Cari amici, sono appena rientrato dall’Etiopia dove ho visitato, oltre alla capitale Addis Ababa, anche le cittadine settentrionali di Adwa ed Axum. A proposito di quest’ultima, colgo l’occasione per annunciarvi che il famoso obelisco – per intenderci quello che ha segnato il lungo contenzioso tra Etiopia ed Italia – sta per essere “ri-eretto” sulla piana del parco archeologico delle steli dei re axumiti. La cerimonia inaugurale, stando a quanto mi ha riferito personalmente l’ingegner Simone Lattanzi (titolare dell’impresa che sta realizzando il progetto), dovrebbe svolgersi il prossimo 4 settembre in occasione dei festeggiamenti della fine del millennio etiope.
Devo però precisare che ad Addis Ababa altre fonti diplomatiche ritengono che l’inaugurazione è prevista per il 10 settembre. Comunque posso testimoniare che i lavori procedono speditamente grazie alla professionalità dei tecnici i quali hanno realizzato una torre provvisoria in acciaio alta trenta metri, con una pianta a forma di U e con una struttura reticolare (i tubi hanno un diametro di circa venti centimetri). È predisposta per resistere non solo a eventuali terremoti in una zona sismica come Axum ma anche alle forti raffiche di vento.Come molti ricorderanno, l’obelisco era collocato a Roma (per l’esattezza dal 28 ottobre 1937 al dicembre 2003) di fronte all’edificio della Fao. La vicenda della stele è stata sempre accompagnata da polemiche, sia prima della rimozione da Roma che successivamente. I pezzi del monumento, dopo lo smantellamento alla fine del 2003, rimasero in deposito in Italia fino al marzo 2004 (quando un Antonov 124 riportò la stele in patria) inizialmente per mancanza di finanziamenti per il trasporto e poi per questioni tecniche. Infine l’ennesima lunga attesa proprio ad Axum, fino all’apertura del cantiere lo scorso giugno. Nella lingua locale la stele si chiama “hawult”, ovvero “monumento eterno”.
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