Media e giornali

Avere un figlio: nello storytelling vincono sempre i problemi

L'informazione come parla dell’essere padre e madre? Il nuovo numero di VITA, "Perché non vogliamo figli", contiene anche un'inedita analisi delle notizie pubblicate su quotidiani e siti, realizzata da Volocom. Ecco tutti i numeri

di Sara De Carli

Quando parlano di genitori e figli, i media parlano di impatto dei figli sul benessere psicologico dei genitori, di difficoltà di conciliazione vita-lavoro, di difficoltà economiche. La parola lavoro, negli articoli dedicati alla genitorialità, compare più frequentemente non solo di coppia e di amore, ma pure di padre. Sono dati che fanno riflettere. Qual è il racconto che facciamo di cosa sia essere madre e padre? Il mondo dell’informazione come ne parla? E qual è l’impatto di questo storytelling sull’immaginario che i più giovani ne hanno e quindi, forse, anche sulle loro scelte future di diventare o non diventare padri e madri?

Per il numero di novembre di VITA, “Perché non vogliamo figli”, abbiamo passato in rassegna gli articoli pubblicati sui quotidiani nazionali e sui primi 150 siti web di rilievo nazionale tra il 1° gennaio 2024 e il 30 settembre 2024, per intercettare quelli esplicitamente dedicati alla genitorialità e all’avere figli. L’analisi è stata condotta per VITA da Alessandra Poli, media intelligence analyst e Francesco Bruno, media intelligence manager di Vocolom.

I numeri

«Dal 1° gennaio 2024 al 30 settembre 2024 sono stati pubblicati 11.981 articoli dedicati prevalentemente alla genitorialità. Osservando l’andamento mensile degli articoli nel periodo considerato, si notano due picchi principali di interesse da parte dei media per il tema della genitorialità», spiegano Poli e Bruno. Il primo picco si registra a marzo 2024, con 1.595 articoli. «Nello specifico è il 18 marzo 2024 a raggiungere il numero di pubblicazioni più elevato, pari a 144. La maggior parte degli articoli pubblicati in questo giorno trattano il congedo di paternità e in particolare l’aumento della sua fruizione in Italia». Facile ricordare che il 18 marzo, vigilia della festa del papà, Save the Children aveva diffuso un report sull’utilizzo del congedo da parte dei neo-papà.

«L’altro picco arriva a maggio 2024, con 1.868 articoli: è il dato più alto dell’intero periodo di analisi. L’interesse dei media per il tema della genitorialità si concentra soprattutto il 10 maggio 2024 con 255 news. A attirare l’attenzione è la crisi demografica italiana, sul cui dibattito sono intervenute diverse figure di spicco del panorama nazionale, fra le quali Papa Francesco». Anche qui il collegamento è immediato: il 10 maggio è il giorno degli Stati Generali della Natalità, con il coté di contestazioni e polemiche ma anche – evidentemente – con la capacità di porre la questione.

Le testate

Quali sono le testate più attente? Nella carta stampata, la testata che ha pubblicato più articoli risulta Avvenire, con 237 articoli, seguito a distanza dal Corriere della Sera (97), dal Sole 24 Ore (75), La Stampa (67), il Mattino (63). Sul web, troviamo un testa a testa tra FanPage, al primo posto con 693 articoli e leggo.it con 692 pubblicazioni. Quindi seguono ilmattino.it (516), ilsussidiario.net (499) e ilmessaggero.it (391).

I temi

Rispetto agli argomenti affrontati, che è la cosa più interessante, il 53% delle notizie verte su maternità e paternità, che con 6.313 occorrenze si colloca in testa alla classifica, seguito dai temi che hanno a che fare con il lavoro (1.698 articoli, pari al 14% delle uscite) e con l’adozione (635, pari al 5%). Subito dopo viene la genitorialità Lgbtq + (520 news): prima di scuola, relazioni genitori-figli, salute mentale.

«L’insieme degli articoli che parlano prevalentemente di genitorialità è stato sottoposto a un sistema di intelligenza artificiale per essere catalogato in una delle 18 categorie che abbiamo individuato», spiegano da Volocom. Sotto “maternità e paternità”, per esempio, la categoria più popolata, rientrano gli articoli che parlano di gravidanza e supporto durante il parto, del post-partum (ma la depressione post partum sta sotto la categoria “salute mentale dei genitori”, del supporto alle neo-mamme e ai neo-papà, della maternità surrogata e delle sue implicazioni. Sotto la categoria “lavoro” sono stati inseriti i temi della conciliazione tra lavoro e genitorialità, le politiche aziendali per supportare i genitori (ad esempio smart working o congedi parentali), gli articoli sul lavoro part-time e flessibilità per i genitori e quelli sugli impatti della vita familiare sulla carriera o viceversa.

Le parole più usate

«Dal monitoraggio la genitorialità emerge come un tema centrale e complesso, descritto attraverso una ricca gamma di aggettivi che rivelano le molteplici sfaccettature e il peso culturale di questo concetto», affermano gli analisti. Figlio è la parola più usata (27.087 occorrenze). La top5 vede figlio seguito da anno (25.249 occorrenze), donna (19.860), vita (17.555), bambino (17.337).

Mamma viene al nono posto (11.610), madre al dodicesimo (9.541) e gravidanza all’undicesimo (10.859). Padre arriva solo in 27esima posizione (6.385), papà sta addirittura alla 45esima (4.412). Famiglia è al sesto posto (15.404), lavoro al decimo (11.528). Coppia sta alla 26esima con 6.513 ricorrenze), amore alla 33esima (5.232), futuro alla 42esima poisizione (4.655) e la parola euro alla 64esima (3.399). Colpisce la presenza molto forte della parola tempo (8.493 occorrenze). Interessante notare la presenza frequente di parole che suggeriscono una continua interazione tra sfera professionale e personale. «La presenza di diritto (4.985) e legge (3.936) dice che la genitorialità è anche un tema di interesse pubblico. Parole come problema (3.753) e situazione (2.778) introducono un’analisi critica delle difficoltà e delle sfide che i genitori affrontano», annota Volocom.

Il mood dello storytelling

Gli articoli che trattano di genitorialità parlano più di temi problematici, legando la genitorialità a uno svantaggio o al contrario parlando più dell’essere genitori in termini positivi? Abbiamo lanciato a Volocom anche questa sfida, andando a individuare alcuni nuclei tematici che connotano chiaramente il mood dello storytelling sull’essere padri o madri. Per esempio, dove si parla di aumento del rischio di povertà a causa delle spese associate alla crescita di un figlio; di impatto negativo del costo della vita sulla stabilità economica delle famiglie numerose; di costi legati all’educazione (asili, scuola, università); di difficoltà a fronteggiare spese sanitarie per i figli; di mancanza di risparmi a lungo termine dovuti alle spese per mantenere i figli… quell’articolo è stato marcato come un testo che dipinge la genitorialità secondo il mood dello “svantaggio”. Lo stesso dove si parla di stress cronico e burnout genitoriale o di ansia e depressione dei genitori legate all’elevato carico di responsabilità.

Al contrario articoli che parlano di genitorialità in termini positivi e di vantaggio sono quelli che presentano la possibilità di ottenere agevolazioni fiscali, sussidi per l’infanzia, assegni familiari; quelli che parlano di benefici per il sistema sociale complessivo o di relazioni familiari forti. Sono “neutrali” invece gli articoli che (per esempio) mettono a tema le politiche di congedo parentale, la presenza o assenza di reti di supporto informale (nonni), che descrivono le variazioni regionali nell’accesso a servizi per l’infanzia e il loro impatto sulle famiglie, che dibattono dell’efficacia delle politiche pubbliche sull’incoraggiamento o disincentivazione alla genitorialità.

Quali sono i risultati dell’analisi? Al primo posto c’è la categoria di svantaggio dell’impatto sulla salute mentale e il benessere psicologico dei genitori: ne parlano ben 2.375 articoli sugli 11.981 pubblicati, pari al 20% del totale. Un risultato inatteso e enorme: un tema vero, certo, ma che il racconto della genitorialità ne sia dominato con queste proporzioni è qualcosa su cui riflettere. Per questo nel numero di VITA trovate anche un capitolo dedicato al racconto di chi a un figlio ha detto sì. Quelle qui sotto, sono le loro facce: bellissime come le loro storie.

Lo storytelling sull’essere genitori è quindi associato alle difficoltà di equilibrio fra lavoro-famiglia e ai carichi di cura (985 articoli, pari all’8%), alle difficoltà economiche legate all’avere figli (744 articoli), all’accesso limitato ai servizi per l’infanzia (558). Di politiche di conciliazione lavoro-famiglia (categoria neutra) parlano 1.492 news (il 12,5%) mentre altri 974 articoli parlano in termini positivi della genitorialità come sostegno alla crescita demografica del Paese, mentre altri 239 parlano di come accedere a benefici e sussidi statali.

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Foto di Isaac Del Toro su Unsplash

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