Non profit
Azione Aiuto: per Natale un regalo alle donne dall’altra parte del mondo.
Regala Azione Donna, il progetto di Azione Aiuto a sostegno dei gruppi di donne che vivono in situazioni di emarginazione nei paesi del sud del mondo.
Milano, dicembre 2003 – Per questo Natale Azione Aiuto propone un’importante iniziativa per dare voce alle donne del Sud del mondo, Azione Donna.
Tre progetti a sostegno di tre gruppi di donne, in India, in Uganda e in Guatemala; donne che hanno culture diverse, vivono in contesti politico-sociali diversi, ma subiscono il comune destino dell’emarginazione, dell’isolamento o dello sfruttamento.
I progetti di Azione Aiuto hanno l’obiettivo di recuperare le condizioni sociali negate attraverso interventi di medio periodo finalizzati a eliminare le attuali condizioni di disagio (assistenza psicologica e sanitaria) uniti ad progetti di medio-lungo periodo (sensibilizzazione delle persone della comunità locale e formazione).
·in India, il progetto di rivolge alle donne vittime del traffico sessuale, l’obiettivo è mettere fine allo sfruttamento e garantire il rispetto dei loro diritti;
·in Uganda, lavoriamo con le donne dei campi profughi. Sono vedove di guerra con figli e, molto spesso, sieropositive. Siamo al loro fianco per costruire un futuro di speranza e pace;
·in Guatemala lavoriamo con le donne “Maya”, per creare per loro nuove opportunità di lavoro e di sostentamento.
Con un contributo di 50 o 80 euro, si può regalare o regalarsi Azione Donna.
Appena ricevuta l’adesione, Azione Aiuto invierà subito:
·la cartellina di presentazione del progetto, con la fotografia del gruppo di donne
·la tessera di Azione Donna, un simbolo per essere parte attiva del progetto
E durante l’anno:
·si riceveranno due comunicazioni da parte della comunità e della sede locale di Azione Aiuto, per aggiornarti sulle attività realizzate
·si riceverà periodicamente “Legàmi”, la nostra rivista per conoscere le iniziative di Azione Aiuto in Italia e nel mondo
·si avrà la possibilità di comunicare, tramite posta elettronica, con un’attivista del progetto nella sede locale per approfondire le tematiche
·aggiornamenti attraverso il nostro sito internet
Per questo Natale vogliamo dare voce alla donne che nel mondo subiscono in silenzio.
Per aderire:
Visitate il sito www.azioneaiuto.it
Telefonate ad Azione Aiuto, telefono 199 199 222
Scrivete a: infodonna@azioneaiuto.it
Approfondimento: il progetto in India
Fermare il traffico sessuale
Premessa: Il traffico sessuale delle donne in India si è sviluppato nel corso di decenni e tende drammaticamente a crescere. Il fenomeno ha la sua massima espressione nella regione di Kolkata (Bengali Occidentale) dove migliaia di donne sono costrette alla prostituzione e, conseguentemente, ad una estrema emarginazione da parte della società.
Praticano la prostituzione in tuguri di paglia chiamati dangals e su ogni 150 Rupie guadagnate ne possono tenere solo 50 che serviranno a malapena per mangiare.
Il resto serve per pagare l’affitto e le tangenti alla malavita locale. Anche per iniziare a lavorare occorre pagare un ‘anticipo’ al racket della prostituzione che può arrivare a 3.000 rupie.
Obiettivo: prevenire il traffico delle donne intervenendo nelle zone d’origine; fare in modo che le prostitute possano esercitare il diritto di autogestirsi eliminando lo sfruttamento delle organizzazioni criminali; lavorare sulle bambine e sulle adolescenti in modo che possano scegliere una vita alternativa; coinvolgere le comunità locali e i governi contro il traffico delle bambine e delle adolescenti.
Con chi e dove: Lavoriamo con le donne dei distretti di Jalpaiguri e nelle città di Asausal e Durgapur, distretto di Burdwan, nelle zone urbane in cui è fortemente attivo lo sfruttamento sessuale delle donne.
Jalpaiguri e le zone limitrofe sono le maggiori aree di reclutamento forzato e crocevia del traffico di donne e bambini.
Nell’area di Durgapur sono state costruite, negli anni ’50, città industriali satellite e questa industrializzazione ha avuto effetti deleteri sia sulle donne che sui bambini che hanno iniziato ad essere forzati alla prostituzione e a lavorare in condizioni di semi schiavitù.
I progetti in corso:
·Dare alle prostitute la capacità di organizzarsi in gruppi in modo da poter avere più forza nel riconoscimento dei loro diritti di base ed evitare che donne e bambine siano forzate ad entrare in questa professione.
·Formare le adolescenti, figlie di prostitute, ad attività lavorative alternative
·Fare attività di lobby a livello regionale, nazionale e internazionale affinché vengano riconosciuti i diritti delle prostitute, in primo luogo quello di lavorare, muoversi e guadagnarsi da vivere. Questo progetto verrà portato avanti attraverso alleanze tra le organizzazioni delle prostitute e attori istituzionali.
Ad oggi abbiamo già realizzato: una clinica medica per fornire informazioni sanitarie e tanti incontri di consulenza per le prostitute che desiderano cambiare vita.
Per maggiori informazioni contattare Chiara Guerzoni, ufficio stampa Azione Aiuto:
tel. 02 74200 244 – e-mail chiara@azioneaiuto.it
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