Sostenibilità

Azione di Rainbow Warrion nel porto di Sete

Da ieri l'ammiraglia di Greenpeace, "Rainbow Warrior" sta bloccando la nave Agia Irène nel porto francese di Sete, impedendo lo scarico di legno proveniente dalla Liberia

di Redazione

Da ieri mattina, l’ammiraglia di Greenpeace, la “Rainbow Warrior” sta bloccando la nave Agia Irène nel porto francese di Sete, nel Mediterraneo, impedendo lo scarico di legname proveniente dalla distruzione delle foreste secolari in Liberia. Alcuni attivisti si sono incatenati all’ancora della nave cargo e hanno issato una bandiera con scritto “La Francia distrugge le foreste secolari”. Nonostante il tribunale di Montpellier abbia dato l’ordine di lasciare andare immediatamente la nave Agia Irène, l’azione continua. In un rapporto presentato al Consiglio di sicurezza dell’Onu, è illustrato il ruolo chiave giocato dall’industria del legname in Liberia nel traffico d’armi. Il trasporto del legno verso la Sierra Leone serve anche a rifornire d’armi i guerriglieri del Fronte Rivoluzionario Unico che si oppone al processo di pace avviato dall’Onu. Sabato, circa 20 attivisti di Greenpeace di diverse nazionalita’, a Valencia, in Spagna, avevano impedito alla nave Sassandra l’ingresso in porto e lo scarico di piu’ di 1000 metri cubi di legname africano. “Queste imprese stanno distruggendo le ultime foreste secolari africane- spiega Sergio Bafffoni, responsabile campagna Foreste che sono la casa degli scimpanz? e degli elefanti di foresta. Gli scimpanz? potrebbero estinguersi in 10 anni se non interveniamo. L’Italia, che negli ultimi anni ha aumentato le importazioni di legno dalla Liberia, dovrebbe bloccare queste importazioni e rifornirsi solo di legno certificato secondo lo standard FSC” L’FSC e’ l’unico standard internazionale, indipendente e trasparente, che assicura lo sfruttamento ecocompatibile delle risorse forestali. Le illegalita’ denunciate in questa azione sono solo la punta dell’iceberg, di un processo globale di distruzione delle foreste del pianeta. In occasione del Summit delle Foreste, dove si riuniranno i governi che hanno ratificato la Convenzione sulla Biodiversita’, previsto per il prossimo aprile all’Aja, Greenpeace si appella ai governi affinché assumano misure concrete per: – Fermare la distruzione fermando ogni ulteriore attività industriale nelle foreste ancora intatte, fino a quando non sia stato concordato e messo in pratica un piano per la conservazione delle foreste e per una gestione sostenibile delle foreste – Risanare il mercato del legno assicurando che il legno venga prodotto e commerciato in forme legali ed ecologicamente responsabili – Trovare i fondi necessari fornendo almeno 15 miliardi di dollari annui per finanziare le misure di conservazione delle foreste e lo sviluppo di tecnologie compatibili


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