Welfare

Avvisi alle lucciole Una guida vi salver

È indirizzata alle prostitute e con disegni e fumetti insegna come evitare Aids e rischi infettivi.E aglioperatori del sociale offre progetti e strategie già sperimentate in Europa.

di Carlotta Jesi

Avvicinare le prostitute, conquistarne la fiducia, distribuire loro materiale informativo e kit sanitari. Comprenderne le esigenze di sicurezza e coinvolgerle in programmi per la prevenzione dell?Aids e delle malattie sessualmente trasmissibili. I soliti buoni e mai realizzati propositi? No, capitolo per capitolo, è il contenuto di ?Lotta per la salute?, il primo manuale europeo per lo sviluppo di servizi dedicati alle persone che si prostituiscono, creato nel 1998 dal European Network for Hiv/Std prevention in prostitution. Una rete di associazioni diffusa in sedici Paesi europei, rappresentata in Italia da Lila e Comitato per i diritti Civili delle Prostitute, che dal 1996 al ?97 ha monitorato il fenomeno della prostituzione in Europa ed elaborato una strategia per affrontarlo. Destinatari del manuale, che la Lega Italiana per la Lotta contro l?Aids presenterà il 18 giugno a Torino durante il convegno sulla prostituzione, organizzato dalla Cgil, sono le persone che si prostituiscono e gli operatori del Terzo settore impegnati a tutelarne la salute e la sicurezza. In ottantasei pagine facili da consultare e illustrate da vignette e fumetti è spiegato nei minimi dettagli come costruire un programma di intervento, raccogliere fondi, attrezzare unità mobili per l?assistenza, aiutare persone che spesso non hanno diritto a prestazioni sanitarie perché prive di cittadinanza e, soprattutto, adattare i suggerimenti alla propria realtà locale. Un esempio? «Non in tutti i Paesi europei i pulmini che girano per le strade sono il modo migliore per avvicinare chi si prostituisce», recita il capitolo del manuale dedicato alla fase iniziale dei programmi preventivi. Che, se ad aver bisogno di aiuto sono prostitute con problemi di droga, suggerisce il modello adottato in Portogallo: i Drop in Centre. Si tratta di locali accoglienti dove chi si prostituisce può entrare liberamente per una medicazione o un supporto psicologico, un caffè caldo o delle siringhe pulite, dei preservativi o un test Hiv anonimo. I risultati già ottenuti a Lisbona con questa iniziativa sono eccellenti: 400 visite spontanee soltanto nel 1996». E per chi esercita in casa? I canali di contatto preferenziali saranno avvisi via Internet, suggerimenti pubblicati tra gli annunci personali dei quotidiani e, soprattutto, telefonate mirate di cui il manuale spiega tono, contenuti e durata. Insomma, regole precise con cui agire per conquistare davvero la fiducia di chi si prostituisce e, magari, coinvolgerlo in campagne di sensibilizzazione tra i ?colleghi?. «Importantissimo», spiega una sezione del manuale intitolata ?coinvolgere le prostitute nei programmi d?azione?, «è capire veramente le paure e i bisogni del target individuato, assumere nella propria équipe una persona che ha vissuto nel mondo della prostituzione, che ne conosca i segreti e sappia come comportarsi con protettori e organizzazioni criminali». Problemi giuridico-legali, rapporti con la polizia e modalità di contatto con immigrati, travestiti e prostituzione maschile, sono altri capitoli ricchi di informazioni e molto utili per tutti gli operatori del settore, di cui ?Lotta per la salute? dettaglia profili e curriculum ideali: socievolezza, apertura mentale, capacità di trattare chi si prostituisce senza emettere giudizi e di spiegare in parole semplici e lingue diverse consigli medico-sanitari. Soprattutto quelli legati alla conoscenza dei materiali, (siringhe, profilattici, ecc.) che devono rispettare gli standard europei e alle tecniche di protezione e difesa personale da clienti violenti. Lottare per la salute di chi si prostituisce, suggerisce dunque questo manuale, significa non solo assisterlo distribuendo consigli e materiale per la prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili, ma soprattutto responsabilizzarlo, coinvolgerlo in programmi di auto aiuto e renderlo consapevole dei suoi diritti. Come quello di pretendere sempre dai clienti l?uso del preservativo, che professionisti malesi e canadesi esercitano pubblicizzando la loro attività con cartoncini rettangolari su cui appaiono istruzioni e numeri di telefono sul sesso sicuro. Per informazioni: Lila, responsabile Paolo La Marca, via Rogoredo 41, 20138 Milano, tel. 02.510023 lila@ecn.org. Servizi sanitari “on the road” Quattromila. Tante sono le prostitute straniere che si contano tra Roma e provincia, a cui il Campidoglio, per combattere la schiavitù prima ancora che le malattie, ha deciso di offrire assistenza medica e psicologica gratuita. Tutto, senza controllare documenti di identità, permesso di soggiorno o Paese di provenienza. Questi i contenuti principali del progetto che l?assessore alla salute Giusy Gabriele ha presentato in comune il 12 maggio: creazione di quattro presidi sanitari per radiografie e analisi mediche nelle Asl Rm B (ospedali Sandro Pertini, Casilino e poliambulatorio) e Rm D (sportello Lucciola) e istituzione di tre unità mobili di strada nelle zone della città che sono più interessate dalla piaga della prostituzione. Per avvicinare le prostitute e pubblicizzare il progetto, dalle unità mobili, che costano ciascuna 170 milioni, nove operatori affiancati da volontari del Terzo settore saranno impegnati nella distribuzione di materiale informativo stampato in sei lingue, tra cui albanese, serbo croato e prossimamente anche russo cirillico.


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