Non profit

Azzardo e anziani: i numeri di Bergamo

Uno studio sui giocatori anziani, svolto dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr su incarico della Asl locale, rivela che il 44% dei bergamaschi over 65 ha giocato una volta nel corso dell'ultimo anno, soprattutto gratta & vinci acquistati in tabaccheria. A rischio di comportamenti problematici sembrano essere soprattuto gli anziani soli e che si ritengono in cattiva salute

di Marco Dotti

In Italia su 59.394.207 residenti, gli over 65 sono oltre 11,6 milioni. Parliamo quindi del 19,6% della popolazione residente su tutto il territorio.

Scomponendo il dato su base regionale, vediamo che le  Regioni con la maggior percentuale di over 65 sono: 1) la Liguria con il 25,8% di anziani (404.502); 2) Friuli Venezia Giulia con il 22,5% (273.649); 3) Toscana con il 22,4% (823.317) e l’Umbria (197.447); 4) Piemonte con il 22,1% (964.737); 5) le Marche con il 21,6% (333.384).  Secondo le proiezioni dell'Istat,  nel 2040 gli over 65 saranno il 35% della popolazione totale.

La Lombardia, pur non essendo in cima alla lista, ha però una proiezione molto alta: si prevede così una popolazione anziana over 65 di 3,5 milioni (sembre nel 2040), contro gli attuali 2 milioni.  Si comprende quindi come e quanto possa incidere il fenomeno delle patologie da gioco d'azzardo su una popolazione sempre più prossima all'invecchiamento. 

Proiezioni a parte, veniamo al presente nello specifico della provincia di Bergamo, dove la ricercatrice Sabrina Molinaro, del CNR, ha svolto una ricerca sul tema Gioco d’azzardo e stili di vita nella popolazione di 65-84 anni della provincia di Bergamo, ricerca condotta dalla Sezione di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr), su incarico della Asl – Dipartimento dipendenze e osservatorio dipendenze della città lombarda.[Potete leggere il report della ricerca in allegato, in calce all'articolo]

Lo studio ha coinvolto un campione di 2.100 persone residenti delle quali ha aderito il 51%, risultato ritenuto positivo dai ricercatori e attribuito alle campagne di mobilitazione, sensibilizzazione, prevenzione svolte da istituzioni, Asl e movimenti sul territorio. 

Veniamo ai dati. Che cosa emerge dalla ricerca? Emerge che sono 77.000 gli anziani, compresi nella fascia d'età 65-84 anni, che hanno giocato d’azzardo nel corso dell’ultimo anno.

Il 49% dell’intera popolazione ha giocato denaro almeno una volta nella vita, mentre il 18% degli intervistati lo ha giocato nell’ultimo mese. L'azzardo preferito è quello cosiddetto passivo e a bassa soglia. in due parole: il Gratta & Vinci, che incontra il favore del 69,8% dei giocatori, ma la spesa maggiore è per le "macchinette", il cosiddetto machine gambling.

Ecco i dati sulla spesa. Tra chi ha giocato nell’ultimo mese, ha speso oltre 50 euro:

•     il 28,6% di chi ha giocato a New Slot Machine/Videolottery;
•     il 21,6% di chi ha giocato a lotterie istantanee;
•     l’8,5% di chi ha acquistato Gratta & vinci.

Si fa presente inoltre che il 2,8% di chi ha giocato nell’ultimo mese ha speso tra i 51 e i 90 euro nell’ultimo mese, il 2,8% tra i 91 e i 200 euro e lo 0,7% tra i 201 e i 500 euro. Nessuno ha dichiarato una spesa mensile superiore a 500 euro. Più consistenti sono invece le quote di chi ha speso al massimo 10 euro nell’ultimo mese per giocare a Tombola/Bingo (83%) e/o alle carte (78%), evidenziando anche in questo caso che, per molti anziani, potrebbero frequentare i circoli ricreativi o ritrovarsi in abitazioni private a giocare.

Sono i bar/tabacchi i luoghi maggiormente frequentati per giocare d’azzardo (77% dei giocatori), seguiti da abitazioni private proprie o di amici (11%) e circoli ricreativi (8%).

Tra gli over 80 e tra le donne sono questi ultimi, subito dopo le ricevitorie, i luoghi più frequentati. Tra i più anziani, a differenza dei giocatori di età inferiore, sono invece pochi a frequentare le sale scommesse o Bingo.

“Non si riscontrano però rilevanti differenze di genere e di età, mentre incidono stato civile e percezione del proprio stato di salute”, osserva la dottoressa Molinaro. “L’essere celibi/nubili, vedovi o separati comporta una maggiore probabilità di diventare giocatori a rischio o problematici, così come soffrire di depressione, ansia o disturbi di natura nervosa. I giocatori coniugati, in buona salute, in una condizione di vitalità, benessere e positività, hanno minori probabilità di cadere nel gambling patologico”. 

Scarica la ricerca qui sotto nell'allegato

@oilforbook

 

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.