Non profit
Azione Aiuto: Bush e Prodi si sfidano in una gara indecorosa sulle risorse al Fondo Globale
15 luglio 2003 - La Conferenza del Fondo Globale che si chiuderà domani a Parigi, sarà l'ennesima opportunità mancata per risolvere il problema dell'AIDS in Africa
La Conferenza dei Donatori del Fondo Globale per la lotta all’HIV/AIDS, Tubercolosi e Malaria sarà l’ennesima opportunità mancata di risolvere la delicata questione della sostenibilità finanziaria del Fondo.
Prodi e Bush si confronteranno sulle rispettive promesse di donazioni al Fondo Globale, senza di fatto allocare le risorse addizionali necessarie per sconfiggere l’AIDS in Africa e a livello globale.
“Stiamo assistendo ad un inutile confronto di promesse che suonano ridicole se confrontate con le reali esigenze del continente africano. La società civile in tutto il mondo chiede la fine di questi litigi e un intervento adeguato alla gravità della situazione. C’è immediato bisogno di 10 miliardi di dollari l’anno, è questa la cifra necessaria per arrestare i trend dell’epidemia e lo sappiamo ormai da alcuni anni!” dichiara Paola Giuliani, responsabile della campagna NO poverty NO aids di Azione Aiuto.
Il Fondo Globale rappresenta oggi lo strumento principe per combattere l’AIDS. Si tratta dell’iniziativa multilaterale più sostanziale che assicura una gestione indipendente dalle fonti di finanziamento e adotta meccanismi che garantiscono l’aiuto slegato. Azione Aiuto ritiene che il Fondo si sia rivelato meno burocratico e più puntuale di altri strumenti finanziari per combattere l’AIDS, TB e Malaria. Infatti, nell’arco di due anni ha mobilizzato un ammontare di risorse senza precedenti. Oggi è la migliore possibilità che abbiamo per finanziare e coordinare un intervento efficace che vada a reale beneficio dei 42 milioni di sieropositivi e delle comunità a rischio di contagio.
L’Italia ha giocato sin dagli inizi un ruolo prioritario nell’iniziativa; l’attuale presidenza dell’Unione Europea offre ora un’opportunità unica per stimolare gli altri Stati Membri a colmare il bisogno finanziario di 700 milioni di dollari per il 2003 e ad assicurare almeno un miliardo di dollari all’anno al Fondo, a partire dal 2004.
Con la promessa dei 15 miliardi Bush ha inaugurato una strada che porta ad incrementare rapporti bilaterali e ricattatori con gli stati africani spingendo in una direzione che porta a privilegiare accordi al di fuori delle istituzioni multilaterali. Si tratta di finanziamenti controllati unicamente dagli Stati Uniti, la nazione che vanta una delle più alte percentuali di aiuti ‘legati’, ovvero risorse concesse per favorire la riduzione della povertà, a patto che siano utilizzate per comprare beni e servizi provenienti dal paese donatore.
Dei 15 miliardi promessi, per il momento solo uno forse potrebbe finanziare l’iniziativa multilaterale del Fondo Globale.
Per il 2004 il Congresso degli Stati Uniti ha ratificato la possibilità di donare fino ad un miliardo di dollari, ma ad oggi il Presidente Bush prevede un contributo di soli 200milioni.
Con queste nuove promesse entro il 2004 il contributo europeo arriverà al 53% del totale delle risorse a disposizione del Fondo, mentre quello americano al 32%.
Immediato il parallelo con la percentuale di ricchezza globale che rappresentano: Europa 27%, Stati Uniti 33%. (Fonte Global Fund Observer)
Per maggiori informazioni contattare Chiara Guerzoni, Ufficio Stampa Azione Aiuto, ChiaraG@azioneaiuto.it , telefono +39 02 742001
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