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Azzardo: approvato l’obbligo di pagamento elettronico nominale

Nel corso dell’esame del testo unificato della proposta di legge contro il gioco d’azzardo patologico, la XII Commissione Affari sociali della Camera ha approvato l'emendamento di Lorenzo Basso (Pd) che consentirà di identificare sempre il giocatore e la provenienza del denaro

di Lorenzo Alvaro

Nel corso dell’esame del testo unificato della proposta di legge contro il gioco d’azzardo patologico, la XII Commissione Affari sociali della Camera ha approvato l'emendamento Basso 8.24 che prevede l’obbligo di pagamento elettronico per slot machine, video-lottery e gioco on line. Consentirà di identificare sempre il giocatore e la provenienza del denaro.

Recita il testo dell'emendamento:

Dopo il comma 9, aggiungere i seguenti:
10. Unica forma ammessa per il pagamento delle prestazioni rese dagli apparecchi di cui all'articolo 110, comma 6, lettere a) e b), del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, è quella elettronica, mediante carte nominative. Al termine di ogni sessione di gioco gli apparecchi di cui al comma precedente devono rilasciare apposita ricevuta, indicante l'ammontare complessivo della somma spesa e di quella vinta, evidenziando la differenza. La ricevuta deve altresì indicare il tempo complessivo di collegamento con l'apparecchio e riportare formule di avvertimento contro i rischi del gioco d'azzardo patologico.
11. Le disposizioni di cui al presente articolo, si applicano, in quanto compatibili, al gioco on line con corresponsione in denaro.
12.  Le disposizioni di cui ai commi 10 e 11 sono efficaci a far data dal 1o gennaio 2016.

 


«È un passo avanti decisivo sul fronte della tracciabilità del denaro speso nel gioco d'azzardo», commenta l’on. Lorenzo Basso, primo firmatario dell’emendamento e coordinatore dell’intergruppo parlamentare sul gioco d’azzardo. «Sappiamo infatti che anche l’azzardo legale è utilizzato delle mafie come strumento per ripulire il “denaro sporco” e per alimentare l'usura. Con l’obbligo di utilizzo delle carte elettroniche nominative questo tipo di riciclaggio non sarà più possibile».

Ora “la palla” passa all'Aula della Camera e poi a quella del Senato, nella speranza che non ci sia nessuno che cerchi di bloccare questo provvedimento che porterebbe trasparenza e pulizia in un settore pesantemente segnato da terribili fatti di cronaca nera.

Gli sforzi no slot della legislatura cominciano ad essere numerosi e coordianti. Per questo abbiamo pensato di fare un piccolo vademecum che riassuma il percorso fin qui affrontato.

Breve cronistoria dell’impegno parlamentare nella XVII legislatura:

26 febbraio 2013 – elezioni politiche

27 marzo 2013 – presentata PDL 574, che prevede il divieto assoluto di pubblicità e le distanze minime e che confluirà nella delega fiscale

26 giugno 2013 – inizia l’esame in Commissione alla Camera della delega fiscale

3 luglio 2013 – viene costituito l’intergruppo parlamentare sui temi del gioco d’azzardo

25 settembre 2013 – la Camera approva il testo della delega fiscale; grazie agli emendamenti proposti dall’intergruppo il testo compie un netto salto in avanti, inserendo il ruolo dei comuni, le distanze minime, limiti severi alla pubblicità e la salvaguardia dei regolamenti locali vigenti

31 ottobre 2013 – presentata la PDL 1759 per contrastare il gioco d’azzardo patologico e tutelare i minori

28 ottobre 2013 – viene richiesta l’urgenza delle PDL 101 e connesse in materia di gioco d’azzardo patologico

5 dicembre 2013 – adozione del testo base della legge sul gioco d’azzardo patologico da parte del comitato ristretto

4 febbraio 2014 – approvata dal Senato la delega fiscale con emendamenti peggiorativi in materia di pubblicità

27 febbraio 2014 – approvazione definitiva alla Camera della delega fiscale, che diventa la legge 11 marzo 2014, n. 23

27 febbraio 2014 – il Ministero della Sanità risponde all’interpellanza urgente sulle “app” destinate ai minori e apparecchi “ticket-redemption”

27 marzo 2014 – presentata interrogazione sulla mancata pubblicazione da parte di AAMS dei dati sulla raccolta giochi successivi all’ottobre 2012


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