Cultura

Avere un sogno a 97 anni

In occasione dell’inaugurazione Centro Arti e Scienze dell'Opificio Golinelli, il fondatore ha chiesto che venisse letto questo suo testo, che annuncia una nuova donazione e apre nuove prospettive a questa vera impresa sociale. «Per il sogno dei giovani e per alimentare uno sguardo ottimistico»

di Marino Golinelli

Avere un sogno e “vivere” per esso: dare un “significato” al “perché” della nostra vita. Essere persone e cittadini di un mondo globale. Esseri curiosi: vedere e capire nella natura e nell’animo umano. Non avere paura di affrontare un futuro imprevedibile: essere coscienti e partecipi della responsabilità sociale che ognuno di noi ha, aiutando i giovani a crescere e a essere liberi di esprimere sé stessi e tutti a vivere nella costruzione di una società armonica.

Costruire – tutti assieme – una società capace di adottare una visione unitaria delle nostre origini, della nostra genesi; solo la “conoscenza” ci può dare le risposte, attraverso la compenetrazione di arti, scienze e tecnologie e l’ispirazione di una visione umanistica che deve spingerci ad interrogarci tutti sul “perché viviamo”.

Con questi imperativi sono giunto a desiderare il programma ultra-decennale OPUS 2065, che è l ‘ultimo traguardo della mia vita, il mio sogno di 97enne. L’ho affidato per la sua realizzazione alla Fondazione Golinelli, con la partecipazione ed il controllo da parte dei Guardiani del Trust omonimo (OPUS 2065).

OPUS 2065 segna un passaggio fondamentale per il significato della iniziativa della Fondazione Golinelli, a cui ho dato avvio ormai 30 anni fa: attraverso di esso la Fondazione si sta consacrando definitivamente come una impresa, una vera e propria azienda, che operativamente e concretamente si pone a supporto dei giovani e della società, per ispirare e costruire il personale sogno di “ognuno”: questo è – e sarà – il profitto della Fondazione.

Il compito che affido in via definitiva alla Fondazione Golinelli per il futuro, dando così continuità anche al significato profondo del mio sogno, è quello di consentire a tutti – come è stato permesso a me – di disvelare e sviluppare a loro volta i propri sogni, a partire dalla consapevolezza personale e intima del proprio significato come esseri umani, e con l’obiettivo concreto di sostenere la salute ed il benessere dell’umanità operando per lo sviluppo positivo del welfare della intera società globale.

L’eredità
Ho già donato alla Fondazione Golinelli 85 milioni di euro di mie risorse personali.

In aggiunta a ciò, ho deciso di lasciare in eredità una ulteriore parte importante e significativa del mio attuale patrimonio personale destinandola ai progetti futuri della Fondazione Golinelli, per cui non è prevista nessuna data di scadenza, ben oltre il 2065.

Per la fortuna che mi ha arriso, personalmente e con gratitudine, ricordo il contributo dei miei figli Stefano e Andrea Golinelli, dei miei collaboratori più vicini, in primis il Giampaolo Girotti, e di mia moglie Paola Pavirani Golinelli, che ringrazio per il contributo personale e per l’amore. Con questa ulteriore e definitiva eredità, la Fondazione Golinelli dovrà continuare imperitura a operarsi per collaborare fattivamente e concretamente con le istituzioni pubbliche e private, italiane e internazionali, che ne condivideranno pienamente la visione, operando nei campi della educazione, della formazione, della scienza, della ricerca e dell’impresa.

Una eredità per il sogno dei giovani, per alimentare uno sguardo ottimistico, fiducioso e proattivo verso un mondo migliore, verso un futuro imprevedibile ma possibile, abbracciandolo con responsabilità e con una visione etica, democratica e inclusiva verso tutti.


Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.