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Aviaria: dal 1997 ad oggi 77 morti. Una scheda

Dopo l'annuncio del terzo decesso umano in Turchia per influenza aviaria, ecco una lista dell'avanzata del virus H5N1 che ha sino ad oggi ucciso 77 persone, prevalentemente nel sud est asiatico.

di Paul Ricard

Dopo l’annuncio del terzo decesso umano in Turchia per influenza aviaria, ecco una lista dell’avanzata del virus H5N1 che ha già ucciso 77 persone, prevalentemente nel sud est asiatico. Ma l’influenza del pollame ha già toccato i volatili in Siberia, Kazakistan, Mongolia, Calmucchia (nella steppa russa), Romania, Turchia, Grecia, Russia occidentale, Croazia e Ucraina. Settantaquattro decessi sono stati confermati nel sud-est asiatico, soprattutto in Vietnam, Tailandia, Indonesia, Cina e Cambogia. Prima della morte, a Hong Kong, nel maggio 1997, di un bimbo di tre anni, il virus H5N1 aveva provocato vittime esclusivamente tra il pollame. Il bimbo, cresciuto in un’azienda avicola, è deceduto in seguito a un’influenza classificata al tempo come “misteriosa”. Altre cinque persone morirono nell’ex colonia britannica a luglio 1997. Di seguito gli altri casi. 15 dicembre 2003: scoppio dell’epidemia asiatica e annuncio della morte di migliaia di polli vicino a Seoul. Nell’agosto 2004, la Cina ha riconosciuto di aver trovato, nel 2003, il virus dell’influenza aviaria su dei maiali. 2004 12 gennaio: il Vietnam annuncia i suoi primi tre decessi umani; diventeranno 44 il 6 gennaio 2006. 26 gennaio: la Thailandia conferma il primo caso umano mortale; attualmente sono 12. 27 gennaio: l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) avverte che l’epidemia potrebbe uccidere milioni di persone se il virus H5N1 mutasse mescolandosi a un virus di influenza umana. I paesi colpiti prendono misure di quarantena e abbattono milioni di volatili. 8 febbraio: annuncio di un primo focolaio negli Stati Uniti, il 19 febbraio è il turno del Canada. 20 febbraio: il virus viene individuato su una pantera, una tigre e due gatti in Thailandia, casi che rafforzano la paura di una trasmissibilità all’uomo non solo tramite volatili. 2005 30 gennaio: primo caso mortale in Cambogia; attualmente i decessi per influenza aviaria sono quattro. 21 maggio: la morte di uccelli migratori nella provincia cinese del Qinghai (ovest), il 4 maggio, è causata dal virus H5N1 dell’influenza aviaria, annuncia Pechino. 20 luglio: annuncio di tre decessi in Indonesia all’inizio del mese; sono 11 le morti confermati al momento, forse 12. 8 ottobre: la Turchia annuncia il suo primo contagio dopo la morte di migliaia di tacchini nel nord-ovest del Paese. 17 ottobre: il virus H5N1 arriva in Grecia, a Oinousses, un isolotto vicino alle coste turche, è il primo contagio di volatili nell’Unione europea. 19 ottobre: il virus è scoperto a 300 chilometri a sud di Mosca. Sarà registrato anche in Croazia e Ucraina. 16 nov: annuncio cinese dei primi casi di contagio umano nel paese, di cui almeno due sono morti nell’Anhui e nello Hunan (sud). Anche Liaoning (nord-est) e Mongolia interna (nord) sono colpiti. 14 dicembre: la Cina, che possiede i più grandi allevamenti avicoli al mondo, con 14 miliardi di volatili prodotti ogni anno, annuncia di aver vaccinato circa 7 miliardi di uccelli nel 2005. 29 dicembre: nnuncio del terzo decesso cinese, il 21 dicembre, nello Fujian (sud-est). 2006 1, 5 e 6 gennaio: muoiono tre fratelli in Turchia; secondo i primi test effettuati nel Paese anatolico, almeno i primi due per influenza aviaria. Si tratta dei primi decessi per virus H5N1 registrati fuori dall’area del grande focolaio del sudest asiatico.

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