Accordo istituzionale
Avviato l’aggiornamento del protocollo d’intesa tra Fondazioni bancarie e ministero dell’Economia
Insediato il tavolo di confronto per rivisitare in alcune parti l'accordo sottoscritto da Acri e Mef nel 2015, che introdusse negli statuti delle Fondazioni norme in tema di diversificazione degli investimenti, disciplina della governance e di trasparenza dell’attività
di Redazione

Ieri si è tenuta la riunione di insediamento del tavolo di confronto per l’aggiornamento del Protocollo Acri-Mef, siglato il 22 aprile 2015. Il protocollo d’intesa fu sottoscritto per Acri dall’allora presidente Giuseppe Guzzetti, in nome e per conto delle Fondazioni di origine bancaria, e dal ministero dell’Economia e delle finanze (dal ministro Pier Carlo Padoan) in un’ottica di self restraint: volontariamente, le Fondazioni hanno introdotto nei loro statuti norme in tema di diversificazione degli investimenti, disciplina della governance e di trasparenza dell’attività. A dieci anni dalla sua sottoscrizione, le parti hanno concordato sull’opportunità di valutare l’eventualità di apportare alcuni aggiornamenti integrativi al documento.

Con il protocollo, le Fondazioni firmatarie hanno introdotto norme che declinano i principi espressi nella cosiddetta “legge Ciampi” del 1999. L’accordo del 2015 ha rappresentato un inedito risultato sia nella forma che nella sostanza. Nella forma, in quanto per la prima volta il rapporto tra un’autorità di vigilanza pubblica e soggetti privati viene regolamentato attraverso uno strumento tipico delle relazioni tra soggetti privati. Nella sostanza, perché il Protocollo è ispirato dal comune obiettivo di contenere i rischi che gravano sulle Fondazioni per la loro natura di investitori istituzionali e, al tempo stesso, di soggetti con finalità di interesse generale, e reca la precipua finalità di liberarne ulteriormente il potenziale a beneficio dell’intera collettività, che rimane il primo e più importante interlocutore verso il quale esse assumono i propri impegni.
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