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Azerbaigian: elezioni, riconfermato il partito di Aliev

L'opposizione però ha già denunciato brogli. Tra i neo-deputati molti parenti del presidente.

di Chiara Brusini

Nelle elezioni di ieri in Azerbaigian per il rinnovo del parlamento il partito del presidente Ilham Aliev ha ottenuto piu’ delle meta’ dei seggi. Cosi’ almeno ha indicato stamattina la Commissione Elettorale Centrale quando era stato effettuato lo spoglio di circa meta’ delle schede. Ma l’opposizione non si da’ per vinta, ribatte che il partito Eni Azerbaigian si e’ aiutato con massicci brogli e preannuncia proteste in piazza a partire da domani.

Fino a che punto la chiamata alle urne si sia svolta in un modo corretto in quel Paese del Caspio ricco di petrolio e a stragrande maggioranza musulmana non e’ chiaro: gli osservatori europei dell’Osce non si sono ancora pronunciati, mentre quelli della Cis (la Comunita’ degli Stati Indipendenti, comprendente le repubbliche dell’ex Urss con l’eccezione dei tre stati baltici) non hanno per il momento ravvisato irregolarita’ di rilievo anche se si sono riservati il diritto di approfondire alcune denunce.

Nel clima teso di queste ore a Baku’ il verdetto dell’Osce potrebbe rivelarsi cruciale per la piega dei prossimi eventi: un giudizio negativo incoraggerebbe ovviamente l’opposizione (compattata nella coalizione Azadliq, liberta’) a rimanere in piazza sulla falsariga di cio’ che e’ successo l’anno scorso di questi tempi a Kiev con la ”rivoluzione arancione” in risposta alle frodi del regime alle elezioni presidenziali. A quanto sembra, le irregolarita’ sono state molto ieri parecchio minori rispetto al 2003, quando Aliev figlio fu eletto capo dello Stato in sostituzione del padre morente nel primo caso di successione dinastica in un Paese ex sovietico.

La Commissione Elettorale Centrale prevede a ogni modo che a Eni Azerbaigian – il partito di Aliev – vadano 64 seggi parlamentari sui 125 in palio, il che vuol dire la maggioranza assoluta. All’opposizione sono invece attribuiti appena cinque seggi, mentre per il resto si tratterebbe di candidati indipendenti almeno per la meta’ filo-governativi. Appena il 46,83% degli aventi diritto (che in tutto erano 4,66 milioni) si e’ presentato alle urne, a conferma del crescente disincanto della gente per la politica. Tra i neo-deputati figura anche la ‘first lady’ Mekhriban Aluyeva, eletta a valanga con il 94,5% dei suffragi, e uno zio paterno del presidente.

Sulla scia delle elezioni di ieri l’enigmatico presidente Aliev si e’ da parte sua impegnato a ”sviluppare piu’ attivamente le istituzioni democratiche” e ha sottolineato che l’Azerbaigian ha bisogno di una opposizione ”competente e moderna”, attenta agli interessi del popolo, costruttiva nelle critiche al governo.

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