Cultura

Azzardo, nuove regole per gli spot

Le aziende si danno nuove regole per le comunicazioni commerciali: undici divieti aggiunti nel codice di autodisciplina pubblicitaria

di Redazione

Undici paletti, più «la chiara avvertenza che il gioco è vietato ai minori di 18 anni». Li prevede il nuovo codice di autodisciplina per le pubblicità dei giochi con vincita in denaro, presentato ieri a Milano da Sistema Gioco Italia, che rappresenta 6.600 imprese attive nel settore dei giochi. Queste aziende già nella scorsa primavera avevano avviato un processo di riflessione sulla comunicazione promozionale in un settore così delicato, mettendo a punto un Codice di autoregolamentazione che fornisse delle linee guida, elaborato in collaborazione con lo Iap-Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria. Ora i contenuti di questo codice vengono resi pubblici. E accanto ad esso nasce un articolo ad hoc inserito all’interno del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale dello Iap, il numero 28-ter, che appunto elenca gli 11 elementi che la comunicazione commerciale relativa ai giochi con vincite in denaro non deve mai contenere.

«Ti piace vincere facile?», diceva un famoso spot. Con il nuovo codice questa pubblicità è incompatibile. Il comma 10 dell’articolo 28-ter infatti prevede che la comunicazione «non deve indurre a confondere la facilità del gioco con la facilità della vincita». Il comma 6 vieta di «rivolgersi o fare riferimento anche indiretto ai minori», il comma 4 di «presentare o suggerire che il gioco sia un modo per risolvere problemi finanziari o personali o costituire una fonte di guadagno o sostentamento alternativa al lavoro». Bocciato, secondo le nuove regole, anche il dvd “Giovani e gioco” che accompagna la campagna dei Monopoli di Stato nelle scuole: i risultati del test si rivolgono così  un giovane che dichiara di non apprezzare il rischio e il gioco d’azzardo: «Ti manca solo una frusta tra le mani… lo spirito del bacchettone aleggia sulla tua testa! Per te non esistono colori, tutto è bianco o tutto è nero. Il gioco è rischio ed a te i rischi non piacciono, meglio aggirare gli ostacoli. Così facendo, però, perdi tutte le sfumature della vita. Integerrimo… o semplicemente rigido come un ghiacciolo appena tolto dal freezer? Urge ammorbidente». Il comma 9 vieta di «rappresentare l’astensione dal gioco come un valore negativo».
Non c’è negli 11 punti ma c’è nel Codice di Autodisciplina (punto x e y) il fatto che tutte le comunicazioni commerciali riferite  prodotti di gioco «non devono essere pianificate durante trasmissioni specificamente destinate ai minori nel caso di programmazione su televisioni generaliste. Nelle programmazioni su televisioni tematiche la pubblicità non deve essere pianificata su canali dedicati ai minori». Che ci fa allora la pubblicità del Gratta e Vinci su Rai YoYo, come ha denunciato pochi giorni fa Aiart?

 

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