Famiglia

Azzardo: giù le mani dai bambini!

di Simone Feder

In ogni richiesta di aiuto, in ogni situazione di emergenza, in ogni momento difficile non conta tanto dare una risposta, ma dare la risposta giusta. Non la più immediata né la più comoda né la più semplice, ma quella giusta. E per farlo è fondamentale mettersi in ascolto, un ascolto attento, vigile, critico, un ascolto che stia veramente attento alle esigenze di chi si ha davanti.

Ecco cosa mi scrive oggi una maestra:

Gent.mo dott.Feder,

le scrivo per chiederle un consiglio su come affrontare una situazione che mi sono trovata ad affrontare questa mattina.

Ero con tre mie alunne in un momento di pausa dalle lezioni e sfogliavo il giornale con loro quando una di loro indicando una foto mi chiede cos’era quella ‘cosa’, era un giocatore che stava “giocando” con una slot machine. Io le ho spiegato che quella ‘cosa’ era un brutto gioco che non va fatto. A quel punto la sua amichetta che era con lei, bambina di 5 anni, mi ha guardata perplessa dicendomi che stavo sbagliando perché quello è un bel gioco, perché si vince.

Inorridita le ho chiesto spiegazioni e lei mi ha risposta che ci ha giocato un giorno con suo fratello (9 anni) e sua nonna, che è un gioco facile più del memory o della tombola degli animali perché devi solo schiacciare dei bottoni e il gioco è fatto, perché poi si vince subito.

Ho provato a spiegarle che è meglio che non lo faccia più perchè è stata solo fortunata, che la vittoria non si ripeterà più, ma lei continua a guardarmi stupita. La sua maestra, quella da prendere da esempio, quella che insegna le cose oggi si è proprio sbagliata. Ecco le dirò …. mi sono sentita veramente in difficoltà.

Come faccio a far capire a loro la verità? A spiegare a questi bambini che quello non è ‘un gioco facilissimo da fare’, che non è neanche un ‘gioco’!

 

Che messaggi stiamo mandando alle nuove generazioni? Chi riuscirà ad aggiustare questi pensieri così giovani e così già corrotti e rovinati dalla ‘facile vincita’?

Non possiamo esimerci dal sentirci tutti coinvolti in questa risposta, a questa rivoluzione culturale che non può non riguardare ognuno di noi, padri, madri, nonni, maestre, cittadini…lo dobbiamo prima di tutto a loro! Altrimenti queste voragini diventeranno incolmabili e pericolosamente irrecuperabili!

@simonefeder

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