Famiglia

Avvertenze per i viaggi con i pargoli

Mete e mezzi di trasporto a misura di bambini. Le risposte del pediatria

di Redazione

A poco meno di un mese dall’inizio ufficiale dell’estate per i genitori di bambini molto piccoli è già tempo di pensare alle vacanze estive a misura di pargoli. Ad aiutarli nel trovare una meta ideale e il mezzo con cui raggiungerla arrivano i suggerimenti di Susanna Eposito, direttore della Clinica pediatrica 1 dell’Irccs Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano.
Esposito osserva che « Non esistono controindicazioni assolute, né limiti di età per far viaggiare un bambino che non abbia particolari problemi di salute; tuttavia devono essere rispettati piccoli accorgimenti che consentano ai più piccoli di viaggiare in maniera confortevole e senza risentire del rapido cambiamento d’ambiente»

Ecco alcuni accorgimenti su: scelta del luogo, durata del viaggio e sui mezzi di trasporto più idonei per organizzare nel migliore dei modi le vacanze con bambini.
La prima opzione da considerare è la scelta del luogo:
La montagna è una meta consigliata nel periodo più caldo dell’estate, indipendentemente dall’altitudine. È necessario, tuttavia, ricordarsi di proteggere adeguatamente i bimbi dai raggi solari e preferire passeggiate in zone ombreggiate nelle ore più calde della giornata.
Il mare è ottimo per la maggioranza dei bambini, ma naturalmente va presa qualche precauzione: preferire destinazioni in località con retroterra ricco di vegetazione, ventilato, dove sia possibile portare il bambino al fresco. Prima dei 7-8 anni, i bambini sono soggetti a colpi di calore e sono molto sensibili alla disidratazione: è necessario, quindi, evitare di farli rimanere in spiaggia nelle ore più calde della giornata (tra le 11 e le 15-16), di proteggerli comunque sempre con un copricapo e di farli bere spesso. Sono necessarie creme solari con alti fattori di protezione. Inoltre, nei primi anni di vita il bambino al mare deve essere sorvegliato a vista; può essere lasciato libero di giocare nell’acqua, ma sempre sotto lo stretto controllo di un adulto.
Le passeggiate in campagna o le gite negli agriturismi sono una valida alternativa di breve durata alle classiche vacanze estive. Attenzione va posta agli animali di media-grande taglia lasciati scorrazzare liberi, alle punture di insetti o di zecca che potrebbero verificarsi più facilmente in questi luoghi, alle eventuali allergie da contatto (alberi, fiori, foglie, frutta) o respiratorie (pollini, acari, peli di animali) in bambini predisposti.

Per quanto riguarda la durata del viaggio occorre considerare che:
un bambino necessita di tempi di adattamento più lunghi rispetto all’adulto; soprattutto è incapace di contrastare efficacemente una brusca variazione degli elementi ambientali e questa difficoltà di adattamento è tanto maggiore quanto più piccolo è il bambino.
Va quindi evitata per esempio la gita “in giornata” al mare per un lattante e preferita invece la passeggiata al parco; generalmente invece una vacanza breve, di pochi giorni, non costituisce un particolare problema per i bambini di ogni età.
Per quanto riguarda il mezzo di trasporto occorre tenere presente alcune accortezze.
Aereo: fatta eccezione per i bambini prematuri fino al raggiungimento dei 3 kg e i neonati di età inferiore ai 7 giorni di vita, per il bambino che non ha problemi di salute non esiste un’età minima per affrontare un viaggio aereo.

Vi sono tuttavia alcune regole importanti da seguire: far bere spesso il piccolo, visto che l’aria dell’aereo è molto secca e può avere un’azione irritante sulle mucose delle prime vie respiratorie; nella fase di decollo e di atterraggio dar loro caramelle da succhiare (nei lattanti il ciuccio o il seno materno) perchè muovendo la mandibola si aiuta il timpano a non chiudersi; oppure usare il trucco (suggerito dalle hostess) di porre un bicchiere con poche gocce di acqua intorno all’orecchio; se il nasino è chiuso portare uno spray nasale per aprirlo; alcuni bambini soffrono di cinetosi e in tal caso è opportuno consultare prima il pediatra.

Le compagnie aeree mettono a disposizione diversi tipi di seggiolini e culle, uno di questi è rappresentato dall'”infant seat”, seggiolino regolabile che si fissa al sedile dell’aereo ed è adatto a bambini fino ai 2 anni di età; un altro è il “baby cot” per i piccolissimi fino ai 6 mesi.
Le variazioni del fuso orario possono disorientare i bambini; tuttavia, si può ridurre il fastidio attraverso delle semplici regole come regolare i ritmi sonno-veglia su quelli del paese di destinazione; scegliere un volo che riduca al minimo la perdita di sonno e al momento dell’arrivo mettere i bambini a letto con l’orario locale.

Nave: la soluzione migliore è che i bambini, durante la navigazione, dormano il più a lungo possibile. Se ciò non fosse possibile, non vanno mai persi di vista, in quanto la nave è il mezzo di trasporto con più pericoli dietro l’angolo. Non bisogna permettere al bambino di avvicinarsi alle ringhiere del ponte, poiché sono dimensionate per gli adulti e un bambino può agevolmente passarvi sotto e cadere fuoribordo. Ugualmente pericolosi sono i boccaporti, le prese d’aria e gli ombrinali (vie di deflusso dell’acqua), che su molte navi sono di dimensioni tali da permettere ad un bambino di cadervi dentro. Una volta imbarcati, è necessario verificare la posizione dell’equipaggiamento di salvataggio individuale in dotazione e leggere le istruzioni sul comportamento da tenere in caso di abbandono della nave.
Quando rimangono sul ponte, i bambini devono essere adeguatamente difesi dal freddo, dal vento e soprattutto dai raggi solari: in mare aperto il riverbero sulla superficie dell’acqua amplifica l’esposizione.

Treno: Il treno è un mezzo di trasporto ben tollerato dai bambini di ogni età; occorre tenerli occupati durante il viaggio e dar loro la possibilità di muoversi dal posto ad intervalli regolari.

L’automobile: uno spostamento in macchina, anche breve, non è mai sicuro. i bambini dovrebbero essere trasportati secondo la loro età, in appositi seggiolini o protetti da cinture di sicurezza.
Per il bambino molto piccolo esistono alcuni accorgimenti come quello di non partire nelle ore più calde della giornata; evitare i giorni in cui il rischio di code è particolarmente elevato. Se l’auto è dotata di climatizzatore è buona norma tenerlo sempre a una temperatura non troppo diversa da quella esterna e una ventina di minuti circa prima dell’arrivo cominciare a diminuire l’aria fresca in modo che il piccolo non sia sottoposto ad uno sbalzo termico. Ovviamente, accanto al suggerimento di fare soste circa ogni ora, per distrarre il pargolo, fondamentale è non fumare nell’abitacolo dell’auto.

Se il bambino è ancora molto piccolo è utile avere con sé una borsa dedicata espressamente al “materiale da viaggio”: un cambio completo di vestitini, pannolini, biberon con camomilla per tranquillizzarlo e ovviamente il latte necessario ai pasti (se non viene allattato al seno). Nei viaggi particolarmente lunghi (oltre le 4-5 ore) risultano molto utili i piccoli thermos per mantenere fresco il latte e gli scalda biberon da auto che sfruttano la presa dell’accendisigari.

Per il bambino più grande è utile portare giochi e libri per trascorre un po’ del tempo in maniera divertente e costruttiva, improvvisare indovinelli e quiz che coinvolgano la famiglia e rendano meno noioso e monotono il viaggio e ovviamente fare delle soste.


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