Povertà

Azzardo e indebitamento, due facce della stessa medaglia

La raccolta del gambling è in crescita e di pari passo cresce il sovraindebitamento di famiglie e individui. In un meccanismo perverso che vede le persone tentare la "sorte" o rivolgersi ai prestiti degli usurai per ripagare i debiti. Preoccupante l'aumento del numero di giovani

di Elena Inversetti

Si sa. Con il l’azzardo è molto facile indebitarsi. Dunque, si pensa che il problema sia solo di chi gioca. Sei tu che scommetti, che ti dai al Lotto, che giochi alle slot machine. Sei tu che perdi denaro, che non riesci a uscire dal loop e che a un certo punto cominci a indebitarti. Il problema è dei giocatori e delle giocatrici e, al massimo, delle loro famiglie. Stop. Purtroppo invece l’indebitamento che l’azzardo causa a sempre più persone in Italia e a sempre più famiglie è un problema che riguarda l’intera società. Sembra paradossale… E infatti lo è. L’impoverimento che l’azzardo sta ormai da troppi anni causando alla società è un Giano Bifronte, perché è sia la causa scatenante dell’indebitamento sia la “soluzione”: si continua a giocare nella vana illusione di sopperire alle perdite.

In questo contesto, quando l’indebitamento sfonda gli argini della possibilità di spesa personale, allora si parla di sovraindebitamento che gli esperti definiscono come l’anticamera dell’usura, ossia del prestito di denaro a interesse, quando l’interesse è maggiore rispetto a quello corrente ed è illegale.

Più si azzarda e più cresce il debito

La raccolta del gioco d’azzardo in Italia riferita dal 1 gennaio al 31 luglio 2024 ammonta a ben 90 miliardi di euro. La raccolta è l’insieme delle puntate, ossia dei soldi giocati dalle persone in Italia in una anno solare. Questa cifra esorbitante ci dice che, in proiezione si andrà molto sopra gli oltre 148 miliardi di euro raccolti nel 2023 che già erano un record assoluto. Tutto questo porta al rischio crescente per il Paese di cadere sempre più nel debito legato al gioco d’azzardo.

Certamente il momento storico non aiuta: dal Covid allo scoppio della guerra in Ucraina non abbiamo avuto tregua, tuttavia – ci muoviamo sempre nel mondo del paradosso – più le nostre tasche sono vuote e più il sistema del gambling continua a nutrirsi del nostro denaro e dei nostri risparmi, trasformando la crisi in carburante per alimentarsi.

Non c’è infatti nessuna categoria sociale che si possa definire immune dal cadere nell’indebitamento. Basta andare in uno dei tanti enti o nei centri antiusura che su tutto il territorio nazionale fanno un lavoro capillare di presa in carico di chi è indebitato, sovraindebitato e usurato. Infatti circa il 50% delle persone o delle famiglie che vengono quotidianamente ascoltate, tra i diversi motivi del loro crash economico, riportano anche il gioco d’azzardo

I numeri dell’usura

Il sovraindebitamento delle famiglie in Italia, a dicembre 2022, è cresciuto del 216,3%, rispetto allo stesso mese del 2021 e l’usura è aumentata del 138,2%. Secondo gli ultimi dati dell’Associazione Contribuenti Italiani i casi di usura in Italia sono cresciuti del 138,2% rispetto all’anno precedente, con un’incidenza maggiore al Sud.

Il volume Liberi dal debito. Cause e rimedi di un fenomeno sommerso di Maurizio Fiasco e Michela Trani, portavoce della Consulta Nazionale Antiusura, evidenzia molto bene il legame tra azzardo e usura. Per esempio, ci informa che, ogni anno, circa 130mila famiglie subiscono l’esecuzione giudiziaria delle loro abitazioni, perché non riescono a pagare la rata del mutuo. Poi succede che la casa viene messa all’asta e sulle spalle della famiglia rimane il peso del debito residuo che deve essere eliminato da chi lo ha sottoscritto.
Come fare? Ecco che sia tentare la “sorte” con l’azzardo sia il prestito usuraio sembrano essere le uniche vie d’uscita. I tecnici dicono che le famiglie in stato di povertà irreversibile oggi sono 2.200.000. Tradotto in realtà individuale, sempre dal libro di Fiasco, significa 5.600.000 persone.

Nel 2023, il Comitato di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura ha esaminato 1.167 posizioni, concedendo benefici economici per un totale di 15.357.206,45 euro. Di questi, 3.152.405,01 euro sono stati destinati alle vittime di usura.
Teniamo conto che i dati sull’usura sono sottostimati, poiché molte vittime non denunciano per paura di ritorsioni o per mancanza di fiducia nelle istituzioni, ma anche per vergogna nei confronti di familiari e amici.

Il Fondo di prevenzione dell’usura

C’è però anche una buona notizia, ossia il Fondo di prevenzione dell’usura che facilita l’accesso al credito per imprese e famiglie che si trovano in difficoltà economica, prevenendo così il ricorso a canali illegali di finanziamento. Dal suo avvio nel 1996, il Fondo ha erogato circa 645 milioni di euro, consentendo di garantire più di 84mila prestiti per un importo complessivo di oltre 1,98 miliardi di euro.
Il Fondo è gestito dal Dipartimento del Tesoro del ministero dell’Economia e delle Finanze – Mef e opera attraverso enti specifici: sia consorzi di imprese sia associazioni e fondazioni riconosciute per la prevenzione dell’usura.

Italiani sempre più indebitati

Ma quali sono le cause che spingono le famiglie a indebitarsi? L’inflazione e l’aumento dei prezzi delle materie prime e la speculazione finanziaria sui mercati rendendo le famiglie e le imprese maggiormente vulnerabili e con una maggiore fatica per l’accesso al credito. Inoltre, è stato rilevato un aumento preoccupante del fenomeno tra i giovani che non a caso sono una categoria particolarmente colpita dall’azzardo compulsivo.

Continuando a leggere i numeri a disposizione, il Rapporto sulle povertà 2024 di Caritas riferisce di un tessuto sociale in cui 1 persona su 10 vive in condizione di povertà assoluta con un trend che ha visto negli ultimi dieci anni un aumento al 9,7%, pari a 5 milioni 694 mila poveri assoluti (2 milioni e 217.000 famiglie, ossia l’8,4% dei nuclei). Continua a crescere anche la povertà tra coloro che lavorano e che, nel suo complesso, ha raggiunto l’8% degli occupati (era il 7,7% nel 2022). Non va meglio per i minori: 1 milione 295.000 bambini poveri (il 13,8%) registra una massimo storico.

Più recente è il dossier Giochi e scommesse: il labirinto dell’azzardo, del Coordinamento nazionale comunità accoglienti – Cnca, curato da Filippo Torrigiani, consulente della Commissione Parlamentare Antimafia e consulente Cnca. Si legge: «A ricorrere a finanziamenti è l’85% della popolazione. Con il caro-vita è cresciuto l’indebitamento delle famiglie e nel corso 2023 il debito medio è stato pari a 9.949 euro a cittadino, 22.674 euro a nucleo familiare; l’inflazione del biennio 2022/2023 che ha significato una stangata complessiva di + 4.165 euro a famiglia, Es: un mutuo a tasso variabile da 150mila euro ha avuto un costo di quasi 4.400 euro in più all’anno rispetto al 2021, al quale naturalmente si aggiungono maggiori spese destinate ad energia, cibo, salute etc. Tuttavia, la crescita delle povertà, inoltre, alimenta le c.d. “sofferenze”, ossia i debiti che non vengono pagati e che in Italia ammontano a 70 miliardi di euro, con percentuali di recupero del 12% a fronte di costi del 10%; questo sta a significare che si spendono all’incirca 7 miliardi di euro per recuperarne 8,4 ma ben 61,6 miliardi vanno perduti con evidenti danni nei confronti dell’economia. Non è un caso se, dal 2000 al 2022, l’Agenzia delle Entrate abbia accumulato oltre 1.100 miliardi di euro di crediti non riscossi dai contribuenti a carico di 16 milioni di persone fisiche e di 3 milioni di entità giuridiche».

I famigerati conti gioco

Una delle concause di azzardo e debito sono i conti gioco. Un “conto di gioco” è un account personale che un giocatore crea presso un operatore autorizzato per partecipare a giochi d’azzardo online. Questo conto consente di depositare fondi, piazzare scommesse, partecipare a vari giochi in modo semplice e immediato e, in caso di vincita, prelevare le somme guadagnate molto rapidamente.

Uno strumento che sembrerebbe innocuo e che invece è rischioso. Oltre al tema della sicurezza, per esempio i criminali informatici possono ottenere accesso non autorizzato agli account dei giocatori, ci sono utenti che creano più account con i quali compromettono il regolare corso del gioco.

A dare ragione di queste criticità ci sono i numeri che il Governo ha fornito con l’interrogazione parlamentare di Virginio Merola e Stefano Vaccari che mostrano «una crescita costante del numero dei conti gioco attivi e del valore finanziario che questi contengono: le risultanze evidenziano che si è passati da un numero di 9.651.403 del 2019 a 15.207.386 del 2023, con una crescita in termini percentuali del 15.8%. In termini finanziari il dato più inquietante è certamente dato dal valore, il quale, ancorché variabile a seconda dei prelievi e delle ricariche, al 31.12.2023 era pari a 10.384.936.454 miliardi di euro: una somma di denaro spaventosa sostanzialmente in dote alle Società di scommesse e nei fatti drenata al resto dell’economia reale».

Un mercato fuori controllo

In conclusione il mercato italiano dell’azzardo è sempre più fuori controllo se parliamo di debiti e perdite economiche che toccano direttamente i cittadini e incidono sulla salute sociale. Lo Stato vede l’azzardo come una fonte di guadagno, mentre le Banche restano spettatrici passive durante il percorso verso l’indebitamento dei loro clienti. Intervengono infatti solo alla fine, quando ormai la situazione finanziarie è compromessa, con la lettera in cui informano il rientro del fido. Eppure sono proprio loro i presidi che monitorano la situazione finanziari di tutti noi. In questo contesto la prima arma che abbiamo a disposizione per non rimanere vittime impotenti è l’informazione e dunque la conoscenza che ci rendono consapevoli e perciò in grado di fare le scelte più corrette. In secondo luogo su tutto il territorio nazionale esistono enti e centri che, grazie al lavoro di tante organizzazioni non profit, aiutano e sostengono chi è in difficoltà.

Foto: Pexels

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