Non profit

Azzardo di Stato. Un comune bresciano ottiene i dati che smascherano il business

Ci sono funzionari che dicono che quei dati non esistono e altri che voltano lo sguardo altrove. Ma un piccolo comune della provincia di Brescia ha risposto al nostro appello e ottenuto dallo Stato i dati sulle cifre sperperate in azzardo dai suoi 5000 cittadini. Ne esce un quadro impressionante. Ecco i numeri. Ora tutti i comuni possono muoversi e ottenere i dati che li riguardano

di Marco Dotti

Dello è un piccolo comune in provincia di Brescia. I dati dell'ultimo censimento Istat, ci dicono che ha 5.651 abitanti, dei quali circa 1000 sotto i 18 anni di età, un reddito medio di 13.551 euro ripartito su 2500 famiglie circa e 12,2% di residenti stranieri. Fin qui, nulla di particolare.

Il Comune di Dello è però riuscito a ottenere dall'Agenzia dei Monopoli di Stato, che controlla flussi, dati e regolarità dell'azzardo legale italiano, altri dati. Ha ottenuto i dati sui flussi delle giocate, scomposti per tipologia di azzardo e l'importo totale delle somme spese per l'anno 2015 e per l'anno 2016 dai cittadini del comune . Da tempo, su queste pagine, andiamo dicendo che quei dati devono essere messi a disposizione di comuni, associazioni, asl, forze dell'ordine e cittadini affinché si abbia una chiara percezione del problema che, oltre al dato sanitario e di salute pubblica, è un problema di capire la reale entità dei flussi di denaro che colpiscono i territori.

Nel 2015, a Dello sono stati spesi in azzardo 5milioni e 971mila euro. Questo significa che ciascuno dei 5720 abitanti, neonati e ultranovantenni compresi, che nel 2015 avevano residenza nel comune bresciano hanno speso 1.043,88 euro pro capite.


Nel 2016, invece, a fronte di 5651 abitanti la spesa complessiva è stata di 5.813.000,00 e quella pro capite di 1028 euro. Questo accade in un piccolo comune della provincia di Brescia.

I dati scomposti per tipologia di gioco ottenuti dal comune non sono stati pubblicati, resta però l'impressionante dato complessivo e un effetto domino che non dovrebbe tardare a verificarsi: ogni comune può ottenere questi dati e capire, oltre ogni manomissione, quanto danno l'azzardo produca su salute e sicurezza dei propri cittadini.

Il tutto avviene, mentre la Banca d'Italia, attraverso l'Unità di investigazione finanziaria (UIF), lancia il suo ennesimo allarme. Nel Rapporto annuale presentato pochi giorni fa si ricorda infatti come le sale vlt sparse sul territorio italiano e nelle cerniere periferiche fra grandi centri urbani e piccoli comuni siano particolarmente vulnerabili al riciclaggio di denaro.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.