Non profit

Aziende: Moody’s da ragione agli ambientalisti

Consegnate alla dirigenza della Bnl oltre 2.600 firme di cittadini italiani che chiedono all' istituto bancario di abbandonare il progetto oleodotto Ocp in Ecuador

di Redazione

La Banca nazionale del lavoro esca dal progetto dell’ oleodotto Ocp in Ecuador, un opera che rischia di provocare devastazioni ambientali in Amazzonia. Lo chiede la Campagna contro l’ Ocp che oggi ha organizzato un volantinaggio presso le filiali della Bnl di numerose citta’ italiane. La costruzione dell’ oleodotto, che attraversera’ l’ Ecuador per una lunghezza di 500 chilometri, spiegano gli ambientalisti, ”sta gia’ provocando ingenti danni socio-ambientali, che non faranno che aumentare una volta che l’ opera sara’ completata. A pagarne le conseguenze sono soprattutto le popolazioni indigene e la foresta amazzonica”. Questa mattina sono state consegnate alla dirigenza della Bnl oltre 2.600 firme di cittadini italiani che chiedono all’ istituto bancario di abbandonare il progetto. Le preoccupazioni e i dubbi degli ambientalisti e degli altri attivisti sulla validita’ del progetto da un punto di vista socio-economico-ambientale, prosegue la Campagna, ”sono attualmente condivise anche dall’ autorevole agenzia di rating Moody’s, che ha retrocesso l’ Ocp nella sua lista di valutazione. Moody’s parla dei rischi finanziari per i finanziatori dell’ oleodotto legati proprio alla campagna di protesta internazionale ed ai rischi associati agli impatti socio-ambientali. Un altro motivo di rischio, per l’ agenzia di rating, e’ l’ eventualita’ che l’ oleodotto non possa essere riempito totalmente e che funzioni solo per meta’, altro elemento spesso evidenziato dalle ong”.

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