Non profit
Azzardo legale: i Monopoli rispondono e danno i numeri del 2015
Tutti a parlare di azzardo, ma i numeri del fatturato legale 2015 dove sono? Lo chiedevamo il primo aprile scorso. Ora un dato arriva direttamente dai Monopoli di Stato: è fatturato record. Non basta, ma è un primo passo: una politica degli open data e della chiarezza serve a tutti. Che sia la volta buona per arrivare a dati diffusi mensilmente?
di Marco Dotti
Il fatturato dell'azzardo legale cresce, ma i dati ufficiali dove sono? Due giorni fa (leggi qui) su Vita avevamo sollevato la questione: dove sono i numeri del 2015, totali e disaggregati per tipologia di gioco (e di macchina)? Sulla disaggregazione, per ora, nulla di nuovo. Ma l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sul resto parzialmente, molto parzialmente qualche numero lo dà. Avevamo chiesto e continueremo a chiedere quelli del 2015.
Il vicedirettore dei Monopoli di Stato, Aronica, in audizione in Commissione Antimafia afferma che "negli ultimi quattro anni la raccolta è rimasta stabile, nel 2015 è tornata a un livello di poco inferiore al massimo raggiunto, ossia 88 miliardi di euro. Tra il 2009 e il 2012 si segnalano 34 miliardi di euro di raccolta, di cui 14 riconducibili all’emersione del gioco a distanza che prima non veniva rilevato. Oggi il circuito legale assorbe tutto l’ammontare dell’illegalità". Sulla spesa al netto del rigiocato e delle vincite, Aronica ha chiarito che "in questo periodo è di circa tra i 16 e i 18 miliardi, nel 2015 invece si è assestata intorno ai 17,5 miliardi. Il gettito invece è passato da 8,3 miliardi ai 9 miliardi del 2015. Rispetto alla raccolta, la spesa è circa il 20 percento: circa la metà ritorna all’Erario".
Ricordiamo che nel 2014 il volume movimentato dal settore era si 84,5miliardi. Abbiamo dunque un incremento di quasi 4miliardi nel 2015 (sarebbe interessante sapere in quale settore: lotterie istantanee? Vlt? Lotto?).
Sia come sia: per l'azzardo legale è il fatturato record e in crescita. Altro che crisi. E lo Stato? Lo Stato incassa 9miliardi, contro gli 8,295 del 2014.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.