di altre dipendenze, non è quantificabile a livelli di costi esclusivamente considerando il giocatore patologico. Prima di tutto perché non esiste una scala di patologia, il giocatore d’azzardo è una persona ‘normale’, non presenta fisicamente segni della sua dipendenza che riesce a nascondere e mimetizzare per anni (a differenza dei dipendenti da sostanze che portano in breve i segni di questa fragilità).

Soprattutto dobbiamo renderci conto che il problema dell’azzardo riguarda altro. Riguarda le famiglie direttamente colpite che da un giorno all’altro si trovano la propria vita stravolta, riguarda mogli che non riconoscono più i loro mariti, figli che perdono un genitore che non ha più tempo per loro, parenti che corrono in soccorso ma non sono supportati e non trovano una soluzione efficace. Quanti costi affettivi a carico di un solo giocatore?

Pensiamo poi anche ai costi sociali, un economia distrutta, dei territori defraudati, esercizi commerciali costretti a chiudere…

Questo è l’azzardo, questo è quanto la cultura dell’azzardo provoca e questo è quello di cui dobbiamo prenderci carico parlando di azzardo.

Se vogliamo veramente prenderci in carico questa piaga non possiamo limitarci a guardare la punta dell’iceberg, perché questa facilmente distoglie l’attenzione del resto, dal sommerso, da ciò che non fa notizia o non è direttamente evidente. Che è poi quello che però fa naufragare il Titanic!

Allora smettiamola di dare in numeri e iniziamo a guardare in faccia le persone!

@simonefeder

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