Cultura
Avis rinnova l’appello per legge su raccolta sangue
I donatori sono tanti, ma ancora insufficienti a garantire all'Italia l'autosufficienza
L’Associazione volontari sangue (Avis) rinnova il proprio appello affinche’ venga messa al primo posto in agenda sanita’ la riforma della legge 107/90 che regola il sistema trasfusionale italiano: dal 1997 si e’ registrato infatti nel Nord Italia un calo di 15 mila donatori periodici e otto regioni nel Sud non raggiungono l’autosufficienza di sangue.
Appello e dati sono stati annunciati a Milano dal presidente Pasquale Colamartino in occasione della conferenza stampa per la presentazione della 65/a assemblea nazionale dell’Avis, che si svolgera’ a Stresa (Novara) da domani a domenica. L’associazione nel 2000 ha raccolto 1.531.572 sacche di sangue, che corrispondono al 78% del fabbisogno nazionale, con i suoi 871.779 donatori volontari e periodici. Oggi in Italia i donatori sono 1.250.000, numero insufficiente – ha detto Colamartino – a coprire la crescente necessita’ di sangue e farmaci plasmaderivati. Per raggiungere l’autosufficienza nazionale mancano circa 350 mila unita’; infatti a fronte di un fabbisogno teorico di circa 2.300.000 unita’, se ne raccolgono poco piu’ di 1.950.000.
La carenza di plasma e’ ancora grave, visto che, a fronte di un fabbisogno annuo di circa 800.000 litri, nel 2000 ne sono stati raccolti poco piu’ di 450.000. Le otto regioni non autosufficienti sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Ma l’analisi della distribuzione regionale dei donatori ha mostrato andamenti oscillanti. Proprio il Sud, infatti, ha visto, negli ultimi anni, aumentare il numero dei propri donatori del 12,3%, diminuendo il gap che lo divide dal raggiungimento dell’autosufficienza. Le regioni piu’ carenti, al momento risultano essere la Sardegna, che necessita di 32.350 unita’ di sangue e il Lazio, dove si prevede un fabbisogno di ulteriori 26.000 unita’. ”Il raggiungimento dell’autosufficienza nazionale – ha detto Colamartino – e’ un interesse strategico e prioritario, perche’ tutti i cittadini italiani hanno diritto a una terapia trasfusionale efficiente e sicura.
Ma e’ necessaria l’immediata approvazione della riforma della legge 107/90, che in Italia disciplina tutte le attivita’ del sistema trasfusionale, che e’ ormai chiaramente inadeguata e causa squilibri in varie parti del Paese”.
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