Welfare
Aviaria: crollo consumi, a rischio 80mila lavoratori
Lo evidenziano in una nota congiunta Unione Nazionale dell'Avicoltura e le organizzazioni sindacali Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil
”Il calo dei consumi, quantificabili inizialmente in un -20%, ha assunto oggi livelli assai superiori con punte del 60%, e contemporaneamente il prezzo delle carni si e’ ridotto del 50%”.
Lo evidenziano in una nota congiunta Unione Nazionale dell’Avicoltura e le organizzazioni sindacali (Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil) richiedendo lo stato di crisi per ”una situazione che sta mettendo in ginocchio l’unico settore zootecnico nazionale autosufficiente” che nel 2004 ha fatturato 4,5 miliardi di euro, dando lavoro ad oltre 80.000 addetti”. ”Dalla fine del mese di agosto scorso, il settore avicolo italiano – ricordano Una, Uila, Flai e Fai – sta subendo la piu’ grave crisi che si ricordi: una situazione drammatica che non ha riscontro in nessun altro Paese europeo” e che ”e’ stata determinata unicamente a seguito di un ingiustificato allarmismo, e non a causa di eventi sanitari effettivi occorsi in Italia”. L’Unione degli avicoltori e i sindacati ricordano che ”una fitta rete di controlli sanitari consente da anni un costante e rigoroso monitoraggio lungo tutte le fasi della filiera che vanno dalla cova delle uova fino alla macellazione e alla commercializzazione: ecco perche’ – aggiungono – la situazione del nostro Paese e’ totalmente diversa rispetto a quella riscontrabile nei Paesi colpiti dall’influenza aviaria, dove esistono condizioni igienico-sanitarie e produttive non paragonabili con quelle nazionali”. Per tentare di superare questa difficile congiuntura Una e organizzazioni sindacali hanno gia’ richiesto al Governo misure straordinarie di sostegno quali: lo stato di crisi del settore (finalizzato all’ottenimento dello stato di calamita’ naturale), esenzione dei contributi previdenziali ed assistenziali per tutta la filiera, slittamento delle scadenze finanziarie e ammortizzatori sociali per i lavoratori a tempo indeterminato e determinato.
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